La luce che filtra tra le persiane sveglia Simone, che emette un mugolio e affonda la faccia nel cuscino. La sera prima, Simone si è premurato di prendere la gattina in braccio e di metterla sul letto accanto a lui, per non farla dormire da sola. Così, appena muove leggermente la gamba destra, sente la piccola che si avvicina di più alla gamba, ha ancora gli occhietti chiusi, infatti si rannicchia di più contro il padrone, appoggiando la testolina pelosa sul polpaccio di Simone. Lui sa che dovrebbe alzarsi, ma non ne ha voglia, e ora ha un motivo in più per non farlo: non ha minimamente intenzione di svegliarla. Si rigira con la faccia verso il soffitto, stando attento a non muovere la gamba e inizia a stilare mentalmente una lista, in cui annota, punto per punto, i motivi per i quali non dovrebbe alzarsi dal letto.Il primo motivo nella lista immaginaria è che ha freddo, e nonostante abbia tutte le finestre chiuse, appena tira fuori una qualsiasi parte del corpo dalla coperta blu che ha addosso, sente freddo ed è costretto a ricoprirsi; il secondo motivo è che la sera precedente è uscito con Aureliano e Giulio, e, prima di tornare a casa sono andati a mangiare un cornetto al cioccolato enorme, talmente pieno che era quasi nauseante, di conseguenza, alle 8 del mattino di certo non ha fame; il terzo motivo è che vuole godersi la compagnia della gattina tra le coperte, anche se sa che saranno piene di peli e dovrà metterle in lavatrice, poco importa, ne vale la pena. Il motivo che, però, lo costringe ad alzarsi è uno solo: ha i ricci disordinati ed è bello da morire.
Simone si siede piano sul letto, allunga un braccio dietro di sè per sistemare meglio il cuscino, in modo da poterlo usare per appoggiarsi con la schiena. La gattina apre gli occhi, guarda Simone per qualche secondo, poi si mette in piedi. Zampetta verso il padrone, si siede su una coscia, lui l'accarezza e inizia a fare le fusa, poi scala la pancia di Simone, fino ad arrivare alla spalla, su cui si siede. Inizia a strusciare la testa sulla guancia di Simone, per avere più coccole e lui, completamente dipendente ormai da quella palla di pelo, l'accontenta. Lei gli lecca la guancia, Simone la sente tremare sulla sua spalla, per colpa delle fusa.
"Ehi, buongiorno"
Le dà un bacio sulla testa e pensa che vorrebbe svegliarsi così ogni mattina. Lei miagola e struscia di nuovo la testa contro la sua guancia. Poi la prende in una mano e scosta le coperte dalle gambe.
"Ora noi dobbiamo alzarci, ok? Hai fame?"
La gattina miagola ancora, Simone si alza tenendola nella mano e va verso la cucina. Apre il cassetto del mobile ed estrae una bustina di bocconcini, la apre e la versa nella ciotola, poi si assicura che ci sia l'acqua nell'altra ciotola. Lascia la gattina davanti la ciotola, lei subito si avvicina e inizia a mangiare, butta la bustina vuota nella spazzatura a va di nuovo nella sua stanza per rifare il letto. Guarda l'orologio, sono quasi le 9 e lui è ancora in pigiama, si precipita nel bagno con i panni in mano per fare una doccia.
L'acqua scorre e Simone non si rende conto di aver passato gli ultimi venti minuti a guardare le mattonelle della doccia, non ha iniziato neanche ad insaponarsi. La sua mente viaggia ad una velocità così elevata che non sa come fermarla, e sempre verso la stessa direzione: Manuel. Non riesce neanche a rendersi conto di come sia possibile che gli sia entrato così tanto in testa dopo che hanno scambiato solo qualche parola. Manuel è oggettivamente un bel ragazzo, ma lui ci vede qualcosa in lui che non sa spiegarsi. Non lo capisce, e forse proprio perché non lo capisce continua a pensarci. Pensa alla sua sfacciataggine, che a tratti odia, perché lui non riesce a reggerla; e a tratti ama, perché lui non riuscirebbe mai a comportarsi così per mostrare un po' di interesse nei suoi confronti. Che poi, mica lo ha capito se quell'interesse da parte di Manuel c'è realmente. Gli ha esplicitamente detto di trovarlo bello, ma queste cose gliele hanno dette un sacco di persone, quindi gli sembra troppo esagerato attaccarsi ad una cosa del genere. L'unica cosa di cui è certo, è che lui per Manuel prova decisamente troppo interesse; ed ecco perché è spaventato, si ripete che è giusto che la sua testa prenda quella direzione, perché è normale provare qualcosa per qualcuno, ma ha paura che quella direzione non lo porterà alla destinazione che desidera.