Capitolo 14 "Non andartene!"

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KATHERINE'S POV

Ricordai di essermi addormentata dopo le parole di Jeff. Quando mi svegliai, lo trovai al mio fianco, non più su di me. Mi guardava con aria serena e rilassata, mentre iniziava ad accarezzarmi il braccio.

«Ciao, piccola. Tutto bene?» chiese, sorridendomi.

Adoravo il suo sorriso. Nonostante si fosse inciso le guance, il suo sorriso reale era la fine del mondo. Aveva un'espressione dolce, quando sorrideva. Come se fosse tornato bambino.

«Ehy, ciao... sto bene. Tu?» risposi, con la voce ancora impastata dal sonno.

«Sto bene anch'io. Si sta bene a letto con te»

Mi mossi un po' sul letto. Mi accorsi di essere ancora completamente nuda e sentii umido sotto di me. Alzai le lenzuola e lì trovai le prove concrete della perdita della mia verginità: una macchia di sangue inzaccherava il lenzuolo sotto di noi. Spostai lo sguardo verso Jeff e vidi che faceva un enorme sforzo per non guardare verso il basso. Verso il sangue. Ma, nonostante il suo sforzo, non faceva scomparire il sorriso dal suo volto. Capii il suo disagio e coprii i nostri corpi.

«Andiamo a fare una doccia? Ti va?» proposi, accarezzandogli il viso, per poi baciarlo.

Lo sentii sospirare di sollievo e vidi un lampo di gratitudine passare nei suoi occhi. «Sì, volentieri»

«Vai. Io ti raggiungo subito» risposi, poi lo vidi alzarsi e andare verso il bagno.

Seguii il suo corpo perfetto con gli occhi, finché non scomparse dalla camera per entrare nel bagno. Mi alzai a mia volta, tolsi le lenzuola dal letto e le accartocciai in un angolo della stanza. Preparai un altro completo di lenzuola sul letto, dato che, per fortuna, il materasso non si era sporcato. Andai in bagno anch'io sentendo l'acqua della doccia scorrere. Jeff era già sotto il gettino, mentre del sottile vapore lo nascondeva dalla vita in giù. Era appoggiato al muro con una mano, le spalle basse e il capo chino, mentre il doccino gettava acqua sui suoi capelli e le gocce gli scorrevano lungo il corpo. Sembrava afflitto, triste... e quando vidi che la mano appoggiata si stava chiudendo a pungo, decisi di raggiungerlo sotto l'acqua. L'impatto con l'acqua calda fu doloroso, ma non m'importava. Volevo abbracciarlo e un po' di acqua non mi avrebbe fermata. Circondai la sua vita con le braccia e gli baciai dolcemente le spalle e la schiena. Le sue mani raggiunsero le mie, tenendosele strette a sé, e lo sentii sospirare.

«Cosa succede, Jeff?» mormorai, giusto per farmi sentire al di sopra del rumore del gettino.

«Niente...» rispose evasivo, senza girarsi verso di me.

JEFF'S POV

Finito di fare l'amore, Katherine si addormentò. Quando fui sicuro che stava dormendo, uscii da lei, facendola sussultare. Per fortuna non si svegliò, ma si girò verso di me. Per evitare la vista del sangue, ci coprii con le lenzuola, che erano cadute in fondo al letto. Mi sistemai meglio sul materasso, volevo abbracciarla, e mi ritrovai a pensare a tutto ciò che era appena successo. Un sorriso ebete si fece largo sul mio viso, coperto subito dopo da un pensiero.

"Lei non potrà mai essere come me. Devo fare la scelta più giusta. Ma quale?" mi domandai, fermandoi miei movimenti e guardando la ragazza.

«Jeff...» sentii un sussurro. Guardai la ragazza, ma stava ancora dormendo. Quando sentii di nuovo il mio nome, mi girai verso la finestra e vidi Laughing Jack, Eyeless Jack e Slender che fissavano l'interno della camera.

«Cosa cazzo ci fate qui? Da quanto siete qui, dannazione?» sussurrai, sorpreso, mentre mi giravo completamente verso di loro. Speravo di coprire il corpo di Katherine con il mio, ma lo sguardo di due di loro era rivolto sulla sua figura coperta.

Jeff the Killer: il killer dannato e sexyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora