Se avesse dovuto spiegare come si sentiva in quel momento, in attesa sulla torre d’Astronomia, Draco non avrebbe saputo cosa dire. Si sentiva in bilico su un burrone, come se da un momento all’altro sarebbe precipitato. Chiuse gli occhi per un attimo, respirando forte dal naso, cercando di scacciare dalla mente tutti i ricordi che quel luogo gli stavano portando. «Ricordi cosa è accaduto qui, vero?» Draco sobbalzò leggermente e aprì gli occhi di scatto, cercando con lo sguardo la persona che aveva parlato. «Stavi per uccidere Silente, ricordi? Come da bravo piccolo Mangiamorte leccapiedi. Eri qui, giusto? La bacchetta puntata, gli occhi sbarrati e la voce di tuo padre in mente mentre cercavi di portare a termine il tuo piccolo, sporco incarico»
Draco meritava davvero quelle parole cariche di odio? Una parte di lui sapevo che tutto ciò che quel ragazzo aveva detto, era vero. Ogni singola parola, fino all’ultima sillaba, era tutto vero. Era un traditore, Draco, e ogni giorno della sua vita lo passava con la consapevolezza delle proprie azioni e della propria codardia. «Ricordi quella notte, vero Malfoy?!» Draco rimase in silenzio, non sapendo cosa dire, cosa pensare. Ma soprattutto, chi era l'altro ragazzo che gli stava parlando con tanta rabbia del suo passato? «Chi sei?» chiese, voltandosi completamente nella direzione del ragazzo. Non lo conosceva, era certo di questo. Non ricordava il suo volto, ma era quasi certo fosse un ragazzo dell'ultimo anno.
«Non ti ricordi di me? Non mi meraviglia. Sei sempre stato bravo a passare sopra gli altri e non degnare loro di uno sguardo» il tutto stava prendendo una strana piega: chi era quel ragazzo, perché sembrava conoscerlo così bene, ma soprattutto cosa voleva da lui?
«Non importa se non ti ricordi di me» disse, dopo qualche secondo, per poi rivolgergli uno sguardo sprezzante. «Ciò che importa è che io mi ricordo perfettamente di me e farò in modo che anche tu ricordi chi era il vecchio Draco Malfoy. La serpe di cui tutti avevano paura, il "ragazzino senza scelta" che fu incaricato di uccidere Silente» ogni parola era pronunciata con odio, un odio che Draco non vedeva da anni. Per un attimo gli sembrò di essere tornato bambino, mentre ascoltava suo padre divagare su quanto orribile fosse quel certo Potter, che aveva reso debole il Signore Oscuro. «Credi forse di meritare qualcuno come Harry al tuo fianco? Il salvatore del mondo magico, in una relazione con Draco Malfoy!» Draco rimase impassibile, fermo sul proprio posto, mentre le pupille dei suoi occhi si dilatavano velocemente, incredulo. «Oh sì, so tutto di voi due. Degli incontri al campo di Quidditch, delle notti passate nel bagno dei prefetti, della sera di Natale… un tocco di classe quello dello specchio di Emarb, devo ammetterlo. Ma credi davvero che questa… storiella possa durare? Credi di essere degno di Harry? Credi di essere abbastanza? Povero illuso. Potrai anche aver cambiato fazione, ma resterai sempre lo stesso di un tempo. Crudele, senza spina dorsale, pronto a passare sopra agli altri e al buon senso solo per puro e mero tornaconto personale» ogni parola veniva assorbita da Draco, lasciandolo con un gusto amaro in gola, senza aver idea di cosa potesse… dovesse ribattere. In un angolino nascosto della sua mente, lui già sapeva tutto questo. Sapeva di non poter restare con Harry, anche se lo desiderava con tutto se stesso. Sapeva di avere un passato non da poco alle spalle. Sapeva… sapeva di non essere abbastanza per Harry. Un giorno il Grifone avrebbe trovato qualcuno con cui sarebbe andato d'accordo, qualcuno che lo avrebbe assecondato in tutto, senza iniziare inutili discussioni. Qualcuno… che non era - e non poteva essere - Draco.
«Cosa vuoi da me?» chiese, Draco, la voce sottile e stridula. Odiò se stesso in quel momento, odiò la sua mancanza di autocontrollo. Non poteva crollare, non lì, non davanti ad uno sconosciuto, non così.
«Non pensare che io sia il cattivo della situazione, Malfoy. Sono stato magnanimo a dirti di incontrarci, per concederti un piccola e misera possibilità di dimostrare che non sei poi così egoista come tutti credono. Inoltre, dovresti ringraziarmi per non aver ancora detto nulla a tuo padre»
Per un attimo il mondo di Draco sembrò crollare, il tempo fermarsi, tutto ciò che sperava, amava, credeva, perdeva di significato. Suo padre. Lucius. Suo padre che gli aveva reso la vita impossibile, plasmandolo a sua immagine e somiglianza, cercando di creare il figlio perfetto. Ma Draco era sempre una delusione per lui, non era mai capace di renderlo fiero di sé. Per una attimo Draco provò ad immaginare la reazione di Lucius nello scoprire che suo figlio, unico erede della famiglia Malfoy, non solo era omosessuale, ma aveva addirittura una relazione con Harry Potter. Il respiro gli si mozzò in gola al solo pensiero. «Vedo che hai colto il messaggio. Tronca questa ridicola relazione che hai con Potter, o mi troverò costretto a dover raccontare tutto al caro vecchio Lucius Malfoy» e con quelle parole, l'altro ragazzo concluse il proprio discorso, allontanandosi velocemente e lasciando Draco solo con i propri pensieri. Probabilmente rimase lì, in quella stessa posizione, per ore, perché quando finalmente risollevò lo sguardo, il paesaggio stava assumendo delle nuove ed incredibili sfumature rosate. Si mosse lentamente, a differenza della fretta con cui era arrivato lì poche ore prima, e fu solo quando si ritrovò nel proprio dormitorio, al sicuro nel proprio letto, si lasciò andare e versò una lacrima solitaria, carica di tutto il dolore che Draco provava.
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Perfect
FanfictionDa quando Draco Malfoy è tornato ad Hogwarts, a seguito della fine della Seconda Guerra Magica, la sua vita non è più stata la stessa. Viene additato come sporco Mangiamorte, e le percosse sono all'ordine del giorno, fin quando non interviene Harry...