Capitolo 6 Pt.2: "Pioggia Rossa?"

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-Mi svegliai di colpo spaventato dal rumore di un vetro distrutto, mi alzai lentamente e in silenzio e mi affacciai sul corridoio della casa di Rianne, ero tranquillo mentre guardavo alla mia destra, ma appena voltai lo sguardo dal lato opposto mi venne un colpo e capii da dove provenne quel rumore, la finestra che si affacciava al cortile della casa era rotta. Avevo paura di farmi vedere da Rianne che dormiva serena, ma poteva essere qualcosa di pericoloso, così mi mossi nel modo più muto possibile. Arrivai di fronte alla finestra e notai subito dei cocci sporchi di quello che sembrava sangue, una cosa ancora più strana però era che il pavimento era completamente pulito, neanche un pezzo di vetro. C'era solo una spiegazione: la finestra era stata rotta dall'interno. Mi preoccupai e andai subito a controllare la stanza di Rianne...Vuota. Girai tutta la casa e senza trovare una sua traccia, mi fiondai fuori dalla finestra in cerca di qualche indizio. Se Rianne sparisse Kael andrebbe su tutte le furie e potrebbe scatenare un inferno in città. Salii sul tetto della casa per cercare meglio dall'alto quando all'improvviso, una creatura gigantesca saltò fuori dal nulla spingendomi giù dal tetto. Atterrai senza troppe difficoltà senza nessun graffio, anche perché ero completamente invincibile, ma sapevo che avrei dovuto vedermela con quella bestia, che rimase sul tetto a guardarmi con fare aggressivo, come se volesse proteggere la casa. Passò qualche secondo e decise di scendere e avvicinarsi. Atterrò con potenza a quattro zampe, sentii quasi vibrare l'asfalto...e poi un ruggito, un ruggito così forte da farmi venire i brividi. Si alzò di colpo su due zampe, ero pronto a battermi ma mi paralizzai...quando parlò. Era una voce bassa, senza alcuna traccia di timbro, e tra le frasi incomprensibili che diceva sentii: "Stai lontano da questa casa chiunque tu sia". Saltò velocemente verso di me cercando di ferirmi per scappare, ma lo schivai più volte. A dir la verità penso di aver sopravvalutato il problema. Sembrò stancarsi e cercavo un modo per colpirlo mentre sentivo il suo respiro affannoso, guardai nella sua direzione e vidi i suoi occhi, degli occhi così ignoti che sembravano quasi ricordarmi qualcosa, c'era una luce in quel buio infinito. Due sfere color rubino che al contatto con la luce del sole sembravano liberare un arcobaleno. Rimasi immobile a guardarli, come ipnotizzato. Ma lì il buio totale. Mi svegliai, ero steso in mezzo la strada sotto un nuovo temporale. Sentivo la pioggia bagnare la pelle rugosa della mia forma. Avevo i vestiti ridotti a stracci e sentivo bruciare il petto come un fuoco. Mi alzai a fatica, era ancora notte fonda. Guardai la strada...una pioggia rossa? Mi portai la mano sul petto e poi la guardai. Sangue...sangue a non finire dal mio petto, uno squarcio così profondo che pensai mi avessero rubato il cuore. "Devo andarmene, posso sopravvivere così ma Kael non può". Fuggii nella foresta mentre la pioggia martellava la mia testa e i tuoni risuonavano in coro nel buio della notte, i lampi mi guidavano e con la loro luce illuminavano la foresta come al mattino per pochi attimi. Ero sfinito, non mi reggevo più in piedi e caddi in un letto di foglie. Mi girai a pancia in su guardando le stelle mentre piano sentivo spegnermi. "Come è possibile? Come posso essere ridotto in questo stato? Sta davvero finendo così?". Pensavo a come stesse Rianne e Kael era ignaro di quello che stava succedendo. "Scusa Kael...non sonno riuscito a tenerla al sicuro". Tutto intorno a me diventava sempre più buio, infilai la mano nella tasca della felpa...almeno ciò che rimaneva della felpa...poi pensai a lei per l'ultima volta: "Addio Angel". Non riuscii a vedere più nulla ma sentì un forte calore, bruciava e continuava ad aumentare sempre di più. Sembrava lava. Non riuscivo ad urlare ma durò poco. Tornai a vedere, mi alzai di scatto e mi guardai in giro. Sembrava tutto più tranquillo e silenzioso, nessuna traccia o macchia di sangue e il dolore era sparito. Sentivo qualcosa fare contatto con la mia mano nella tasca, così lo tirai fuori. Se solo avessi gli occhi avrei pianto di gioia. "Amore mio, non smetti di essermi vicino anche nei momenti più orrendi...se solo fossi davvero qui". La penna...la penna benedetta da Kael mi ha salvato la vita. È strano pensare come una semplice penna possa salvarti la vita. Le sue fiamme hanno avvolto il mio corpo come una coperta e hanno rimarginato le mie ferite. Accarezzai la penna come la guancia della mia dolce Angel. Continuava a piovere e il cielo sembrava schiarirsi. "Ho paura che Kael dovrà cavarsela da solo". Prima che spuntasse il sole avrei dovuto correre verso WallWood, così mi voltai e percorsi il sentiero lasciato dal mio stesso sangue come Teseo con il suo spago rosso. Entrambi salvati dall'amore. Appena arrivato a WallWood spuntarono i primi raggi del sole che mi accecarono...poi finalmente il mio atteso sonno.

[Kael]

"Oh mio Dio Kael stai bene?! Ti prego svegliati! Cosa ci fai qui?!" Mi svegliai di colpo per strada con le urla di Ria nell'orecchio. Avevo freddo, i miei vestiti erano un disastro e Ria era in una pozza di lacrime mentre continuava a chiedermi se stavo bene. Mi alzai e le presi il volto con le mani dicendole che stavo bene e di non preoccuparsi. Lei ancora più in lacrime mi abbracciò urlando: "Scusa è tutta colpa mia!". Le asciugai le lacrime e dissi: "non prenderti colpe che non hai". Non capivo seriamente cosa stesse succedendo, era tutto strano...intendo più del solito. Mi prese la mano e mi trascinò di corsa dentro casa, prese una coperta e accese il camino, poi preparò del caffè e un po' di cioccolata calda. Mentre ero seduto sul divano pensai: "Joey saprà darmi una spiegazione, avrà combinato qualcosa e devo capire cosa". Ria tornò dalla cucina, si sedette accanto a me e poggiò la sua testa sulla mia spalla. Mi sentivo meglio con quel piccolo gesto, così poggiai la mia testa sulla sua a guardare il fuoco che si muoveva lento.

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