Capitolo 34

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Leah
Passano due settimane dal ballo e tutta la mia famiglia ha deciso di rimanere per le vacanze, nel frattempo mi sono allenata e so controllare meglio sia il vampiro che il lupo, ma sento che sta per succedere qualcosa e lo vedo anche nel viso di Caius...è preoccupato ma non vuole dire niente per non mettermi in pericolo.
Mi dirigo verso gli appartamenti di Diego e Costanza visto che non li vedo da un pò...busso nella prima camera che trovo e mi apre Diego con un asciugamano nella testa e in accappatoio
"L..leah" balbetta, sorrido e dico "ciao Diego...è da un pò che non ti vedo mi volevo assicurare che stessi bene"
"Entra" entro e lui chiude la porta "mi fa piacere che tu sia venuta a trovarmi, non ti dispiace se mi cambio vero?"
"Certo che no" mi siedo sul divano e ammiro la sua camera, vedo dalla porta socchiusa la sua schiena nuda piena di graffi che viene coperta da una camicia, di gira ed io distolgo lo sguardo, viene di nuovo da me ma ha lasciato la camicia aperta
"Vuoi un pò di sangue? Non ti preoccupare ho anche la varietà animale" sorrido e dico "va bene" mi porge il bicchiere e si siede vicino a me
"A te come sta andando Leah? Sto sentendo che ti stai allenando"
"Ho imparato alcuni trucchi, ma adesso so controllarmi invece tu? Che combini? Costanza era un pò preoccupata" sorride e dice "sto lavorando ad un progetto..."
"L'hai finito?" Lui ride e dice "no...e credo che ci stia mettendo un pò troppo insomma sono da due secoli che cerco di concluderlo" sbarro gli occhi e dico "due...due secoli?" Lui ride per la mia faccia
"Sono nato tra i primi dell'ottocento in Spagna" mi sorride e appoggia il bicchiere nel comodino dietro di se
"Cavolo..." mi blocco, non posso fare domande e se poi si offende
"Chiedimi quello che vuoi Leah...mi fido di te" dice lui tranquilizzandomi
"Ehm cosa è successo? Come era la tua vita? E Costanza?" Lui ride e dice "partiamo dal principio...come ben sai ho 17 anni...mia sorella 15...siamo nati nell'Ottocento e facevamo parte di una famiglia benestante" si appoggia allo schienale del divano e il braccio lo mette sul bracciolo per poi appoggiare la testa sulla sua mano...sembra una scultura, bellissima e fragile, riprende a parlare "mio padre era il governatore della città mentre mia madre cuciva abiti per i nobili...anche io amavo cucire, sapevo che quella era la mia vita, ma mio padre non la pensava in questo modo...voleva che diventassi medico oppure un qualcosa che mi desse grandezza...ovviamente come mio solito mi opposi e lui mi punì...con la mano libera si tocca la schiena, ma la ritrae subito "era un uomo che non meritava tutte le bellezze della vita ma non potevo fare niente se non assecondare i suoi ordini...iniziai a studiare legge, ma il giorno del mio 17 ennesimo compleanno ritornai a casa e non mi piacque quello che vidi...mia sorella aveva gli occhi spenti e mia madre era più morta che viva...affrontai mio padre ma lui stava parlando con un signore che si è rivelato essere Aro..."
"Quasi tutti i vampiri qui sono stati trasformati dai Volturi?" Chiedo
"La maggior parte di noi si" e continua la sua storia con gli occhi spenti
"Non mi interessava la presenza di Aro sputai tutta la mia rabbia e frustrazione su di lui ma feci uno terribile sbaglio perché quando Aro se ne è andato, lui...beh...mi colpì in viso e mi fece entrare in salotto dove c'erano anche mia madre e mia sorella...io le dissi di scappare, di andare lontano e persi la concentrazione...non notai che mio padre avesse preso un tizzone e me lo stava scagliando contro, mia madre si mise in mezzo e...la trafisse dritto nel cuore" lo vedo stringere in un pugno i suoi pantaloni, io gliela presi e dico "se non vuoi continuare va bene" lui me la stringe e dice "no, va bene...non ne parlo da 2 secoli quindi va bene" e continua "io mi lanciai contro di lui mentre Costanza scuoteva la mamma, lui mi spinse via e prese per i capelli a mia sorella e mi minacciò...a me capisci? Mi disse che se sarei tornato, mia sorella sarebbe morta, ma io come potevo lasciarla lì senza nessuno, l'avrei uccisa, non potevo fare una cosa del genere, allora mi lanciai nuovamente contro di lui...spinse mia sorella verso il cammino dove sbattè la testa e svenne... mi spinse contro il muro e con il tizzone ancora in mano mi trapassò lo stomaco attaccandomi al muro...avevo ancora un pò di lucidità e vidi una figura mordere mio padre e lo vidi accasciarsi a terra...poi quell'uomo si inchinò su mia sorella e poi venne verso di me e mi disse che il mio coraggio sarebbe stato premiato e mi morse...solo due giorni dopo io e mia sorella ci risvegliammo qui...e Aro ci prese con se" si gira verso di me e dico "adesso capisco perché Aro si comportava in quel modo"
"In che modo?" Dice Diego confuso
"Si vede che vi vuole bene...nota le più piccole cose di voi" mi sorride e dice "grazie Leah"
"Hai detto che stavi lavorando a qualcosa da 200 anni, che cosa è?"
"Un vestito ovviamente...lo doveva indossare mia madre il giorno del suo compleanno ovvero due giorni dopo il mio"
"Quando compi gli anni?" Chiedo
"Domani" spalanco la bocca e dico "perché non me l'hai mai detto?"
"E come te lo dicevo?" Dice lui ridacchiando
"Ma non lo so..." ci guardiamo e scoppiamo a ridere, poi la porta viene spalancata di colpo e le figure di Caius e Costanza appaiono nella stanza, vedo gli occhi di Caius posarsi sulla mia mano e solo adesso noto che è ancora intrecciata con quella di Diego, ci stacchiamo subito e Costanza dice "ciao Leah come va?"
"Bene e tu?"
"Bene"
"Leah ti devo far vedere qualcosa" dice Caius gelido, esce dalla camera ed io butto fuori l'aria
"Ci vediamo domani" scuoto i capelli a entrambi ed esco dalla camera incontrando lo sguardo assassino e freddo di Caius.

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