33

3.8K 83 26
                                    

CHARLES

Corro.
Corro per sfuggire dalla realtà. Corro perchè correre mi aiuta quando ho bisogno di pensare e quando ho la necessità di non farlo, stavolta devo ancora decidere quale delle due faccia più al caso mio.
Corro perchè è l'unica cosa che so fare e perchè è l'unica cosa che amo.

Le luci dell'autostrada per Montecarlo mi illuminano il percorso, in lontananza i colori della mia città si fanno sempre più intensi.
La notte è tanto bella quanto malinconica, forse è per questo che mi piace uscire quando cala il sole, perchè la notte porta con se il silenzio e la tranquillità.
Abbasso un attimo lo sguardo che poco prima era ben fissato sull'asfalto.
250 kilometri orari.. dovrei rallentare, non sono in pista.

A pensarci, nelle ultime settimane sono stato assente, non riuscivo a concentrarmi sull'unica cosa che mi sta veramente a cuore, che mi ha salvato nei momenti peggiori della mia vita compresa la morte di mio padre.
Questo perchè ogni volta che mi trovavo in pista, riaffiorava nella mia mente la visione di quel bacio, quel bacio che ha frantumato il mio cuore in tanti pezzettini, che ha cambiato parte della mia quotidianità, che ha dominato nella mia testa per troppo tempo ma che fortunatamente con il passare dei giorni sono riuscito a sopprimere.
E' stato un periodo difficile per me ma ho intenzione di riprendere in mano la mia vita e ho intenzione di farlo da stasera!
Voglio dimostrare ai miei fan, alla mia famiglia, al team Ferrari e a tutte le persone che mi circondano che non sono un fallito, che posso ancora lottare per vincere.
Voglio ritornare il vecchio e spensierato Charles.

Sono tornato a casa, ho bisogno di una doccia.
Faccio scivolare via lungo il mio corpo i pensieri negativi che per troppo tempo sono stati racchiusi e che giravano vorticosamente tra le pareti del mio cervello.
Tra un'ora mi incontrerò con dei miei amici per passare una serata come ai vecchi tempi, ho bisogno di un po' di divertimento!

Mi preparo e mi dirigo al locale, il vecchio, piccolo ma accogliente locale che ha ospitato me e i miei amici per giornate intere sin da quanto avevamo 17 anni.
Ci concedevamo qualche birra di tanto in tanto ma la cosa per cui andavamo matti era quel maledetto, ad oggi un po' sgangherato, tavolo da biliardo.

Avanzo verso il tavolo in legno circondato da un divanetto in pelle a mezza luna color vino, intorno al quale sono già seduti Theo, Gabriel e Leo.

"Finalmente il nostro pilota è arrivato"

Si rivolge Leo dandomi una pacca sulla spalla e incitandomi a sedere.

"Ciao ragazzi"

Saluto con il capo.

"Stavamo proprio parlando di te, o meglio della tua auto"

Alzo un sopracciglio confuso.
Gabriel mi porge il telefono su cui ci sono delle foto simile alla mia Ferrari 488 nera.

"Vorrei prenderne una, ne sono in fissa da un po' "

Continua il moro posando il cellulare sul bancone.

"Se ti piace, prendila"

Faccio spallucce.
Continuano a parlare di auto per qualche minuto mentre io mi limito ad ascoltare.
La mia mente pensa già a quanti drink riuscirà a sostenere il mio fegato questa sera.
Mi sforzo comunque di farmi vedere interessato perchè in fondo, le auto sono da sempre il mio punto di sfogo ed è un argomento per me, molto più intrigante rispetto a tanti altri.

"Possiamo ordinare?"

Intervengo dopo un po', quando la conversazione stava per arrivare ad un punto morto.

"Ehm..no, non ancora"

Leo si gratta il capo digitando qualcosa sullo schermo luminoso.

"Aspettiamo qualcuno per caso?"

Red is my skin  || CHARLES LECLERCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora