Capitolo 16

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E quando la strada della vita ti sembrerà troppo stretta e troppo lunga, la speranza e la tua forza interiore la renderà più larga e più vicina.

.

A varcare la porta trovo un uomo barcollante con una bottiglia di vino in mano, il viso è sciupato e l'alito puzza.
Percepisco subito che sia il padre di Jennifer, è come me l'ha descritto lei e ha anche i suoi stessi occhi.

Ha uno smocking nero, ma in quel momento non ha niente di professionale, sembra un barbone.
Avanza verso di me e io automaticamente indietreggio, non sao che dire dato che soni da sola e lui non ha la mente lucida.

Si avvicina a me e mi sfiora la guancia con la sua mano.
Mi sorride e barcollando riesce a rimanere in piedi.

-"Non sapevo che mia figlia fosse diventata così sexy" dice l'uomo, mentre mi scruta da cima a fondo.

-"I..Io non sono Jennifer, sono una sua amica, lei sta arrivando" parlo mentre mi allontano subito e vado verso il tavolino a prendere il mio cellulare.

L'uomo sembra osservarmi per poi fare una mossa veloce..
Fa cadere a terra la bottiglia di vetro facendola sfracellare e inizia a balbettare ad alto volume facendomi paura..

-"Tu non sei la mia Jenni?
Bene..allora mi divertirò con un'altra" dice mentre avanza verso di me a passo veloce come se non é più ubriaco.

Impaurita vado a scontrarmi contro il muro e quando stacco gli occhi dall'uomo mi accorgo che sono letteralmente appiccicata alla parete e che lo spazio è diventato stretto.

-"Io esco l'aspetto fuori" dico mentre cerco di evitare il suo sguardo fulminante.

Cerco di deviarlo e riesco a scansarmi dalla sua presa per poi andare verso l'uscita.
Lui mi raggiunge subito e mi afferra dal polso stringendomelo forte.

-"No tu rimani con me..su bimba" ridacchia mentre mi osserva.

-"Lasciami" dico cercando di dimenarmi da lui, ma non ha nessuna voglia di mollarmi.

La paura inizia ad addentrarsi nel mio corpo e l'adrenalina scorre per tutto il mio corpo.

Mi stringe il polso e mi trascina verso il divano spingendomi violentemente.
Ha una forza superiore alla mia e ho paura che abusi di me.
Adesso capiaco perché Jennifer odia suo padre, nei suoi occhi c'è cattiveria e malizia.

-"Stronza sdraiati e apri le gambe" dice praticamente gridando.

Le lacrime minacciano di scendere, ma in quel momento ho una rabbia incredibile..
In un'agile mossa riesco ad alzare la gamba e a centrare le sue parti basse meritandomi un gemito da parte sua di dolore..

Si inginocchia davanti a me e io ho l'accesso per fuggire.
Mi alzo dal divano e recupero il telefono rimasto a terra.
L'uomo si solleva incredibilmente subito e mi prende per i capelli facendomi gridare per il dolore..

-"Nessuno mi scappa mocciosetta" dice lui con un ghigno divertito.

Mi solleva da terra e mi fa sbattere contro la parete per poi sentire il suo respiro nel mio collo.
La puzza di vino si sente e sto per vomitare..
Inizia a baciarmi il collo fino a scendere.
Io mi agito e mi proteggo con le mie mani incrociandole nel petto per non farlo continuare.
Lui con tutta la forza che ha mi stringe i polsi per farmi liberare, ma io gridando cerco di forzare.

Improvvisamente sento qualcuno chiamare il mio nome..
La porta era semichiusa per fortuna e quando riesco a capire il suono della sua voce inizio a piangere dalla felicità, mentre l'uomo mi continua a tenere stretta nel suo corpo contro il muro.

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