[Kael]
- Sentii la porta sbattere violentemente contro il muro, mi girai di scatto per paura di essere attaccato alle spalle...ma davanti quella porta c'era lei. Aveva dei lacrimoni agli occhi mentre piano si avvicinava. Ero così incredulo di ciò che stavo vedendo, che mi girava la testa, mi girava così forte che caddi all'indietro verso il muro. Mi aggrappò con uno scatto, mettendo le mani dietro di me. Avevo gli occhi chiusi, sentivo le sue lacrime cadermi sul viso. Quando riaprii gli occhi la vidi, così poco distante, così triste. Non riuscii a trattenermi. La abbracciai così forte che avrei potuto stritolarla, mentre lei ancora mi teneva a sé. Ci guardammo negli occhi, un piccolo istante, poi con un filo di voce mi parlò:
- "Kael...cosa sta succedendo?"
- "Hey, non piangere così tanto, ascolta bene piccola io e te non possiamo stare insieme e non potremo mai più"
- "A me non importa di ciò che puoi diventare"
- "Io devo starti lontano il più possibile, lo faccio per proteggerti"
- "E come dovresti proteggermi da così lontano?"
- "Non posso spiegartelo, so solo che non dovresti essere qui, fortunatamente lui non c'è"
- "lui chi?"
- "Se te lo dicessi non ci crederesti"
Allentai la presa del mio abbraccio, poi le presi le mani e continuai: "tu sei la cosa più importante della mia vita e in un modo o nell'altro non ti vedrò più"
Lei era confusa e stanca di non sapere nulla, così continuò:
- "Voglio sapere perché!! Non importa qualsiasi cosa sia"
Incominciai a piangere come una fontana e cercavo di parlare tra i singhiozzi: "Se non mi starai lontana, quando perderò il controllo ti ucciderò"
Impallidì alle mie parole. Mi abbracciò ancora più forte cercando di tranquillizzarmi
- "Chi ti sta facendo tutto questo la pagherà per mano mia"
- "Il licantropo"
Mi lasciò improvvisamente. Si asciugò le lacrime e si tolse lo zaino dalle spalle, lo aprì e mi lasciò un microfono minuscolo da indossare, così che potesse sentire tutto quello che sarebbe accaduto".
Si alzò a testa bassa, ancora piangeva, non voleva lasciarmi lì, ma sapeva che era la cosa giusta.
- "Prometti che qualsiasi cosa accada mi cercherai?"
- "Io ti cercherò sempre, anche quando non sarà necessario"
Le alzai il volto e la baciai; penso sia stato il bacio più sincero e profondo che le abbia mai dato.
Le mostrai una seconda uscita dalla stanza sotterranea, così non avrebbe incontrato il padre se fosse in via di ritorno. La abbracciai un'ultima volta e...la porta si chiuse. Non capisco come abbia fatto a trovarmi, non capisco con quale coraggio abbia affrontato suo padre mentre era trasformato...lei non sa niente, non so cosa penserà semmai lo scoprirà.
Passai il tempo seguente da solo, la stanza era vuota, eccetto un tavolino, una sedia e un piccolo mobile. Infilai il piccolo microfono nella tasca più piccola dei miei jeans, e mi comportai in maniera disinvolta. Mentre sistemavo il microfono, sorridevo pensando a quanto Ria si fosse impegnata a fare tutto ciò, è troppo furba e intelligente. Tornò David con un piccolo quaderno tra le mani
- "Ben ritrovato mio caro Kael! Hai riposato per bene?"
- "Fottiti"
- "Che arroganza. Guarda cosa ti ho portato"
Allungò il braccio verso di me ghignando, quando abbassai lo sguardo mi bloccai, avevo un nodo in gola.
- "Q...Quello è..."
- "Oh oh, a quanto pare non è la prima volta che lo ved-"
Gli buttai uno spintone verso il muro, poi presi il diario e gli urlai: "NON AZZARDARTI A TOCCARLO".
Ancora a terra e con quell' odioso sorriso mi disse: "mh mh...beh allora è tutto tuo, fai di quel quadernetto ciò che vuoi". Il mio atteggiamento cambiò subito, ovviamente ero sul punto di ucciderlo se solo ne avessi avuto possibilità...ma infondo sapevo fosse più forte lui.
Si alzò da terra e si passò una mano sul vestito, poi uscì dal sotterraneo ancora una volta: "Ti lascio il tempo per pensare...e stasera riproveremo".
Non mi voltai. Ero d'avanti al piccolo tavolino della stanza con in mano il diario di Ria. Ripensai al giorno della coperta, del primo bacio. Il nodo in gola era ancora più forte mentre passavo la mano sulla copertina. La voglia di leggerlo era alta. Ci pensai molto, ma alla fine decisi di aprirlo. Partendo dall'inizio, vedevo date abbastanza vecchie ma non di molto, si trattavano di mesi infondo. Molte delle volte Ria raccontava che aveva problemi di sonno, a volte non dormiva e se dormiva non ricordava di aver dormito. Mi ricordava me i primi giorni con Joey. Molte delle pagine le saltai, infondo è un diario personale e c'erano molte cose che volevo lasciare a sé. Ero sul punto di chiudere quando per via di una pagina strappata lessi l'ultima pagina:
"Kael...Caro Kael
Credo che non ci sia bisogno di parlare di niente. Non vorrei davvero avere più nulla a che fare con te, dopo la cosa...che...cosa sei? Non credo leggerai mai questa lettera, perciò ora ti dico tutto qui, veloce e indolore. Non penso davvero mi interessi ciò che sei...ma perché non riesco a toglierti dalla mia testa? Perché nonostante tu possa essere un mostro io continuo a starti dietro...mi sento un'idiota. Sei un maledetto, vorrei ucciderti ma allo stesso tempo vorrei riempirti di baci. Perché lo sei diventato in così poco tempo? Per me sei diventato un ostacolo che non posso evitare. E ora? Ora dove sei? Max continua a chiamarti ininterrottamente e i ranger ti cercano ovunque...manchi a Max...sarebbe stupido evitare il discorso e lo sai...manchi anche a me. Ti prego torna. Voglio tirati la lingua per farti parlare ma non ci sei.
Torna preso
Ria."
Così poche parole...così tanta confusione. Cercavo di trattenere le lacrime mentre leggevo ma era più forte di me. Mentre toccavo le mie guance bagnate dalle lacrime pensavo: "Com'è possibile? Perché piango e piango...e non risolvo mai nulla. Il pianto non mi aiuta". Sulla pagina della lettera, in basso a destra proprio nell'angolo c'era una scritta; non so davvero come abbia fatto a accorgermene.
"Ti amo (non ti ci abituare però)"
Poggiai la testa sul tavolo e singhiozzando dissi: "MA ANDIAMO A CHI VOGLIO PRENDERE IN GIRO, ALLA FINE SE PIANGO LO FACCIO PER COLPA SUA". Tra le lacrime di nostalgia spuntò un vero sorriso...assurdo pensare come in una situazione del genere lei riuscisse a farmi sorridere.
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Another Soul
Science FictionUn ragazzo di nome Kael Walsh viene maledetto da una lettera trovata nella foresta di Wallwood City...la sua vita cambierà per sempre