𝐈𝐧𝐜𝐨𝐧𝐬𝐜𝐢𝐨

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"𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧'𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚, 𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐬𝐜𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐜𝐞𝐥𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐚𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨."

𝐒𝐢𝐠𝐦𝐮𝐧𝐝 𝐅𝐫𝐞𝐮𝐝


𝐉𝐚𝐬𝐨𝐧'𝐬 𝐏𝐨𝐯

La strana puzza di bruciato mi porta ad alzarmi di scatto dal divano. Mi guardo attorno, sono solo in casa. Avanzo verso la cucina e la esamino in ogni angolo. Il gas è spento.

Apro l'anta dello stipetto sotto il lavabo ed estraggo la bombola controllandola bene. Tutto sembra a posto. Tranne la continua puzza.

Chiudo lo stipetto e faccio per andare verso una delle stanze quando qualcosa di bagnato mi fa scivolare a terra. Stringo i denti per la botta, massaggiandomi la testa e arriccio il naso al forte odore.

Il pavimento è bagnato di benzina cazzo.

Mi alzo immediatamente e corro verso la porta tirando la maniglia per uscire di casa. Sbatto ripetutamente il pugno contro la porta appena noto essa essere chiusa a chiave. Provo con alcune spallate, con calci e  pugni. Nulla sembra funzionare.

Mi allontano dalla porta e mi avvicino alla finestra afferrando dal tavolino una statuetta di ferro. La tiro contro il vetro facendolo rompere. Esco velocemente dalla finestra non curandomi del fatto che il vetro mi potrebbe ferire e cado sull'erba. Grazie a dio ero al primo piano.

Senza pensarci due volte mi alzo e corro il più veloce possibile da quella casa, non importa dove vado, purché sia lontano da lì.

Il cuore ormai lo sento in gola, respirare mi viene sempre più faticoso ma non ci do peso e continuo a correre.

Tutto d'un tratto la strada viene illuminata da due fari, i quali si trovano dietro di me. Mi giro di scatto e vengo abbagliato dalla forte luce. Con la mano destra proteggo gli occhi mentre cammino lentamente all'indietro.

Ho una sensazione strana, non riesco a descriverla.

Questi fari vengono spenti quando la mia schiena sbatte contro qualcosa di duro. Non riesco a vedere nulla. Il buio lentamente scompare lasciando apparire una macchina in lontananza. Dall'auto si abbassa il finestrino del guidatore.

Rimango sul posto, immobile.

Mi blocco completamente appena intravedo il viso di mia madre alla guida. ‹‹Mamma non mettere in moto!›› Corro verso l'auto sapendo la sua prossima mossa urlando con tutta la voce che riesco a far uscire.

Nel suo volto appare un dolce sorriso. Con la mano sinistra alza il palmo della mano in segno di saluto per poi girare la chiave. ‹‹Mamma!›› Sbraito continuando a correre. L'auto esplode e il mio corpo viene scaraventato contro il muro per l'impatto. Di fronte a me è tutto ricoperto di fuoco.

Due sagome nere sbucano dalle fiamme camminando verso di me.

Mi sveglio di soprassalto con il cuore a mille. Scuoto la testa e passo la mano tra i capelli tirandoli indietro dal nervoso.

Fanculo, era un altro incubo del cazzo. Mi volto leggermente a destra e a sinistra controllando dove sia Kaylee. Ricordo che era seduta accanto a me.

Mi alzo dal divano ed infilo le scarpe per poi allacciarle. Ho bisogno di uscire un po'. Avanzo verso la porta quando vengo fermato dalla voce di Clara. ‹‹Jasy, tutto okay? Dove vai a quest'ora?››

𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐅𝐫𝐞𝐮𝐝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora