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Vengo svegliata dalla suoneria di un telefono che non è il mio.
Mi strofino gli occhi mettendomi seduta sul letto e fissando il vuoto di fronte a me.
Sento delle voci provenire dal salone per cui decido di alzarmi. Nel mentre cammino, attivo lo schermo del cellulare e sgrano gli occhi vedendo l'orario.
Santo cielo, sono le 7.10 di mattina, è ancora l'alba per me!
Oramai sono in piedi di fronte la porta della mia stanza, tornare indietro è pressoché impossibile, per cui decido di aprirla.
Carlos è seduto sul divano, intento ad usare il telefono mentre Charles è disteso a pancia in giù, penso stia ancora dormendo.
Mi correggo, sta provando a dormire visto che ogni tanto Carlos gli tira uno schiaffo sulle natiche, provocando dei mugugni da parte del monegasco.
Rido di fronte quella scena facendo notare così la mia presenza.

"Buongiorno"

Mi saluta sorridente lo spagnolo.

"Giorno.. sei sempre così mattiniero?"

Emetto uno sbadiglio silenzioso.

"Più che altro mi piace essere organizzato. Ho preso la colazione"

Indica un sacchetto bianco sul tavolo.
Ecco cos'era quel profumo di cioccolato che sentivo!
A che ora deve essersi svegliato per aver avuto il tempo di comprare anche dei cornetti? 

"Sono favorevole a farti trasferire qui"

Mi inebrio i polmoni con questo odore, assumendo una strana espressione e provocando così, una risata da parte sua.

"Mhm, pensandoci non sarebbe male come idea"

Stacca lo sguardo dal suo cellulare e lo volge nella mia direzione.
Charles si muove per poi girarsi mettendosi steso a pancia in sù.
È senza maglia con indosso i pantaloncini di Carlos che, per quanto siano neri, lasciano poco spazio all'immaginazione. 

"Ti ricordo che non sei solo Charles"

Carlos gli sbatte un cuscino tra le gambe provocando un lamento da parte del monegasco.
Arrossisco istintivamente e distolgo lo sguardo portandolo sulle mie infradito. 
Anche Sara si è naturalmente svegliata sia per le voci, sia per il fatto che anche questa mattina ha il turno delle 8:00.
Facciamo colazione tutti insieme e ringrazio nuovamente Carlos per i buonissimi cornetti.
Prendiamo a parlare fin quando entrambi i piloti devono andar via.

"Grazie per averci ospitati stanotte"

Esordisce Charles mentre si sistema la maglia.

"Figurati. Probabilmente ha fatto piacere più a noi di avervi qui"

Sara ride contagiando tutti.

"Noi ci rivediamo settimana prossima tanto"

Carlos mi fa l'occhiolino provocando uno sguardo curioso da parte del monegasco

"E quale sarebbe l'occasione?"

"Le farò da guida alla fabbrica Ferrari, farà uno stage lì"

Spiega lo spagnolo mentre tira fuori il suo cellulare.

"E perchè non so nulla di tutto ciò?"

S'intromette Sara.

"Beh, siamo in due"

Continua Charles.

"Ne abbiamo parlato solamente ieri sera, te lo avrei detto"

Guardo la mia migliore amica e ignoro completamente il monegasco.
Di certo non sono affari suoi e non spetta a me informarlo su ciò che devo fare nella mia vita.

"Dai Charles, dobbiamo assolutamente andare"

Carlos rimette in tasca il cellulare. Salutiamo i due piloti che vanno via.
Naturalmente Sara ha voluto sapere come fosse uscito il discorso sullo stage e le ho dovuto raccontare tutto in pochi minuti, prima di andare a lavoro.

Red is my skin  || CHARLES LECLERCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora