Simone si sente spaesato quando la prima cosa che vede appena apre gli occhi è il libro che la sera precedente ha lasciato sul comodino. Pensa in automatico a Manuel, a quello che gli ha detto, a quella strana atmosfera che si è creata il giorno prima, così bella che sarebbe potuto rimanere a cullarlo tra le sue braccia per il resto della nottata.
Allunga il braccio, prende il libro tra le mani, in qualche modo nella sua testa quel gesto somiglia a dare il buongiorno a Manuel. E lui, il buongiorno a Manuel vorrebbe darglielo per davvero, magari scrivergli un messaggio, ma non ha il suo numero e questa cosa gli sembra assurda. L'unica opzione sarebbe alzarsi e andare a bussare alla sua porta, ma continua a ripetersi che è troppo presto per una cosa del genere. Guarda la copertina, una rete da pesca azzurra prende tutta la superficie, verso destra c'è un'altra rete sovrapposta, è arancione; il titolo e l'autore del libro, sono scritti in stampatello, in bianco, la scritta non è centrata, va verso sinistra. La trama della rete azzurra rapisce il suo sguardo, e pensa a come liberarsi della sua, di rete; è così fitta e intricata e lui è completamente intrappolato lì dentro. Ci è caduto nella rete di Manuel, in modo così veloce, che ha dimenticato anche come ci è finito e ora non riesce più ad uscirne. E forse, va bene così.
Decide di farsi una doccia, quindi posa i piedi nudi a terra e si dirige verso il bagno. Psiche lo guarda entrare e lo segue, lui la lascia fare. Si siede sul tappeto bianco che Simone ha messo davanti la doccia e resta lì per tutto il tempo. Miagola quando lo vede aprire la porta opaca della doccia, come se stessero giocando a nascondino. Simone si abbassa, le accarezza la testa e lei gli lecca la mano, ancora bagnata. Lo segue anche quando esce dal bagno, lo guarda ai piedi del letto mentre si veste. Lo segue ancora quando va di nuovo verso il bagno per lavarsi i denti e si stende sui suoi piedi iniziando a miagolare in cerca di coccole.
Quando è pronto va in cucina, e apre la solita bustina di bocconcini versandola nella ciotolina della gattina; come sempre, si assicura che ci sia l'acqua nella ciotolina che è accanto. La lascia mangiare, le accarezza la testa, prende le chiavi della macchina e le chiavi di casa, le mette entrambe nella tasca della giacca di jeans, fa per uscire, ma si ricorda che ha dimenticato una cosa. Ritorna nella sua stanza, prende velocemente il libro dal comodino ed esce.
Arriva a casa del padre e scende dalla macchina, la nonna è in giardino, la vede mentre cerca di sistemare dei tulipani di vari colori in diversi vasi.
"Buongiorno, tesoro"
Simone la raggiunge, le dà un bacio sulla guancia.
"Ciao nonna, papà è di là?"
La nonna annuisce.
"Allora vado a fare colazione"
Le lascia un altro bacio e si dirige verso il portone, con il suo libro azzurro nella mano destra.
Dante è seduto sul divano, la televisione è accesa e sta guardando un documentario.
"Pa'"
"Oh, Simone, non ti avevo sentito entrare"
Dante si gira leggermente per guardarlo. Simone gli indica con l'indice la cucina, e il padre capisce subito che sta andando a prendere il solito caffè.
Simone ritorna con una tazzina in mano e nell'altra ha ancora il libro, che non ha ancora posato.
Si siede accanto al padre, appoggia il libro sulle cosce.
"Che stai guardando?"
"Un documentario sugli assiri"
"Certo che tu sei strano, appena mattina guardi 'ste cose noiose, come fai a non addormentarti di nuovo?"