Il mese di maggio arrivò prima che potessero rendersene conto e con questo anche la gita di fine anno.
Finalmente, sia Manuel che Simone, facevano parte del triennio e questo comportava l'eventuale scelta di mete fuori dall'Italia e, quell'anno, ad avere la maggioranza fu Londra.
Certo, il viaggio era costoso e, fortunatamente, si poteva pagare a rate.
Simone non aveva avuto problemi ma Manuel dovette lavorare e risparmiare più di quanto non facesse già. Si era anche dato ai tatuaggi abusivi che, fortunatamente, gli fruttavano bene: era riuscito a far spargere la voce a scuola e presto tanta gente si presentò davanti al suo garage per poter fare un tatuaggio a poco prezzo e, soprattutto, senza che avessero bisogno dell'autorizzazione scritta dei genitori.Simone, che conosceva le difficoltà del suo ragazzo, si era proposto di dargli una mano ma Manuel, testardo e orgoglioso per com'era, aveva rifiutato nonostante Simone gli avesse specificato che non era carità ma un semplice prestito e che avrebbe potuto restituirgli il denaro in un secondo momento. Ma non ci fu niente da fare.
Accettò solo un aiuto da parte di sua madre che pagò una delle tre date da versare, dicendo che ci teneva a regalare qualcosa al figlio e, talmente aveva insistito, che Manuel alla fine dovette accettare senza avere modo di potersi opporre.
Con loro partì anche Dante, scelto come professore accompagnatore della classe di Manuel.
Simone si era, ormai, abituato ad averlo sempre tra i piedi e poi non aveva nulla da nascondergli. Ma non poteva negare che gli sarebbe piaciuto fare qualcosa senza la costante ansia che potesse esserci lui nei dintorni. Per Manuel era solo il professore ma per Simone era suo padre e, si sa, non si è mai completamente sinceri davanti ai propri genitori.«Nun so' mai uscito fuori da Roma, te rendi conto?» Manuel continuava a battere la sua mano sul braccio di Simone mentre tutte le classi si imbarcavano su quell'aereo che da Roma li avrebbe portati direttamente a Londra
«Non hai mai nemmeno preso l'aereo?» chiese Simone stupito
«Pe' andà dove se t'ho detto che nun so' mai uscito da Roma, Simò?» chiese ridendo
«E non ti spaventi?» chiese e Manuel scosse la testa
«So' troppo emozionato te giuro. Ma poi Londra è 'na meraviglia, so' mesi che me passo le notti a guardà le foto su internet» era visibilmente emozionato e pieno di adrenalina e Simone non poteva che sorridere e lasciarsi coinvolgere
Saliti sull'aereo cercarono i loro posti e, vedendo che accanto a Simone doveva esserci seduto Matteo, Manuel lo costrinse a fare cambio di posto facendolo capitare accanto ad un ragazzo che lui nemmeno conosceva.
Manuel si sedette dal lato del finestrino e Simone al centro tra lui e una ragazza di quarto di cui conoscevano solo il nome.
Dopo aver allacciato le cinture e ascoltato con attenzione le indicazioni dell'hostess, l'aereo iniziò la corsa che precede il decollo.
Manuel rise emozionato, sentì il suo corpo appiccicarsi al sedile a causa della velocità e, spontaneamente, strinse la mano a Simone che ricambiò la stretta.Quando l'aereo si sollevò da terra e le cose sotto di loro iniziarono a rimpicciolirsi Manuel si attaccò al finestrino: era affascinato.
«Guarda Simò! È tutto sotto de noi, stiamo volando! Te rendi conto?»
«Me rendo conto sì» sorrise
«Vabbè te già lo sai che se prova, però.. guarda!» indicò ancora il finestrino e Simone si sporse verso di lui per poter guardare insieme Roma diventare sempre più piccola sotto di loro fino a vederla scomparire sotto le nuvole «Sembra di camminarci sopra, le nuvole» sorrideva
«È ancora più bello al tramonto, sai?» disse a pochi centimetri dal viso dell'altro «S'illumina tutto e le nuvole diventano di mille colori»
«Prima o poi ce lo facciamo un viaggio di sera, mh?»
STAI LEGGENDO
Inaspettato || Simone x Manuel
FanfictionSimone ha da sempre avuto una vita difficile in quanto molto introverso, timido. Non riesce a relazionarsi con gli altri e il suo unico amico è sempre stato il suo fratello gemello Jacopo, il quale è tutto il suo opposto: di amici ne ha molti, tra c...