Tra sogno e realtà

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Boston è bella come ricordava. Il sole che si specchia sugli edifici, il profumo del mare che sale dal porto, i colori delle foglie, rinate a nuovo dopo il lungo inverno rendono questa città magica. Maura è stata via per cinque anni e nonostante la sua lunga assenza, tutto odora di casa. Il suo cuore è sempre rimasto qui, a Boston, la sua città, la città della donna che ama, la città di Jane. Scende dal taxi e si avvia verso la sua lussuosa villa a Beacon Hill. Si è tenuta in contatto con la famiglia di Jane, soprattutto Angela, che non perde mai occasione per dirle quanto le manca e quando sarebbe ritornata. Dopo un lungo rimuginare, si è presa qualche settimana di ferie dal suo lavoro di ME a Washington ed è ritornata nella sua vecchia città. La casa è pulita e in ordine, Angela si è offerta di tenerla curata per lei in questi anni, anche se ormai non vive più nella sua depandance da quanto ha sposato Sean. Lascia le valigie all'ingresso e sale al piano di sopra per farsi una lunga doccia e scrollarsi di dosso la fatica del viaggio. È passata da poco l'ora del pranzo e la fame si sta affacciando prepotente, così decide di vestirsi e uscire per godersi la giornata. Va al Dirty Robber in onore dei vecchi tempi, spera di non incontrare Jane, non è ancora pronta a rivederla, troppe cose in sospeso, ma le avrebbe parlato. Jane deve sapere perché l' ha lasciata dopo un anno di relazione. Prende la macchina e si avvia al locale, da un occhiata in giro. Jane non c'è, sospira sollevata, il locale non è cambiato molto negli anni, vuole sedersi al solito posto che ha spesso condiviso con Jane, ma è occupato. Una giovane donna, molto attraente, castana con occhi verdi tiene al seno un piccolo fagotto rosa di non più qualche mese, la piccola mangia dormendo e indossa un piccolo berretto rosa con pagliaccetto abbinato, ai piedi un paio di calzini bianchi, stringe nella manina paffuta un dito  della madre che la culla dondolandosi dolcemente. Nonostante non è vicinissima, Maura riesce a sentire la voce della donna che parla con amore alla sua bambina. "Christine..la mia piccola principessa, mamma sarà qui tra poco, ok?" dice sfiorandole dolcemente i pochi capelli neri che spuntano dalla cuffietta. Maura si è messa a sedere poco lontano e le osserva attentamente. C'è qualcosa di vagamente familiare in quella splendida bambina, somiglia tanto a Jane quando era neonata, quante volte aveva sfogliato gli album fotografici della famiglia Rizzoli, ridendo fino a sera tardi ai racconti di Angela delle birichinate che Jane e i suoi fratelli facevano da piccoli. Le viene un groppo in gola a ripensare a Jane e si ritrova a pensare a cosa sarebbe successo se non se ne fosse andata da vigliacca e fosse rimasta con Jane, magari al posto di quella sconosciuta con una mini Jane in braccio ci sarebbe lei. Distoglie lo sguardo sfogliando in modo passivo il menù del locale, lo conosce a memoria, ma è una buona distrazione dalla scena che ha davanti. Sceglie cosa ordinare, poi la sua attenzione viene attirata da un rumore di passi a lei molto familiare. Maura è seduta in modo da poter rimanere un po' in disparte ma con un ottima visuale del locale, ciò che vede le ferma il cuore. Jane avanza con un ampio sorriso, non è cambiata molto in cinque anni, i capelli sono sempre ribelli ma molto più lunghi, indossa un tailleur grigio con gonna, tacchi a spillo neri. È uno splendore, di certo è stata in tribunale, si mette la gonna solo quando deve testimoniare. La cosa la fa sorridere un attimo, osserva tutto, avida di curiosità. "Hey Laur...come stanno le mie donne preferite?" si abbassa un po' per prendere in braccio la piccola che dorme tranquilla, si avvicina al tavolo della donna e le da un bacio sulle labbra. "Ciao piccola, scusa se ho fatto tardi ma la deposizione mi ha portato via tanto tempo!" l'altra donna sorride guardando sua moglie con la loro piccola in braccio. "Non preoccuparti, conosco il tuo lavoro Jay...Christine ha mangiato e ora la porto a casa per il pisolino, tua madre verrà per stare con lei così possiamo continuare il lavoro...ho lasciato a Korsak il fascicolo sul caso Heims...non ho trovato molto, ma devo finire l'autopsia, lo farò prima di tornare a casa...stasera pizza o preferisci che cucini qualcosa io?" Jane ascolta mentre la piccola dorme  serena tra le sue braccia. È innamorata pazza della sua bambina, da quando è nata la sua vita è stata stravolta, in meglio, ora non sarebbe saltata giù da un ponte nemmeno per salvare il presidente. Ama la sua famiglia e non avrebbe rischiato di perderla per niente al mondo. "Non mi conoscessi Laur...pizza, ovvio! " sorride dando alla piccola un bacio sulla testolina. "Dio Laura, nostra figlia ha un profumo così buono...non smetterei mai di annusarla!" l'altra donna le guarda estasiata, sa quanto Jane ami la piccola. È una madre molto tenera e attenta ai bisogni della piccola ed una moglie dolce e passionale, l'ama da morire e conquistarla non è stato affatto facile. Jane era rotta quando si sono incontrate quattro anni prima, ma ora stanno insieme ed sono una splendida famiglia. Si alza e prende la bambina dalla braccia di Jane. "Va bene...ora portiamo questa nocciolina a dormire!" dice sistemandola nel passeggino, ma prima di andare prende Jane tra le braccia e le da un bacio carico di amore. "A dopo amore, ci vediamo al bullpen!" dice sistemandole una ciocca di capelli ribelli dietro l'orecchio. "Ok, ma, amore? Non stancarti troppo! sei ancora in maternità e lavori solo perché abbiamo un cazzo di pazzo in giro e senza di te siamo persi...ok?" la donna annuisce sorridendo. Jane l'accompagna all'uscita, lasciando dietro di sè una Maura confusa e sotto shock.

AI CONFINI DEL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora