Capitolo 12: "Inferno Pt.1"

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[Rianne]

-Passarono due settimane da quando vidi Kael, stavo bene ma...sentivo che mi mancava qualcosa di lui, anzi, mi mancava tutto di lui.

- "Basta, non devo pensarci", dissi scuotendo la testa. Casa mia era silenziosa, lo era sempre ma con Kael era qualcosa di diverso. Non sapevo cosa stesse facendo a casa sua, ero indecisa se andarlo a trovare o no. Non so cosa sia, non so se sia umano, non so cosa cazzo fosse quella cosa! So solo che non dovrei avvicinarmi più a lui...una cosa quasi impossibile. Mi arrivò una chiamata da Max, il migliore amico di Kael. Dopo le cose che successero parlammo molto e diventammo amici, Kael non me ne aveva mai parlato, comunque risposi alla chiamata e lo sentii

<Ria, scusa il disturbo>

<No, non disturbi mica, dimmi>

<Sai dov'è Kael? Sono giorni che non lo vedo>

<No Max non so prova a chiamarlo>

<Secondo te non ci ho provato? Ascolta posso venire da te?>

< Va bene ti aspetto>

Aspettai Max all'ingresso, quando arrivò, uscimmo e provammo insieme a chiamare Kael. Il suo telefono era spento, così provammo a bussare insieme a casa sua, ma niente. Chiamammo la polizia e incominciarono le indagini di ricerca.

- "Max da quanto tempo non vedi Kael?"

- "Non lo so penso da due settimane"

- "È colpa mia, l'ho mandato via dicendogli cose orrende"

- "Non incolparti, non sapevi nulla e chiunque avrebbe reagito così"

- "E se mi avesse fatta del male?"

- "Non l'avrebbe mai fatto Ria, ma scherzi?"

Mi abbracciò dicendomi che sarebbe andato tutto bene, presi un respiro profondo e dissi: "...e se controllassimo in casa? Magari c'è qualche indizio". Alzò un sopracciglio e annui, cercammo in tutti i modi di cercare un'entrata. Alcune luci erano accese e le finestre erano aperte. "Se kael se ne fosse andato non avrebbe lasciato la casa cosi, lo conosco, so che è disordinato ma non lascerebbe le finestre aperte così", mi disse Max con tono preoccupato. Misi le mani nei capelli e abbassai lo sguardo, poi dissi: "E se fosse stato rapito?"

Sentii un verso strano e mi girai verso Max e lo vidi ghignare, poi mi guardò e disse: "Andiamo Ria, cosa vai blaterando? Hai visto anche tu di cosa è capace Kael con quel coso che ha in corpo e pensi che possa essere stato rapito? Anche se fosse non penso che sia stato con le mani in mano e sarebbe tornato in men che non si dica". Effettivamente Max aveva ragione, sarebbe stato impossibile tutto ciò; e allora perché Kael era sparito, se lo ha fatto, lo ha fatto di sua spontanea volontà e sono sicura che sia tutta colpa mia. Mi mancava l'aria in casa di Kael così uscii all'aperto e incominciai ad urlare il suo nome. Lo gridai diverse volte, ma ad un certo punto lo gridai così forte che vidi uno stormo di corvi uscire da un punto solo della foresta, erano veramente troppi. Chiamai Max ancora all'interno della casa e gli indicai lo stormo, rimase a bocca aperta e poi mi guardò dicendomi: "Magari dovremmo andare a controllare". Rientrai in casa mia, presi una torcia e un coltellino e tornai da Max, poi ci incamminammo per la foresta. Max mi mostrò il luogo dove lui e Kael passavano sempre il tempo, poi mi mostrò il punto dove si incontrarono l'ultima volta, avevo un nodo in gola, volevo piangere: "KAEL SE NON ESCI SUBITO FUORI TI UCCIDO CON LE MIE MANI!". Lì un urlo. Un urlo così forte che dovetti tapparmi le orecchie. Proveniva dall'altra parte del lago ma nel cuore della foresta.

- "Ria cosa hai combinato!? Cos'era quella cosa?"

- "Cosa vuoi da me? Perché dovrebbe essere colpa mia?"

- "Sembra che quell'urlo fosse una risposta al tuo sfogo"

- "Aspetta...KAEL!"

Decidemmo di fare tutto il giro del lago per arrivare al punto dell'urlo. Ricominciai a chiamare Kael ma nulla, non c'era più nessuna traccia. Abbassai la testa e poi caddi in ginocchio: "tutto questo per niente? Davvero?", Max cercò di tirarmi su di morale e portò una mano dietro la mia spalla: "Stai tranquilla, sono certo che lo troveremo, non ci lascerebbe mai soli". Cercammo indizi fino alla sera, ma dopo ore di "nulla" tornammo a casa. Più ci avvicinavamo a Wallwood, più si sentivano urla. Incominciammo a correre verso la città all'impazzata e riuscimmo ad arrivare in città.

- "RIA, C'È L'INFERNO QUI, SONO TUTTI IMPAZZITI"

- "STANNO TUTTI SCAPPANDO DA QUALCOSA"

Fermammo una signora che correva urlando, aveva il terrore negli occhi.

- "Signora, cosa sta succedendo qui?"

- "Una b-bestia...u-una bestia GIGANTE!"

Panico. Incominciai a tremare e non sapevo cosa fare.

- "Signora la prego può spiegarci che aspetto ha questa bestia?"

- "Sembra un lupo ma cammina su due zampe e sembra un umano!"

Io e Max ci guardammo, poi tranquillizzammo la signora dicendole di allontanarsi il più possibile. Incominciammo a correre verso il trambusto, una volta arrivati spalancai gli occhi, un Licantropo!? Avevo solo un coltellino, non penso avrei fatto molto. Tutto il quartiere era in fiamme e la gente veniva lanciata via come pupazzi di pezza. Presi coraggio e uscii dal mio riparo: "HEY BRUTTO MUSO, MI SENTI?".

Si fermò all'improvviso, poi piano voltò il suo sguardo verso di me: "Ah, eccoti qui, ti stavo cercando sai?". Un brivido mi scese lungo la schiena.

- "T-Tu parli!?"

- "Si Ria io parlo, vediamo per quanto tempo ancora parlerai tu"

- "Cosa vuoi da me?"

- "Riprendermi quello che mi appartiene"

- "Di cosa cazzo stai parlando?"

- "Del tuo potere Ria, Ridammi il potere"

- "I-io non so proprio di cosa stai parlando!"

- "Poco male, non sarò io ad ucciderti"

- "Ah sì? E allora a chi dovrò spaccare il muso?"

Un ghigno gli spuntò in volto, poi alzò il braccio verso l'alto.

- "Allora si può sapere che intenzioni hai?"

Silenzio.

- "FORZA PARLA, o ti farò parlare io con la forza"

- "Ok, basta così...Kael, è tutta tua"

Another SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora