Ero in doccia e pensavo a sempre più che Ria fosse coinvolta in questa storia. Sentii bussare alla porta e in seguito aprirsi: "Hey avevi dimenticato i vestiti in..." si bloccò e si portò una mano sulla bocca mentre il suo volto cambiava colore da chiaro a rosso fuoco: "Scusa! Non pensavo che...CHE!" e corse fuori dal bagno mentre la sentivo urlare: "OH MIO DIO!". In tutto questo la mia faccia era quella di una persona spiazzata...non ci avevo capito nulla ma comunque scoppiai a ridere. Entrò poco dopo con la mano sugli occhi mentre sbatteva da una parte all'altra del bagno per portarmi un accappatoio: "Ria non so cosa hai visto...ma sono in biancheria l'hai notato?" e piano tolse la mano dagli occhi per poi dire con tono sorpreso: "Ah". Scoppiammo a ridere entrambi a crepapelle mentre lei in lacrime cercava di dire: "Scusa pensavo fossi nudo!". Portai la mano sul volto dicendo: "sei un genio lo sai? Comunque ora dovresti uscire" e lei ancora ridendo si scusò e uscì. Passò qualche minuto, poi andammo entrambi a mangiare qualcosa in giro per la città e tornammo a casa per mezzanotte. Ero in camera a disegnare e Ria entrò in camera mettendosi affianco a me. Aveva un'area strana, sembrava giù di morale
- "Va tutto bene?"
- "Non lo so"
- "puoi dirmi tutto lo sai"
- "Perché sento che c'è qualcosa che non vuoi dirmi?"
- "Penso la stessa cosa anch'io"
Ci guardammo in silenzio per un po', le presi la mano, erano fredde. Alzai lo sguardo e guardai i suoi occhi, bui, gli occhi che mi facevano perdere la testa.
- "Vorrei parlartene ma non è il momento"
- "Se non me lo dici adesso quando me lo dirai?"
Entrambi avevamo qualcosa da dire ed entrambi volevamo sapere cosa sapeva l'altro.
- "Non mi hai mai spiegato come mai quella penna fosse così ardente"
- "È tutto così complicato che non capiresti"
- "Hai presente la doppia personalità? Beh sono più o meno così ma più complicato"
- "Tipo?"
- "Mi trasformo in un mostro...letteralmente"
- "Aspetta cosa?"
Si mise a ridere, pensava che stessi scherzando...ma almeno mi ero liberato di un peso. Adesso devo capire come farle capire che non scherzo e so che non sarà facile.
- "Comunque è tardi meglio andare a letto"
Spensi le luci, lei uscì dalla stanza e andai a dormire. La mattina dopo mi svegliai tardi, fortunatamente era domenica. Mi alzai dal letto e andai in camera di Ria, non la trovai ma sentii delle voci al piano di sotto. Scesi le scale e andai in cucina e vidi Lia che parlava con un uomo, sulla cinquantina penso.
- "Buongiorno"
- "Kael, sono le 10:00! Comunque buongiorno"
Si mise a ridere, mentre l'uomo quando si girò verso di me fece una faccia contrariata, come un'occhiataccia.
- "Ehm...Kael lui e mio padre"
- "Oh oh...tu devi essere il famoso ragazzo di Ria"
- "Mi scusi forse ha frainteso siamo migliori amici"
Mi guardò con un'espressione nervosa dicendo: "Ah migliori amici, che si baciano e dormono insieme"
Si alzò in piedi e si avvicinò, non solo aveva una voce cupa, ma era davvero alto.
- "Mi perdoni se le ha dato fastidio il mio atteggiamento, non accadrà più"
- "Sarà meglio Walsh, mia figlia non si tocca"
Poi si allontanò dirigendosi lentamente verso la porta d'ingresso.
- "Perché hai detto quelle cose a tuo padre?"
- "Non so pensavo fosse normale"
- "Non lo è se non stiamo insieme"
Mi passai una mano nei capelli: "Wow...quell'uomo mi fa paura".
Mi vestii di corsa e uscii di casa, ma appena uscii vidi una folla infinita di gente che si dirigeva verso la foresta.
- "Kael! Vieni subito qui"
- "Max cosa cazzo succede?"
Max arrivò correndo verso di me, con una faccia preoccupata. Mi prese per il cappuccio quasi strozzandomi e mi trascinò verso la foresta.
- "Hey ma dico sei impazzito? Stai cercando di uccidermi?"
- "Poche chiacchiere, hanno trovato il cacciatore della città sbranato nella foresta, tu e il tuo amichetto ne sapete qualcosa?"
- "Il signor Pike?!"
- "Hanno trovato il suo corpo a metà completamente squarciato, anche la testa assente"
- "Perché tutta questa gente?"
- "Seguimi"
- "Arrivammo sul luogo del massacro, intorno al corpo velato erano presenti alberi tagliati, il moschetto del cacciatore piegato a metà e delle impronte profonde nel terreno. C'erano dei segni di artigli sulle cortecce degli alberi
- "Max io e Joey non centriamo, ma sono sicuro di sapere chi è"
- "Fantastico"
Gli raccontai dell'attacco della bestia qualche notte prima e che tutte le tracce potevano portare a lui.
- "Ma cos'era? Descrivilo"
Parlò Joey con la mia voce e descrisse la bestia in maniera accurata.
- "Un licantropo?"
- "Cosa?"
- "La bestia che hai incontrato aveva le sembianze di un lupo?"
- "Beh sì"
- "Allora è un licantropo...Aspetta mi stai dicendo che qui a Wallwood si nasconde un cazzo di licantropo?!"
Alzai le spalle, io non sapevo nulla. Saltò di gioia per la notizia e corse dalla polizia. Allungai il braccio di qualche metro e lo trascinai indietro verso di me
- "Dove stai andando?"
- "Ad avvisare le autorità, è una notizia assurda!"
- "Vuoi mettere panico a tutta Wallwood? Non deve saperlo nessuno"
- "E cosa dovrei fare?"
- "Taci"
Sbuffò e fece il muso, poi si allontano dicendo di dargli notizie se la bestia si fosse fatta vedere di nuovo...un licantropo, ma fammi il favore.
Restai a cercare altri indizi nella zona ma non trovai nulla in particolare. Andai in centrale per analizzare il moschetto che era stato sequestrato. Ovviamente non ebbi la minima considerazione. Il giorno dopo me lo ritrovai sulla scrivania di casa.
- "Grazie Joey"
- "Ehm Kael...non ho fatto niente, lo giuro"
- "Sei serio?"
- "Kael te lo giuro!"
Mi alzai dal letto e mi sedetti sulla sedia di fronte la scrivania. Avevo il moschetto in mano, c'erano dei segni di artigli, più sottili, c'era anche del pelo vicino il grilletto. Presi qualche campione e lo portai al laboratorio di Wallwood, presto avrò notizie dell'origine dell'accaduto.
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Another Soul
Science FictionUn ragazzo di nome Kael Walsh viene maledetto da una lettera trovata nella foresta di Wallwood City...la sua vita cambierà per sempre