1. Gemellanza

8K 241 315
                                    

Simone e il suo gemello Jacopo erano da sempre stati gli opposti: il primo troppo timido, sempre in ordine, sempre in cima tra gli studenti modello, mai una birra di troppo, mai una canna o una sigaretta, adorava le materie scientifiche e la matematica; il secondo, invece, aveva molti più amici di quanti ne riuscisse, davvero, a ricordare, era l'organizzatore di qualsiasi festa si tenesse nella sua scuola, studiava lo stretto necessario, frequentava il liceo artistico - era molto bravo a disegnare - indossava ciò che prima gli saltava all'occhio pochi minuti prima di uscire di casa e di canne ne aveva fumate tante, soprattutto con il suo migliore amico Manuel.
Non frequentavano la stessa classe ma due scuole molto vicine - Manuel frequentava il liceo classico - e spesso si erano incrociati nel bar lì vicino e divennero subito molto amici, si somigliavano molto e condividevano anche la stessa passione per l'arte.

Ma, nonostante questo, i due fratelli erano inseparabili, l'uno lo scudo dell'altro e Jacopo era l'unico amico che Simone avesse. Non era riuscito ad integrarsi molto bene nella sua classe, avrebbe tanto voluto essere visto come tutti gli altri ma, da quando aveva avuto il suo primo ragazzo - con cui si era lasciato dopo un mese - e aveva reso pubblico a tutti che fosse gay, avevano iniziato a metterlo in disparte, soprattutto i ragazzi, i quali avevano una sorta di gruppetto - i soliti che si formano nelle classi - guidato da un certo Luca che obbligava tutti gli altri ragazzi a tenerlo lontano, quasi avesse una malattia contagiosa.

Jacopo provava a ripetergli che non doveva dar retta a loro, che doveva essere grato non fossero amici suoi quei "ragazzi con la merda al posto del cervello", così li chiamava, e non che avesse torto ma Simone avrebbe tanto voluto avere degli amici, qualcuno con cui parlare o uscire così come faceva lui con Manuel o con tutti gli altri amici suoi.
Ma, nonostante tutti gli amici che aveva, Jacopo non faceva mai mancare il suo appoggio e la sua presenza al fratello. Sapeva avesse difficoltà ad inserirsi e il modo in cui i suoi compagni di classe lo trattavano - compagni che lui avrebbe preso a pugni molto volentieri - non lo aiutava affatto. E ci provava, ogni tanto, a convincerlo ad uscire con lui e Manuel ma purtroppo notava che tra i due non scorreva buon sangue, e Simone rifiutava sempre.
Si erano visti poche volte ma era evidente si stessero antipatici a vicenda, troppo diversi per comprendersi.

Così, Simone passava le ore in camera sua a risolvere equazioni oppure a suonare il piano, era la sua passione, nessuno lo avrebbe detto.
Da bambino, era stato coinvolto da Jacopo e insieme si erano iscritti in questa scuola di pianoforte. Alla fine, Simone fu quello che più si appassionò tra i due e continuò a studiare.
Jacopo non si appassionava mai per troppo tempo a qualcosa, lui aveva le sue tele e i suoi colori e gli andava bene così.

Proprio quel pomeriggio, Simone si stava un po' esercitando al piano.
Gli serviva anche per scaricare la tensione e il nervosismo accumulati durante la giornata, quando aveva dovuto far finta di non sentire i suoi compagni di classe che lo prendevano in giro, insultandolo pure usando degli slur omofobi che lo ferivano molto.
Non aveva il coraggio di controbattere, sapeva di essere da solo in quella battaglia, nessuno lo avrebbe difeso e lui aveva paura.
Non raccontava nemmeno a Jacopo di quegli episodi, diceva solo che i suoi compagni lo tenevano in disparte ma non che lo bullizzassero di continuo. Era sicuro che Jacopo sarebbe piombato in classe sua e fatto a botte con tutti, facendolo passare per quello che avesse bisogno di essere difeso e, così facendo, avrebbe solo peggiorato le cose.

Manuel era appena arrivato in casa loro, stava aspettando Jacopo fuori in giardino ma questo gli aveva chiesto di salire in quanto non era ancora pronto.
Manuel lo seguì in camera sua, aveva il casco tra le mani e si guardava sempre troppo intorno ogni volta che entrava in quella villetta; lui e sua madre abitavano in un piccolo appartamento con tre stanze da anni, non potevano permettersi altro e, a momenti, non avrebbero potuto permettersi nemmeno quello.

Inaspettato || Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora