Sono le 10 di una domenica mattina, e Manuel sta fumando una sigaretta sul balcone dopo aver preso il solito caffè. Guarda dal vetro Amore, che sta giocando con un topino di gomma che gli ha comprato qualche giorno prima, e che è diventato il suo giochino preferito, visto che da quando ce l'ha, con gli altri non ci gioca più. Poi si volta e guarda la facciata del palazzo davanti a sé; affacciati alla finestra ci sono due ragazzi che ridono e di tanto in tanto si scambiano un bacio. E, nel momento in cui uno dei due appoggia la testa sulla spalla del fidanzato, Manuel pensa a Simone. Quei due ragazzi che sembrano così innamorati gli ricordano lui e Simone chiusi nel suo studio, mentre si raccontano attraverso i libri.
Manuel non si è mai interrogato sulla natura di quel calore che gli sta crescendo nel petto, e giorno dopo giorno, aumenta sempre di più. Sa che è presto per definirlo amore, ma è qualcosa di estremamente vicino a quel sentimento. E, mentre continua ad aspirare il fumo dalla sua sigaretta, inevitabilmente, inizia a fare confronti con il rapporto che ha ora con Simone e quello che aveva con la sua ex.
Simone lo ascolta; la sua ex non l'ha mai fatto. Simone lo accetta per com'è; la sua ex non l'ha fatto. Simone lo guarda con una strana luce negli occhi; la sua ex no. Simone lo sente anche quando è assente; la sua ex non la sentiva neanche quando erano nella stessa stanza. Simone si è immerso nel suo mondo, capendo che aveva bisogno di quello per aprirsi; la sua ex non ha mai aperto un libro per lui, se non per studiarlo per un esame. Simone lo fa sentire protetto, e non solo per il suo aspetto fisico, per la sua altezza e per le sue spalle larghe, lo fa sentire a casa; la sua ex no. Quando vede Simone il cuore gli sfonda il petto per quanto batte forte, nello stomaco sente gli elefanti, sente di continuo il bisogno di sfiorarlo, anche con qualche scusa banale; con la sua ex c'era stata solo l'ansietta tipica dei primi appuntamenti, poi nulla di più.
Ed è così che lo realizza, con una sigaretta ormai finita e spenta in mano, lo sguardo fisso su una coppia di ragazzi e col vento che gli smuove leggermente i capelli. Lui si sta realmente innamorando di Simone, e ne è felice. Sa che potrebbe mettere un piede nel vuoto e precipitare, visto che, anche se Simone gli ha dimostrato di essere interessato a lui, non ha la certezza di come le cose potrebbero evolversi. Però è contento, perché è una vita che aspetta di provare qualcosa del genere, e, per la prima volta, è arrivata una persona in grado di cambiargli la vita in poco tempo.
Sente il campanello suonare, così scuote la testa per ritornare lucido, posa la sigaretta spenta nel posacenere, posa un'ultima volta lo sguardo sui due ragazzi di fronte a lui e rientra. Va verso la porta e la apre velocemente, è convinto che sia Simone. E invece no.
"Ao, ma che stavi a fa? So tre ore che suono, tu mi fai prende 'n'infarto così, Manuel"
La madre non lo saluta neanche, si è già preso la prima strigliata della giornata.
"Stavo fori a fuma'"
"Guarda, se non le butti 'ste sigarette, te faccio vede' io"
Si avvicina ad Amore, che sta ancora giocando con il suo topino. Si abbassa sulle ginocchia e lo prende in braccio.
"Ormai è lui mio figlio, mica tu"
"'A ma', e falla finita. Ma che c'hai stamattina?"
"Avevamo detto che sarei passata per pranzare insieme o me lo so inventata?"
Manuel alza gli occhi al cielo.
"Ho capito, ma nun so manco le 11. Che devi prepara', il pranzo per la regina Elisabetta?"
"No, semplicemente voglio passare del tempo con mio figlio, visto che non ci vediamo mai. Me lo concedi?"
Manuel la stringe in un abbraccio.