Dopo quella chiamata Vegeta si guardò nello specchio di fronte a lui, ciò che vedeva era solo il riflesso di un uomo stanco che non avrebbe voluto trovarsi in quella situazione con un idiota di quel calibro, anzi avrebbe dato qualsiasi cosa per sviare a quell'ambiente, anche quella più imbarazzante, nonostante ciò rimase zitto con le braccia conserte a fissare quell'ascensore fin troppo piccolo per due uomini di quelle dimensioni. Sbuffò frustrato da ogni cosa quegli ultimi trenta minuti avessero creato, un susseguirsi di sfortunati eventi che lo avevano portato a stare in una piccola stanza la cui aria sembrava esser già consumata: pensò a un principio di claustrofobia, ma lui non ne aveva mai sofferto. Tutto quel fastidio era solo causato dalla sua presenza e da quell'impossibilità di non poterne uscire fuori il più in fretta possibile.
Goku d'altro canto fissava gli occhi chiusi di Vegeta cercando di capire perché fosse così agitato, perché il suo respiro continuasse a prendere profonde quantità d'aria pur di cercare una calma che stentava ad arrivare. Probabilmente l'idea di fare tardi al mercatino lo stava mandando in uno stato di irrequietezza che non comprendeva chiaramente, anzi forse non voleva capirlo perché non era da Vegeta preoccuparsi così tanto per qualcosa di così poco conto, in realtà non era poi la prima volta che facevano tardi a un evento e Bulma sapeva ciò che stesse succedendo e il perché non fossero arrivati in tempo in tale occasione, non era mica colpa loro se il black out fosse arrivato in quell'istante o se in ogni caso l'ascensore avesse avuto un guasto poco prima dell'inizio della celebrazione.
Sbuffò anche lui, stremato dai pensieri senza una risposta e pur di passare il tempo optò per osservare quell'ascensore e ogni minimo dettaglio che vi era intorno. I muri grigi davano un aspetto ancor più inquietante di quanto già non lo fosse, gli specchi uno di fronte all'altro creavano un effetto riflettente infinito che portò Goku a muovere la mano solo per esser sicuro che ogni suo riflesso si muovesse, per non parlare della luce giallognola di emergenza posta ai bordi bassi dell'ascensore: questa dava un effetto vintage a ogni cosa la sua luce potesse toccare, così come dava delle ombre sui loro visi, che gravavano ogni loro espressione rendendola molto più seria di quella che in realtà fosse.
Le luci a intermittenza dei piani erano poi quelli che più evitava di osservare perché dopo pochi secondi a osservarli lo infastidiva non poter fare niente per fermarli e per un attimo pensò di lanciare una piccola Onda Energetica pur di farli smettere, ma Bulma l'avrebbe ucciso se avesse anche solo provato a rovinare una parte della Capsule Corporation.
«Se continui a camminare in questo modo ti ammazzo!» sbottò Vegeta.
Era la quinta volta che vedeva Kakaroth camminare avanti e indietro per quella piccola stanza, persino il rumore degli scarponi lo mandava in bestia, persino il suo respiro gli ricordava che fosse lì e che non gli permettesse di aprire gli occhi per più di qualche secondo perché anche il sol guardare le sue mani gli ricordava cosa fosse capace di fare con esse. Sbuffò ancora e strinse le mani sulle braccia, incazzato nero con se stesso perché non riusciva a togliersi dalla mente quelle immagini e certo non avere nessuno stimolo in quel posto non era poi un gran punto a suo favore.
«Ma mi annoio!» si lamentò Goku alzando lo sguardo al soffitto, notò ci fosse una botola per uscire dalla parte superiore, ma non gli passò dalla mente di poter uscire da lì.
«Non che io gioisca a star qui con te!» ribatté Vegeta.
Goku si voltò verso di lui con aria affranta, sembrava che quelle braccia cadenti lungo i fianchi e quella schiena leggermente curva potessero ingannare la differenza d'altezza che vi era tra l'uno e l'altro, ma in realtà era solo un modo per dire quanto fosse debilitato dallo stare lì senza far niente, con Vegeta che non faceva altro che sbuffare nervosamente senza proporre nessun argomento per poter parlare e ingannare l'attesa.
Pensò perfino di continuare gli allenamenti in quel posto, una serie di addominali sarebbe stata perfetta, ma si sentì ancor peggio quando pensò che vi era troppo poco spazio anche solo per poter stendere le gambe.
«Facciamo qualcosa.» propose l'idiota non sapendo che quell'incognita su cosa effettivamente fare era semplicemente un lascia passare della mente di Vegeta alla parte che più stava odiando.
Il Principe aprì di colpo gli occhi e fissò la prima cosa che aveva a tiro solo per poter risvegliarsi da quei pensieri che gli stavano torcendo lo stomaco, forse proporre qualcosa, qualsiasi cosa che non fosse quello, sarebbe stata una buon'idea per poter iniziare a distrarsi, eppure in quel momento non riuscì a muovere un muscolo, anzi se ne stava a fissare il riflesso dei suoi piedi di fronte a sé come se quello potesse dargli una vana risposta alle sue domande.
«Inizia con lo stare zitto.» concluse.
Si sedette per terra, non pensò al fatto che stare a terra con Kakaroth di fronte a lui avesse dato adito ai suoi pensieri già precari, non aveva pensato che ora con lui in piedi non poteva far altro che fissare ovunque tranne dove lui fosse perché la sua testa era nella stessa linea d'aria dei fianchi del Saiyan suo rivale: ci fu un piccolo istante in cui optò per alzarsi di nuovo trovando una scusa, ma si diede del cretino per averlo pensato perché quell'azione sarebbe risultata rischiosa.
Fissò le sue gambe incrociate.
«Dai, Vegeta, chissà quanto ci vuole prima che quello venga a darci una mano!» si lamentò ancora e Vegeta ringraziò il Kaio quando sentì l'altro sedersi di fronte a lui. «Giochiamo a morra cinese!»
Alzò lo sguardo incontrando l'entusiasmo dell'altro che gli tendeva il pugno in attesa dell'inizio del gioco. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di distrarsi, l'aveva pensato poco prima, anche quella più imbarazzante, si disse di nuovo. Così si sistemò meglio con le gambe e nel farlo sfiorò il polpaccio di Goku che lo fece ancor più innervosire dato che la strettezza di quel luogo li teneva distanti cinque centimetri l'uno dall'altro: era inevitabile non toccarsi.
«Tre partite, nulla di più.» disse il Principe.La partita finì un'ora dopo, cinque vittorie per Goku e tre per Vegeta che nevrotico aveva raggruppato tutta la sua buona volontà nel non staccargli il capo dal collo, gli sembrò di esser tornato ai primi anni di scuola quando cercava di capire come funzionasse quello stupido gioco su Vegeta-Sei. Le cose non cambiarono tanto da allora, schiappa era e schiappa rimaneva in quel gioco tanto facile quanto misterioso ai suoi occhi.
Quando poi il silenzio tornò a prender possesso della sua mente, ripercorrendo i vari insensati pensieri sul ricominciare quello che avevano lasciato dieci anni prima, Vegeta dovette seriamente farsi un esame di coscienza sul perché, in quell'istante, tutto andava a finire in quel punto: l'unica differenza dai pensieri di poco prima era che non si trattava più di ricordi basati sul sesso, c'era qualcos'altro che gli mancava di Kakaroth, qualcosa che gli faceva ricordare un pomeriggio di estate in un picnic organizzato da Chichi in cui lui se ne stava sotto un albero a fissare Trunks e Goten che giocavano nell'erba e Vegeta al suo fianco con il solito animo burbero di chi fosse troppo orgoglioso persino per accettare la buona idea avuta da quella che in fin dei conti era diventata una cognata per lui.
Gli mancava la tranquillità, forse, il godersi la compagnia pacata della sua presenza, esattamente come in quel momento chiusi in quell'ascensore.
«Perché non ci teletrasportiamo fuori?» domandò Vegeta come se avesse avuto l'illuminazione del secolo.
«Perché hai bisogno di allenare il tuo autocontrollo!» lo provocò Goku e gli diede un colpetto con lo scarpone ai suoi fianchi, cosa che ovviamente irritò il Principe un pizzico in più.
«Stronzo.» rispose a denti stretti, ancora una volta l'idea di farlo fuori gli balzò in testa come la cosa più ovvia da fare.
Goku fece una risata delle sue, portando la mano dietro la nuca e strappando un minuscolo sorriso a quello scorbutico, arrogante, antipatico uomo che aveva di fronte. Ne fu orgoglioso.---
Note:
Comunque Vegeta che non sa giocare a morra cinese mi delude, dovrebbe prendere lezioni da Goku... if you know what I meanAdesso si che inizia la storia ;)
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6 ore di ritardo!
FanfictionTonfo, rumore di freni per qualche secondo, la luce di emergenza accesa che dava un leggero spiraglio verde ai stati di comando per chiedere soccorso, non vi era luce che trapelava dalle porte dell'ascensore: black out. L'ascensore si fermò di colpo...