Capitolo 16 "Chiedo perdono"

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KATHERINE'S POV

Ad un certo punto, mi sentii completamente svuotata. Come se le lacrime avessero lavato via tutto ciò che ero. Smisi di piangere all'improvviso, come se si fossero esaurite quelle piccole e interminabili gocce salate. Mi alzai sotto uno stato di trance ed uscii di casa. I capelli ancora bagnati stavano gocciolando sulla maglietta, facendomi rabbrividire ma era piacevole il freddo che sentivo. M'inoltrai nel bosco, sentendo i rami graffiarmi le braccia o colpire i graffi causati dai cocci di vetro su cui mi ero inginocchiata. Continuai a camminare, guardando davanti a me, schivando solo le radici sporgenti. Il resto mi era del tutto indifferente. Ero silenziosa e decisa a raggiungere il cuore del bosco. Venni guidata dal mio istinto e dalla mia apatia. Mentre avanzavo, sentii il vuoto nel mio petto aumentare, fino a diventare una voragine senza fine. Una volta nel cuore fitto del bosco, avanzai ancora qualche metro, per poi fermarmi al limite di uno spiazzo senza alberi. L'erba tagliata e ben curata faceva da contorno ad una casa enorme in legno, a due piani. Percorsi pochi metri in più, uscendo dall'ombra e sentendo la morbidezza dell'erba a contatto con i miei piedi. Poi mi fermai e presi fiato.

«EHY, FOTTUTI KILLER! VENITE FUORI. VI HO TROVATI!» gridai, avvicinandomi all'abitazione, fino a circa una quindicina di metri di distanza.

La porta si aprì quasi subito, rivelando un ragazzo vestito in modo strano. Sembrava un clown di qualche decennio fa, di quelli racchiusi nelle scatole e saltavano fuori grazie ad una manovella. Ma non era colorato. E non era nemmeno piccolo come quei pupazzetti. I suoi vestiti erano bianchi e neri, aveva un naso davvero strano e l'espressione sul suo viso sembrava davvero scocciata.

«Chi diavolo sta url...? Oh. Sei tu» disse, trasformando il suo tono da annoiato a mieloso, appena si accorse di me. Cominciò a camminare verso di me, facendomi velocizzare i battiti del mio cuore, ma ero ancora decisa a morire. Quando guardò alle mie spalle, però, si fermò di colpo.

«So che mi credete morta, ma vi è stata detta una bugia. E ora sono qui per far sì che non lo sia più. Quindi, uccidetemi! Ora!» ordinai, avanzando a mia volta. Dopo un paio di passi fui bloccata da dei tentacoli neri, che mi si distribuirono lungo le braccia e il busto.

«Ferma ragazzina! Cosa credi di fare?» rimbombò una voce metallica, nella mia testa. Cercai di capire da dove provenisse, ma non riuscivo a girarmi, per colpa di quei tentacoli.

«Voglio morire. Voglio morire... io voglio morire» ripetei.

«D'accordo. Accontentata» parlò un altro ragazzo, che stava uscendo dalla casa in quel momento.

Indossava una maschera blu scuro e dagli occhi scendevano lacrime nere. Si avvicinò a me, facendo un segno di sfida verso qualcuno alle mie spalle. Si avvicinò senza fretta, come un predatore che si sta gustando gli ultimi momenti della sua preda. Il mio battito accelerò ancora e solo allora mi accorsi di non essere più bloccata da quei tentacoli. Probabilmente, il ragazzo credeva in una mia possibile fuga, ma ero immobile, pronta ad accettare le conseguenze della mia scelta, nonostante mi passarono per la testa solo i pochi bei momenti che avevo vissuto. A pochi metri da me, vidi che aveva un'arma in mano. La alzò, in posizione d'attacco, e l'unica mia reazione furono di nuovo lacrime. Non sapevo se per felicità, tristezza o tensione, ma piangevo. Rimasi concentrata sul mio assassino, finché non sentii del trambusto dietro di lui. Non potevo vedere niente, perché poco a poco oscurava tutto il paesaggio.

«Eyeless Jack! Fermati!» sentii gridare da Jeff, ma il ragazzo davanti a me non si fermò.

JEFF'S POV

«EHY, FOTTUTI KILLER! VENITE FUORI. VI HO TROVATI!» udii un grido rabbioso che sembrava troppo familiare.

Guardai dalla finestra e tutti i miei dubbi vennero dissipati, appena vidi Katherine a pochi metri dalla casa. "Che cazzo stai facendo, Kath?!"  le domandai a mente, sapendo che non avrebbe potuto sentirmi. Scesi in fretta le scale, correndo per arrivare fuori velocemente. Quando arrivai alla porta, vidi che Ej stava per pugnalare la ragazza.

Jeff the Killer: il killer dannato e sexyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora