Capitolo 21 "La fine... della vecchia Katherine"

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KATHERINE'S POV

Durante il dormiveglia, sentii un urlo. Aprii gli occhi di scatto e mi alzai a sedere sul letto, facendo sobbalzare Jeff. Dallo spavento, si agitò e cadde dal letto, generando un forte tonfo.

«Cazzo, che male!» imprecò, alzandosi subito.

«Che stupido che sei» risi, per poi alzarmi e andare verso la porta.

Feci scattare la serratura, aprii la porta e, con attenzione sporsi la testa per vedere se nel corridoio stesse succedendo qualcosa. Appena mi girai dalla parte delle scale, sentii un altro urlo. Molto più forte del precedente.

«Lasciami!» gridò una voce femminile, dal piano di sotto.

«Che succede? Chi è che urla?» chiese, Jeff, cercando di sporgere anche lui la testa dalla porta.

«Non lo so. Mi vesto e scendo» risposi, sentendo le mani di Jeff sui miei fianchi nudi. Mi girai e vidi interamente il corpo di Jeff. La sua pelle chiara, i muscoli ben definiti... era davvero figo, nella sua nudità. E lui sapeva di esserlo. Il mio sguardo corse su tutto il suo corpo, fino a cadere sul suo membro, già eretto.

«Dovrei...» cominciai, senza staccare gli occhi da quel corpo prefetto, poi deglutii e mi ripresi. «Dovrei davvero vestirmi»

Finito di parlare, gli passai accanto, dirigendomi verso l'armadio. Lo superai di un passo, quando sentii una leggera pressione sul braccio.

«Dovresti... ma non ora» mormorò, sorridendomi.

«Jeff... ti prego» dissi, scansandolo da parte con una spinta.

Un altro urlo raggiunse le nostre orecchie, allora presi la felpa di Jeff, che mi arrivava appena sopra al ginocchio, e un paio di mutandine. Non riuscii a trovare il reggiseno, quindi mi accontentai della sola felpa. Per evenienza, misi anche i Sai nella tasca della felpa. Finito di vestirmi, scesi di corsa le scale, scoprendo la fonte di quegli urli.

«Ti prego. Lasciami stare!» gridò una ragazza ad Eyeless Jack.

Sembrava che avesse uno o due anni in meno di me. E sembrava davvero terrorizzata. La guardai bene e vidi che aveva i vestiti strappati in vari punti.

«Tesoro... smettila di urlare, o ti scopo davanti a tutti» disse Ej, calmo, mentre si avvicinava a lei.

«No... no. Ti prego. Lasciami andare. Ti prego» lo supplicò, con voce più bassa, cercando di allontanarsi.

Ej, una volta vicino alla ragazza, la prese per i capelli e li tirò, facendola inginocchiare a terra, davanti a lui. Quei gesti mi ricordarono mio padre e la sua violenza. Presi uno dei Sai e lo lanciai al killer, prendendolo al braccio con cui teneva la ragazza.

«Ma che caz... oh. La novellina vuole giocare! Se volevi unirti a noi, bastava chiedere» esclamò, togliendosi l'arma dal braccio.

«Lasciala. Stare» ringhiai, avvicinandomi.

«Altrimenti?» chiese, con tono ironico.

«Ti riduco in fin di vita» informai, impugnando l'altro Sai.

«Tu, ridurre me... in fin di vita? Ahahah, ma non farmi ridere! Sei solo una novellina! Non saresti mai capace di uccidermi. Sei debole e stupida» affermò, ridendo.

«Sarò una novellina, ma sono molto più incazzata di te» dissi, saltandogli addosso e facendolo cadere a terra. Cominciai a tempestargli il viso di pugni, riuscendo a crepare la maschera in diversi punti, poi Ej prese in mano la situazione, scaraventandomi lontano da lui. Avevo più tempo di lui, per reagire, quindi presi il Sai che avevo ancora nascosto nella felpa e gli corsi incontro. Il killer alzò lo sguardo giusto in tempo per vedermi arrivare, ma non riuscì a bloccare il colpo. Il suo sguardo si fermò sul suo braccio, in cui avevo conficcato il pugnale. Lo estrassi immediatamente e un forte flusso di sangue uscì dalla ferita. Il killer mi guardò stupito. Arrabbiato, cercò di aggredirmi, ma capendo in anticipo le sue mosse, mi spostai di lato e lo schivai, facendolo cadere a terra di nuovo. Io mi misi a cavalcioni su di lui e gli feci pressione con la lama del Sai sulla sua gola. Eyeless Jack mi afferrò per il collo, cercando di stringere il più possibile, ma gli feci un piccolo taglio sul collo, dove scese altro sangue. Iniziando ad essere indebolito, lasciò un po' la presa ed io, approfittando della situazione gli presi il braccio e glielo ruppi.

Jeff the Killer: il killer dannato e sexyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora