* Sei anni dopo... *
<<Troppo io. Troppo io che. Troppo noi. Troppo noi che. Troppo voi. Troppo voi che. Troppo loro. Troppo loro che. Totale io. Totale io che...>>
<<Ottaviano, cosa state dicendo?>> AGRIPPA, MI HAI FATTO MORIRE DI PAURA.
<<Nulla... nulla. Devi dirmi qualcosa?>>
<<Sì, Marco Antonio...>> DA QUANTO TEMPO NON SENTIVO NOMINARE QUESTO NOME DEL CAZZO.
<<Che ha fatto?>>
<<Si è sposato con Cleopatra. Lei è incinta>>. Troppo io allibito. Troppo io che sono allibito. Troppo noi allibiti.
<<Non me ne frega più di tanto. Anzi, sai che c'è? Mi sposo pure io>>.
<<Ma voi siete già sposato, vostra moglie a breve partorirà>>.
<<Mia moglie? Ah, sì... puoi ricordarmi il nome?>>
<<Scribonia>>.
<<Scribonia la bonia?>>
<<Questo lo sapete voi, chi sono io per giudicare?>>
<<Giusto>>.
Devo fa' qualcosa.
Devo andà da Livia.<<LIVIA>>.
<<Amore mij, dimmi tutto>>. Non so se lo sapete, ma io e Livia e da un po' che ce diamo dentro.
<<Devi lasciare Nerone. Io lascerò Scri... Scrittura? Aspè, nun me ricordo come se chiama...>>
<<Scribonia?>> Sa sempre tutto.
<<Sì, lei>>.
<<Non lo so...>>
<<Dai, così ci sposiamo. Non vuoi sposarmi? Guarda come so' bello>>.
<<Parli sempre di te e della tua bellezza, come faccio a sapere che ci tieni veramente a me?>> EDDAI.
<<Ho sentito tutto. Vuoi lasciarmi, Livia?>> NERONE, NON SEI D'AIUTO.
<<Sì, voglio lasciarti>>. Inaspettato.
<<Piuttosto che essere echitettato come "quello che è stato lasciato dalla moglie", preferisco vederti morire. Concordi con me, Ottaviano?>>
<<Arancione, se muore lei, per me tutta questa messa in scena del mondo che gira, la possono pure smontare, possono schiodare tutto, arrotolare tutto il cielo caricato su un cavallo con rimorchio. Possono spengere 'sta luce bellissima del sole che mi piace tanto, tanto. Sai perché mi piace tanto? Perché mi piace lei illuminata dalla luce del sole>>.
<<Ottaviano...>> Dimmi, Livia.
<<OTTAVIANO>>. DIMMI, NERONE. <<Mi hai commosso. Livia, divorziamo. Ma nostro figlio lo tieni tu>>.
<<Va bene>>.
A posto.
Mo' tocca a me divorzià.
Sicuramente in una delle stanze di casa mia ci sta la bonia.
* A casa *
<<Moglie>>.
<<Ottaviano, guarda, è tua figlia>>.
<<L'hai fatta tu?>>
<<Cosa? S... sì>>. Wow.
<<Come si chiama?>>
<<Julia, come la figlia di Cesare>>.
<<È bellissima. Divorziamo?>>
<<Il nesso fra queste due parole...>> TI HO FATTO UNA CAZZO DI DOMANDA.
<<Divorziamo?>>
<<Sì, ti prego, in giro mi chiamano "GUARDA, MAMMA, QUELLA CORNUTA">>. Tutto merito mio e delle mie amanti.
Io divorzio, tu divorzi, egli divorzia, e fra tre giorni me sposo con Livia.