|ispirato a Neumatt, una serie tv Netflix,
buona lettura|In una fredda sera un nuovo vitello stava per nascere in una delle tante fattorie della campagna circostante. Il gelo penetrava nelle deboli ossa fino a paralizzarle. L'autunno era arrivato prima del previsto o almeno era quello che Manuel si ripeteva da qualche giorno. Lui odiava il freddo e amava l'estate. In realtà le temperature di quella serata autunnale erano piuttosto nella norma, solo quel giovane ragazzo le percepiva in un modo totalmente diverso.
Nella stalla i suoi occhi erano imploranti e fissi a guardare quella povera mucchia agitarsi e muggire disperatamente.
Il travaglio sarebbe iniziato tra pochissimo e con ciò anche un inaspettato inferno per Manuel.Lui non era mica un allevatore.
Dopo qualche minuto iniziale di panico speso a sfregarsi le mani e a fare avanti e indietro per il perimetro della stanza, recuperò il cellulare dal taschino del giubbotto verde. Con le mani tremanti e il cuore in gola digitó alcuni numeri prima di sentire quei fastidiosi e odiosi bip.
Al momento la sua chiamata non è raggiungibile.
Fantastico, ci mancava proprio questo.
Nessun veterinario di zona sembrava essere reperibile nemmeno Fabrizio, il più fedele amico di suo padre. La situazione era assurda e lui non sapeva come gestirla.
Se il suo telefono non fosse già spaccato per metà lo avrebbe gettato contro il muro dalla rabbia senza pensarci due volte, ma si limitò a sfregare i polpastrelli sulle evidenti crepe dello schermo rotto.
Perché tutte a lui? Se non poteva chiedere aiuto cosa poteva fare?
Suo padre era ad uno dei tanti convegni sulle mucche o ad un'asta non ricordava bene la differenza e sua madre da qualche giorno era a letto con l'influenza.
Non voleva allarmare nessuno dei due, ma in quel momento era disperato.Dannatamente disperato.
Gli venne persino da piangere, perché lui non si era mai interessato più di tanto a quella faccenda della fattoria e non sapeva come comportarsi. A malapena aiutava qualche volta suo padre a dare da mangiare alle mucche e ancora più di rado a mungere, ma non era affatto bravo e non gli era mai interessato per davvero.
Infondo lui era diverso da tutti.
Non era un contadino o allevatore, giammai.
Non perché lo ritenesse un lavoro degradante, affatto, semplicemente non faceva per lui e insieme ne aveva una forte repulsione interna.Piuttosto che fare quella vita si sarebbe spedito di sua sana volontà dai frati, per lo meno lì avrebbe combinato una delle sue e si sarebbe divertito da matti.
Le moto e le ragazze erano la sua passione e nient'altro. Solo in quelle due categorie spendeva volentieri le proprie energie, il resto era noia o almeno questo era ciò che aveva pensato fin da poppante.
A volte si rendeva conto di essere almeno un pochino viziato, però poi scuoteva la testa e quei pensieri si allontanavano in fretta.Suo padre era nato in Brianza e sua mamma aveva origini pugliesi. Da molti anni abitavano in Brianza a una ventina di chilometri da Monza, perché qualche tempo dopo la sua nascita la sua famiglia aveva ereditato la fattoria del nonno in cui suo padre aveva passato tutta la giovinezza prima di conoscere la madre del suo primo e unico figlio. Prima di trasferirsi in Brianza lui e i suoi genitori abitavano in un bel e curato quartiere di Milano e anche se i suoi ricordi erano molto sbiaditi Manuel rimpiangeva quel tempo perduto nella grande City.
In brevissimo tempo era diventato vitale per la sua famiglia occuparsi della campagna circostante e delle mucche mentre lui cresceva iniziando ad odiare quel luogo che sembrava quasi sperduto nel nulla.
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Fire on fire - Simuel
FanfictionFire on fire, una raccolta di one shots, racconti e tutto ciò che mi passa per la mente riguardanti Simone e Manuel.