Dolci pensieri

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Nella seconda camera al primo piano di Villa Balestra ogni cosa era avvolta dalle tenebre silenziose, nemmeno i grilli fuori dalla finestra cantavano come loro solito.
Non era, però, un buio angosciante, anzi era qualcosa che donava tranquillità e un incredibile senso di pace.

Questo era ciò che pensava Simone, il quale era sdraiato nudo sul letto sgualcito. Sopra di lui giaceva Manuel, che dormiva beato come un bimbo, e a velare i loro corpi ancora languidamente avvinghiati vi erano alcune coperte bianche catturate alla rinfusa. Riusciva ancora a sentire quella sensazione di appartenenza dentro di lui. Quel piacevole pulsare che gli ricordava puntualmente che si erano uniti più volte possedendo i corpi e prendendosi cura delle fragili anime. Quella notte avevano consumato tutto ciò che potevano ed ora erano sazi e assopiti.

Il suo sguardo, fino ad allora puntato verso il cielo quasi a voler oltrepassare il soffitto, si posò sul comodino e sorrise istintivamente notando il lubrificante versato sul ripiano di legno per la fretta che avevano avuto di appartenersi. Manuel borbottó qualcosa contro il suo petto distraendolo un attimo dalle riflessioni che offuscavano il sonno, per poi stringerlo più forte, quasi come se stesse stringendo un morbido cuscino e non la sua figura slanciata.

L'altro lo guardó ancora e ancora volendo sfiorarlo, ma temendo che il suo gesto potesse interrompere il sonno nel quale era candidamente scivolato. Difatti si accontentó di fissare la sua figura rimanendo con la mano sospesa in aria.
Non riusciva ad addormentarsi o meglio non voleva addormentarsi, perché credeva che fosse uno spreco passarlo a dormire quando poteva ammirare quello splendore tra le sue braccia.

Non smise di osservarlo mentre la sua mente vagava tra mille pensieri che lo portavano tutti ad un'unica destinazione.
Era dall'inizio di quella notte che il suo cuore continuava a pompare velocemente gonfiandosi di tenerezza. Sarebbe prima o poi esploso per il troppo amore sciogliendosi tra le mani dell'altro.

Alla fine, un po' per la posizione che divenne scomoda e un po' per guardarlo meglio, decise di voltarsi su un fianco. Delicatamente appoggiò un braccio sulla schiena nuda di Manuel per poterlo sorreggere quando lo avrebbe girato di lato. Si mosse lentamente, con tutta la delicatezza possibile come se avesse tra le braccia un piccolo fagotto da cullare. I suoi gesti prudenti sembravano quelli di una mamma con il suo neonato.

Con un trionfante sorriso dipinto sul volto appoggió il corpo sul materasso a qualche centimetro dal suo.
Istintivamente si allungò su di lui e le sue labbra finirono delicatamente sulla fronte dell'altro. Per qualche secondo non si mosse, poi stampó un lieve bacio su quella fronte nascosta dai ricciolini che erano cresciuti. Un lieve bacio, perché era come se toccandolo più profondamente di così la sua figura si dovesse smaterializzare come un ologramma. Se lo era chiesto per davvero molto tempo e forse aveva ancora qualche dubbio, lui che si era tanto abituato a soffrire...

Manuel non si mosse minimamente continuando ad emettere piccoli sospiri nel suo sonno tranquillo e lui si allontanò tornando ad assumere la posizione di prima. Lo fissò ancora ed ancora cercando di trattenere nella sua mente quell'immagine più a lungo di qualche secondo. Sapeva di non poterci riuscire e a volte si malediceva per quel tratto così umano. Non riuscire a trattenere un'immagine era sconfortante. La sua mente ne creava di continue e diverse, però purtroppo neanche lontanamente
rispecchiavano la bellezza della realtà. Lui voleva solamente renderne giustizia e non sembrava chiedere molto.

Lentamente allungò un braccio sul comodino alla ricerca del suo telefono, ma le sue dita si scontrarono prima con quel gel scivoloso che avevano usato quella notte e solo dopo riuscì a toccare lo schermo del suo smartphone. Velocemente lo prese, sbloccó il cellulare e scattò una foto immortalando per sempre quel momento che avrebbe custodito gelosamente per la sua intera esistenza. Come un fulmine a ciel sereno il ricordo di una sera di qualche mese fa lo investì.

Fire on fire - Simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora