𝐁𝐮𝐠𝐢𝐞

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𝐉𝐚𝐬𝐨𝐧'𝐬 𝐏𝐨𝐯

È stato difficile salutare Clara alla partenza. Fingere una tranquillità assoluta in questi giorni lo è stato ancora di più.

Ho preso l'aereo di ritorno con la consapevolezza di andare in contro alla morte e la cosa peggiore è che sto trascinando anche Kaylee con me.

Purtroppo non sono riuscito a convincerla in nessun modo. Ha la testa più dura di un mattone.

Cazzo, dovevo legarla nel sonno alla poltrona di Clara.

Dice che deve tornare per i suoi genitori ma qualcosa mi dice che anche lei sta pensando ad un modo per sbarazzarsi di Yulian.

Ognuno di noi vive per combattere le sue battaglie. La mia è vendicare mia madre, e non importa quanti anni possano passare ancora, quanti pugni e colpi io incassi, quanti chilometri io debba fare a vuoto e quanta forza debba consumare.

Da quando ho rivisto quel Suv, la mia vita è proiettata sulla vendetta.

Preferirei morire sapendo di aver vedicato mia madre che vivere una vita vuota con la consapevolezza che il suo assassino giri ancora per le strade di malibu.

Quando Kaylee ha raccontato quello che ha passato con quel bastardo non ero di certo sorpreso. Solo un verme come lui sarebbe in grado di privare la vita ad una ragazzina per i suoi luridi scopi. Ripensandoci, mi viene in mente l'accaduto della serata tra ragazze..

«Amber la borsa!» Sento una voce femminile provenire in lontananza e voltandomi noto una ragazza dai capelli biondo rame correre verso la mia macchina attraversando la strada a due corsie.

Indossa un vestitino bianco che le arriva poco sopra il ginocchio. I suoi capelli ondulati si muovono con il vento facendomi osservare la scena quasi andasse a rallentatore.

Il tutto viene subito interrotto da un Suv nero opaco, il quale passa lentamente di fronte a lei.

Mi soffermo su una stellina vicino alla maniglia della portiera e sgrano gli occhi per osservarla bene, ma il suono di uno sparo rimbomba nella mia testa, ghiacciandomi.

Se quel giorno non fossi andato a prendere Amber fuori dal locale non avrei saputo tutto questo. Avrei vissuto la mia vita normalmente.

È strano come basti un momento per cambiare ogni cosa.

Sbuffo passando la mano tra i capelli.

Penso di avere un tic.

Il viaggio è stato più lungo stavolta, o almeno così mi è sembrato. Forse perché la piccola spilorcia si è addormentata per tutto il tempo ed io mi sono completamente annoiato in tutte quelle ore, da solo.

Dopo aver ripreso la mia macchina dal parcheggio dell'aereoporto sto guidando in direzione casa di Kaylee.

«Cosa ti piaceva fare prima? Avevi degli hobby?» Chiedo curioso mentre imbocco la prima uscita.

«Passavo il mio tempo sistemando ingranaggi di vario tipo. Li montavo e li rismontavo finché non imparavo a memoria tutto quanto, poi passavo al prossimo.»

Mi volto verso di lei sbattendo più volte le palpebre per poi tornare a concentrarmi sulla strada. «Non ti annoia?»

Sono sbalordito. Come può passare le giornate studiando in università e poi anche a casa nel tempo libero? Io mi annoierei dopo dieci minuti..

«Beh è quello che mi piace fare» Risponde e prima di lasciarla continuare la interrompo. «Oltre a mangiare ogni ora e provare ogni tipo di cibo esistente sulla terra.» Affermo ad alta voce tra me e me facendo spallucce.

𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐅𝐫𝐞𝐮𝐝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora