L'imbarazzo che nacque subito dopo quello scambio di sguardi era solo l'apice di ciò che sarebbe successo di lì a poco, Vegeta non riusciva a togliersi dalla mente la faccia di quello stronzo che aveva affianco anche perché non poteva far altro che guardarlo a causa di quegli specchi che costringevano entrambi in un loop troppo crudele per poter esser vero, e non poteva far altro che pensare a quel suo tono di voce nel chiedergli come avesse fatto a chiudergli il becco, quel tono che sapeva cosa avrebbe potuto creare nella mente dell'altro e quella stessa che se fosse stata un po' più presente in quelle ormai quattro ore l'avrebbe fatto capitolare dopo la prima di queste.
Il Principe se ne rendeva conto della cosa, era consapevole di quanto quell'idiota di terza classe avesse il pieno dominio della sua mente soprattutto quando si metteva in testa certe situazioni alquanto compromettenti, eppure non avrebbe di certo ceduto così presto alle sue lusinghe e Kakaroth sapeva bene che se avesse voluto concludere qualcosa avrebbe dovuto lottare una guerra mentale con quello che era il suo ex amante. Chiusi in quella gabbia avrebbe fatto ciò a cui stava pensando da troppe ore e a cui era sicuro stesse pensando anche lui: aveva le prove che Vegeta fosse interessato alla cosa dal modo in cui osservava e dal modo in cui i suoi occhi seguissero ogni suo movimento, lo notava dallo specchio di fronte a sé, da quel loop che metteva entrambi al corrente di ogni cosa l'altro facesse.
Goku sbuffò e si voltò a guardarlo, avrebbe dato qualsiasi cosa per poter leggere nella sua mente e capire a cosa stesse riflettendo in quel silenzio, avrebbe dato tutto per ritornare a cinque minuti prima quando quella domanda gli si formò sulle labbra per poi notare come il suo autocontrollo iniziò a tremare in maniera irreparabile. Questo perché nonostante si sforzasse - e sentisse quanta forza stesse usando per farlo - l'aura di Vegeta vacillava senza sosta sperando che l'altro non notasse come questo mandasse in tilt ogni singola cellula del suo essere.
Vegeta di rimando sentiva la stessa irrequietudine nel corpo di Kakaroth. Se solo non fossero stati così testardi avrebbero potuto sfogare quell'adrenalina molto prima di quanto avessero pensato, probabilmente più di una volta, ma rimasero lì immobili ad ascoltare il Ki l'uno dell'altro come se questo avesse potuto soddisfarli.
«Che intendevi dire prima?» chiese di punto in bianco Vegeta, il volto leggermente alto per guardarlo.
«Quando? Quando ti ho chiesto come avresti potuto ammutolirmi?» domandò di rimando con quel dannato tono di voce.
Vegeta avrebbe voluto prenderlo a pugni, probabilmente più debolmente dato anche la poca sicurezza che aveva nel creare quello stesso pensiero. Ora come ora avrebbe voluto ben altro da lui e il prendere coscienza di tale cosa faceva traballare ancor di più il suo autocontrollo.
«No... idiota.» rispose. «Intendo dire quando hai detto che sarebbe stato diverso in altre situazioni.»
Goku lo guardò con un sorrisetto che la diceva lunga su ciò che stesse pensando, ma distolse lo sguardo subito dopo a guardare il suo riflesso e guardare come le sue mani si stringessero intorno agli avambracci fino a creare diverse pieghe intorno alle sue dita, guardò i suoi occhi vispi che ancora lo studiavano nonostante si conoscessero fin troppo bene per non aver già pensato a cosa quella frase potesse significare. Tuttavia prese un profondo respiro e riprese a guardarlo.
«In altre situazioni non avremmo aspettato così tanto.» rispose risoluto.
Vegeta si chiese se quello era lo stesso Kakaroth di qualche ora prima o se fosse scattato qualcosa in lui per farlo diventare quello che parlava così schiettamente sul loro rapporto, perché ormai era chiaro che quello che voleva fargli capire era ciò che fino a pochi anni prima era il loro quotidiano. Nonostante ciò evitò di guardarlo - se così si poteva dire - solo per non dargli la soddisfazione di notare quel lieve sorriso al bordo delle sue labbra anche se conoscendolo bene lo aveva già notato e aveva già capito cosa ci fosse dietro a quello: era vero ciò che diceva Kakaroth, non avrebbero aspettato così tanto in altri momenti, anzi avrebbero colto l'occasione dopo essersi accertati che quell'ascensore non si sarebbe messo in moto così presto.
Goku lo guardò tramite lo specchio, era chiaro dal suo sorriso che pensassero alle stesse cose, che pensassero a dieci anni prima quando dopo la nascita di Bra tutto era tornato normale, e non sapevano neanche per quale motivo fosse poi andata in quel modo, forse si erano solo "persi i contatti" per poter agire di puro istinto e forse quell'ascensore li aveva irrimediabilmente accesi perché erano costretti in qualche modo a occupare il tempo riflettendo su qualsiasi cosa gli passasse per la mente. Rimanendo così vicini era impossibile non pensare al loro rapporto.
«Si, in altre occasioni sarebbe stato diverso.» ammise, strano che Vegeta desse ragione all'idiota.
Goku incrociò le gambe, aveva immaginato per un istante di rispondergli in modo diverso, di andargli vicino e sussurrargli nell'orecchio quelle parole, ma rimase seduto al suo posto con le mani pigre sui suoi polpacci.
«Anche in queste occasioni potrebbe esserlo.»
Ci fu uno scambio di sguardi che per istanti avrebbe potuto dire tutto e niente, istanti che se accidentalmente si fossero sfiorati avrebbero fatto in modo che ogni cosa che nelle loro menti si fosse creata si sarebbe avverata con una naturalezza che avevano da tempo dimenticato. A questo punto era chiaro che stessero giocando a un gioco così pericoloso quanto eccitante, un gioco che li avrebbe mandati sull'orlo del precipizio prima che uno dei due si fosse deciso ad agire e non solo parlare: Goku lo stava studiando come lo avrebbe studiato solo durante uno dei suoi allenamenti ma ovviamente con intenti diversi, abbassando gli occhi sul suo corpo che si lasciava intravedere attraverso gli strappi della sua tuta. Vegeta, invece, lasciava che i suoi occhi percorressero il corpo dell'altro attraverso quel riflesso che gli dava l'opportunità di non esser scoperto così clamorosamente.
Pensò a quanto cazzo sarebbe stato soddisfacente strappare via il resto di quella tuta, cosa che ovviamente desiderò anche Goku guardando Vegeta.
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6 ore di ritardo!
FanfictionTonfo, rumore di freni per qualche secondo, la luce di emergenza accesa che dava un leggero spiraglio verde ai stati di comando per chiedere soccorso, non vi era luce che trapelava dalle porte dell'ascensore: black out. L'ascensore si fermò di colpo...