"Ragazzi...sveglia, Raimondo ha chiesto di vedervi entrambi" - a interrompere il sonno di Christian e Victoria fu Mattia.
Per diverse serate capitava che la professionista si addormentasse nel letto del ballerino di hip hop, poiché trascorrevano il resto del tempo insieme.
Il più delle volte scherzavano con gli altri o vedevano dei film, ma finivano sempre con uno scambio di coccole.
I due compresero che ormai le vacanze stavano quasi per svolgere al termine, anche se ci voleva all'incirca una settimana; però le loro prove iniziarono da quel giorno.
Dunque si alzarono controvoglia, cercando di prepararsi velocemente.
Entrambi con il borsone sulla spalla, si avviarono nella sala decisa dal maestro Todaro, intrecciando le loro mani libere.
Vedendoli aldilà del plexiglas, l'insegnante li salutò con molta euforia, augurandogli un buon anno ma sorridendo in automatico nel notarli.
"Ammetto che qualcosa mi ha raccontato la piccola Giulia, figuratevi se voi mi dicevate qualcosa" - i due ragazzi erano un po' imbarazzati ma allo stesso tempo in quei giorni erano molti felici.
Non volevano nemmeno pensare a cosa sarebbe potuto accadere in futuro.
Continuando il maestro: "Allora Chri io avevo pensato una cosa.
Lei è una forza nell'hip hop e sa quanto io la stimi come professionista, definendola poliedrica.
Nel tuo stile sei una bomba però volevo realizzare su di voi una coreografia particolare.
Volevo contaminare il vostro stile al modern, che Vic ha fatto per diversi anni, alla Pole dance.
Cosa ne pensate?"
"Penso che sia davvero difficile, vorrei mettermi alla prova ma se sarà un fiasco? - il moro era visibilmente preoccupato, anche se gli sarebbe piaciuto fare un'esibizione con lei.
"Chri noi ci proviamo. È per dimostrare la tua versatilità.
Conta che la maggior parte della coreografia sarà hip hop contaminata con il modern, della pole giusto la conclusione." - motivò Raimondo.
"Secondo me possiamo farcela!" – stavolta a parlare fu Victoria, in modo convinto.
"E poi ragazzi, giochiamo un punto a nostro favore, sarete gli unici che quest'anno vi esibirete allievo e professionista insieme, senza nessun separatorio.
Il pubblico vi amerà." – in risposta al maestro, la professionista affermò: "Allora iniziamo".
-Dopo aver montato la coreografia, dopo ben tre ore di prove, Raimondo li salutò.
Si sarebbero rivisti il giorno seguente.
I due ragazzi però continuarono a rimanere in sala per provare, essendo soprattutto l'ultima parte difficile.
"Non lo so, è complicata questa Star Lifting, sicura che ce la faremo? – il b-boy non era molto abituato con le prese, ma in quella coreografia ne avrebbe avute giusto alcune e non impegnative.
Pose quella domanda, avendo le sue mani ben salde sui fianchi della ragazza, che si trovava sorretta in aria, con le braccia distese a forma d'angelo.
"Deve funzionare! Ora Chri, apri i gomiti e assicurati di non cad..."- ma non poté concludere la frase poiché si trovarono per terra.
Christian si aspettava che da un momento all'altro lo urlasse, come aveva fatto in precedenza.
Non aveva mai avuto Vic sottoforma di insegnate.
Invece non gli rivolse parola e si limitò ad accarezzare i suoi capelli arruffati tra le dita.
Alzando di poco le sopracciglia, il ragazzo in maniera ironica le disse: "Era questo il tuo piano? Farmi cadere ai tuoi piedi?" – se in un primo istante lei pensava a ricomporsi per continuare, si concesse di non pensarci e lasciarsi andare alla situazione, premendo istintivamente le labbra su quelle del ragazzo, dopo quella che riteneva una pessima battuta.
"VIX!"- dalla porta quasi saltellando entrò Giulia, pensando che dopo tutte quelle ore avessero finito, per incontrare e parlare dopo tanto con la sua amica.
"Scusate ho interrotto qualcosa? – si fece sfuggire una piccola risata, pressoché isterica vedendo i due.
Alla sua domanda però, si rialzarono in automatico e quasi balbettando e completandosi la frase:
"Stavamo.."
"Stavamo provando"
"...la presa"
"..."
"Dai vi lascio un po' sole, vado a farmi una doccia. Tu salutami Sangio"- dopo un piccolo minuto di silenzio, il ragazzo le lasciò tra di loro, salutando Vic con un piccolo bacio all'angolo della bocca, prendendo solo alla fine il borsone con tutte le sue cose.
In realtà fu tutta una scusa, Christian e Giulia si misero d'accordo.
Era autorizzata a interromperli, nonostante ci fosse della verità, giacchè al ballerino servisse veramente una doccia e a Giugiulola era mancata tanto Victoria.
Ad aspettarlo in camera sua c'erano Mattia e Guido.
Aveva bisogno del loro aiuto per organizzare una sorpresa alla professionista.
Non sapeva quando sarebbe uscito dalla casa e sperava il più tardi possibile per vincere la competizione di Amici.
Allo stesso tempo però, voleva che avessero un primo appuntamento ufficiale e che ricordassero per tutta la vita.
Fece una doccia veloce, indossando i primi vestiti che gli capitarono davanti agli occhi, per dirigersi verso la direzione e parlare, affiancato dai suoi amici, con uno dei responsabili.
Non seppe nemmeno come, forse anche grazie a Maria De Filippi, ma la produzione gli diede il consenso di utilizzare per qualche ora, di quella serata, il tetto degli Elios.
Di ritorno, decise di confidare il tutto pure a Serena e Carola, per avere un aiuto organizzativo da loro.
Pertanto Christian in compagnia di Mattia, Guido, Carola e Serena passarono il resto del pomeriggio sul tetto ad organizzare il tutto.
La produzione fece in modo che avesse delle piante per decorazione, con dei fiori colorati, in prevalenza con delle rose rosse, le preferite della ballerina.
Vicino a un muro appese un poster di New York, città che entrambi avrebbero voluto visitare e sognavano, con una piccola serie di lampadine color oro, che accese con un pulsantino.
Davanti a ciò posizionarono un piccolo tavolo a mobiletto, con una macchina fotografica: la polaroid.
Ancora, al centro del tetto vi era una tavola rotonda, che Guido e Serena apparecchiarono di rosso, avendo ancora le cose di Natale e Capodanno.
Carola e Mattia si occuparono di montare un proiettore e un telo che avrebbero utilizzato Christian e Victoria per vedere qualcosa.
Probabilmente ciò che non si aspettava di ricevere era un piccolo ma modesto jukebox, che la ragazza gli aveva confessato di volere da sempre.
Gli avevano dato a disposizione perfino una grande quantità di vinili, tra moderni e antichi.
-
Per fortuna quando Christian tornò a cambiarsi, Victoria non era ancora a conoscenza della sorpresa, malgrado la notizia si fosse espansa per la casa.
La ballerina non appena rientrò dalle prove, venne assalita dalle sue compagne di stanza che la obbligarono a prepararsi, scegliendole qualche abbigliamento carino ma caldo da indossare poiché comunque su un tetto, a gennaio, faceva freddo.
Era estremamente confusa, non capiva.
Non fece domande per non fare una brutta figura, pensando che magarì si fosse dimenticata di qualche compleanno.
Erano davvero troppo entusiaste e non capiva il perché.
Era davanti allo specchio con Serena, che cercava di raccogliere i suoi folti capelli all'interno di una grande molletta, fin quando non si presentò Christian nella sua camera con due giacche, una nera e una blu.
"Mi serve il tuo parere, quale ti piace di più?"
"La nera" - allontanandosi dall'amica, prese tra le sue mani il capo d'abbigliamento, aiutandolo in un secondo momento ad indossarla.
"Aspetta" - prima che la ragazza potesse allontanarsi da lui, posizionò una mano sulla sua spalla.
"Che c'è?" - domandò curiosa.
Prendendo la molletta tra la sua chioma, sciolse i suoi capelli, facendo in modo che ricadessero i suoi boccoli naturali lungo le spalle.
"Così va meglio?" - lei inclinò leggermente il capo, sorridendo timidamente per il su gesto.
"Decisamente"
Stavolta però lei, alzandosi in punta di piedi, si avvicinò al suo orecchio e bisbigliando domandò con voce bassa, per non farsi sentire: "Chri ma di chi è il compleanno?"
Non ricevette subito una risposta dato che lui scoppiò a ridere per la situazione.
Come aveva potuto pensare che ci fosse un compleanno, e in maniera particolare non poteva intuirlo dal fatto che nessuno si stesse preparando?
Prima di parlare, le lasciò un piccolo e dolce bacio sulla punta del naso, procurandole una smorfia tenera involontaria.
"Vic non c'è nessun compleanno...al dire il vero ti volevo proporre un primo appuntamento ufficiale" - strinse tra le proprie mani, le sue esili, facendole quella proposta con naturalezza, benché gradualmente gli accrebbe un po' di tensione.
"Un cosa?"
"Dì solo sì, ti prego"
"Eh va bene, sì"
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Portami a ballare
FanficNarrazione in terza persona. Pura immaginazione Dal capitolo 11: "Sulle note di quella canzone incalzarono i loro passi aumentandoli progressivamente. Lui prese tra le proprie mani il suo viso, a differenza sua che alzava verso l'alto le braccia. ...