Capitolo sedici

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Hermione e Ron non avevano idea di dove Harry li stesse portando. Avevano semplicemente acconsentito a quella richiesta di aiuto, seguendolo in silenzio, benchè si stessero ponendo le più disparate domande.
Prima di tutto, cosa intendeva Harry con "siamo nei guai"? Hermione in realtà si era già risposta a quella domanda. Era logicamente riferito ad Harry e Draco, ma perché fossero nei guai non lo aveva ancora capito. La loro fuga si arrestò, nell'esatto istante in cui Harry riuscì ad adocchiare un aula vuota. Entrarono velocemente e di soppiatto nella stanza, facendo attenzione a non essere visti.
«Harry, ci spieghi cosa sta succedendo?» chiese, spazientita, Hermione, per nulla abituata ad essere all'oscuro delle cose. Harry e Draco avevano una propensione a cacciarsi, sempre, nei guai.
«Esatto, sono giorni che non fai altro se non comportarti come un matto. Onestamente, se non sapessi che l'abbiamo sconfitto, crederei che Tu sai chi ti sia rientrato nella mente» aggiunse, Ron, genuinamente preoccupato.
«Lo so io- siamo nei casini» ripeté Harry, camminando avanti e indietro per la stanza. Aveva la testa china, come se cercasse le risposte dalle mattonelle dell'aula. «Harry, cosa succede?» gli si avvicinò Hermione, poggiando una mano sulla spalla per poter avere la sua completa attenzione. Il problema in realtà era che neanche Harry sapeva cosa stesse realmente succedendo. Aveva solo tante ipotesi, idee, che gli frullavano per la mente e non gli facevano vedere la situazione chiaramente. «Herm, non so neanche io cosa è successo realmente.» il silenzio che ne conseguì diede ad Harry la possibilità di pronunciare - finalmente - ad alta voce i mille pensieri che vorticavano per la sua mente.
«Draco mi ha lasciato» iniziò, prendendo un lungo sospiro dopo aver pronunciato quelle parole. In realtà Hermione e Ron lo sapevano, dall'esatto istante in cui era tornato in Sala Comune, quel giorno, e aveva realizzato quello che era successo. I suoi migliori amici avevano rispettato il silenzio scontroso che gli rivolgeva ogni qual volta venisse fuori l'argomento Malfoy - e stranamente, ora che si erano lasciati, sembrava che tutti i Grifondoro fossero propensi a parlare di Draco -. Aveva passato quei giorni chiuso nella propria mente, a cerca di capire. E per quanto si era sempre vantato - mai ad alta voce - di essere bravo a leggere Draco, in quel momento non ci riusciva. «Però non penso sia stata una scelta volontaria. Io- non saprei come spiegarvelo. Ho questa sensazione, questo brivido freddo che mi scorre dietro la schiena che mi fa dire che non voleva davvero farlo. Dovevate vederlo, era così strano, così distante, mi sono sentito come se stessi parlando con uno sconosciuto» ammise, finalmente, come se dirlo ad alta voce rendesse il tutto più sensato
«Harry...»
«Sono preoccupato per lui, Herm» disse in un sospiro, Harry.
«Pensi che qualcuno abbia, sai, scoperto di voi due?» chiese Ron, dopo minuti di silenzio. Harry si limitò ad aggrottare le sopracciglia, come se stesse cercando di tradurre le parole di Ron in una lingua comprensibile. «Sì insomma, qualcuno potrebbe avervi visto, o forse le vostre lettere sono state intercettate e qualcuno ha scoperto della vostra relazione» aggiunge, dunque, il rosso, ricevendo man forte da Hermione.
«Ma certo! Come posso non averci pensato prima, che stupida! Forse qualcuno vi ha scoperti e ha messo Draco alle strette» appoggiò pienamente il discorso di Ron, sorridendogli in modo complice.
Harry sembrava ancora chiuso nel proprio silenzio, pensieroso, a torturarsi il labbro alla ricerca di un briciolo di logica. Certo, Draco non era la persona più amata ad Hogwarts, di questo ne era perfettamente consapevole, mesi addietro era dovuto addirittura intervenire perché era diventato il bersaglio preferito degli studenti. Ma sapeva anche di essere stato prudente, anzi, confidava pienamente nella prudenza di Draco.
«Sì, è possibile, ma mi chiedo come sia accaduto. Draco è sempre stato prudente, fin troppo cauto per poter aver commesso un errore. Soprattutto, se qualcuno ci avesse scoperti, perché non dichiararlo pubblicamente?» quella era la falla del piano del probabile ricattatore che non riusciva a spiegarsi. Perché limitarsi ad affrontare Draco e non smascherarli direttamente?
«Harry... penso ci sia qualcosa di più grande sotto. È ovvio che hanno ricattato Draco affinché ti lasciasse per avere qualche rivincita personale» si affrettò a rispondere Hermione, come se si stesse velocemente formando tutta la vicenda nella sua mente.
«Ma allora-»
«Harry, Draco ti ha lasciato per proteggerti.»
E mai come quella volta, le parole di Hermione gli pesavano sul petto come un macigno e rimasero impresse nella sua mente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 21, 2023 ⏰

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