6. Illusione o Realtà

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Jacopo e Simone si trovavano su un aereo per Glasgow.
Simone non aveva smesso di controllare WhatsApp per tutta la mattina, sperando in un messaggio che non ricevette.
Quando mise la modalità aereo nel cellulare lo posò nello zaino e vide il libro che Manuel la sera prima gli aveva portato, sorrise e lo tirò fuori.
Doveva affrontare tre ore e mezza - quasi - di volo e doveva pur passare il tempo in qualche modo.

Posò lo zaino a terra tra le sue gambe e aprì il libro. Man mano che sfogliava le pagine e andava avanti con la lettura, vedeva delle piccole annotazioni a matita, delle parole cerchiate o delle intere frasi sottolineate e si sentiva come all'interno della testa di Manuel, era come entrargli nel cuore e capire cosa ritenesse rilevante, quali fossero i suoi pensieri riguardo a qualcosa ed era immensamente bello conoscerlo anche sotto quel punto di vista.
Anche se Simone sapeva fosse una sensazione a senso unico, la notte condivisa era stata molto intima per lui e anche leggere quel libro lo era.
Era come se Manuel avesse preso una parte di sé e gliel'avesse messa tra le mani, come se gli avesse detto "È parte di me, ora è anche una parte di te. Prenditene cura."
Ed era un po' ciò che facevano ogni volta che si confidavano senza volerlo, perché tra loro era così: parlavano senza rendersene conto, come se la presenza dell'altro fosse un via libera per la mente e per il cuore di potersi lasciar andare senza vergogna.

«Da quando leggi libri di filosofia?» chiese Jacopo togliendosi un auricolare

«Mh?» chiese Simone, talmente assorto nella lettura da non recepire la domanda del fratello

«Dico, da quando leggi libri di filosofia? La vicinanza con Manuel ti ha contagiato?» chiese ridendo

«No, boh — cioè, l'ho trovato nella libreria di papà ieri e mi ha attirato il titolo» mentì

«Ah» annuì Jacopo «Pensavo te l'avesse dato Manuel, dato che è tra i suoi preferiti, ma mi sembrava strano l'avesse fatto»

«Perché?»

«Perché non da mai a nessuno i suoi libri, tantomeno i suoi preferiti»

Il cuore di Simone prese a battere forte «Davvero?» chiese stupito

«Sì, è gelosissimo delle sue cose. Dei libri di filosofia poi, non ne parliamo. Nel soggiorno suo c'ha 'na libreria piena piena, sarebbe capace di rimproverarti pure se stai lì a guardarli per più de cinque minuti»

Simone rise.
E se già prima sentiva di star commettendo un atto intimo leggendo quelle righe, dopo quella scoperta lo riteneva ancora più intimo.
E si permise di sentirsi un po' speciale.
E si permise di illudersi che, forse, quella notte insieme non era stata significativa solo per lui ma per entrambi.
Si permise di illudersi che lui doveva pur significare qualcosa per Manuel.
Pure se lui non si legava mai a nessuno.
Pure se era andato via senza salutarlo.
Pure se non gli aveva inviato nessun messaggio.

Quando arrivarono a Glasgow, trovarono la loro mamma ad aspettarli in aeroporto.
Li accolse con le braccia aperte, pronta a stringere entrambi e a dare loro un bacio sulla fronte.

«Com'è andato il viaggio?» chiese lei tenendo entrambi a braccetto

«Bene, credo di aver anche dormito» disse Jacopo

«Ma perché, non avete dormito stanotte?» chiese lei «Avete delle facce»

«Bello ricevere subito dei complimenti dalla mamma, ve?» Jacopo si rivolse ironicamente a Simone che rise

«È sempre il solito» disse Floriana guardando Simone

«Adesso ancora peggio, da quando Carla ride a tutte le cose che dice si sente un comico»

Inaspettato || Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora