Lalala

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|Tw: 🔥🔞🥵

mi sono palesemente ispirata sulle note della canzone di sopra|

Manuel sorrise in quella maniera tanto diabolica e lui annaspò.

"Implorami" uscì da quella boccaccia come in un sussurro ebbro di sesso "implorami di scoparti".

In un primo momento Simone sgranò gli occhi tuttavia in seguito comprese e scelse di giocare insieme a lui.
Iniziò a toccarsi il petto per poi risalire con più lentezza e invertire il percorso passando a giocherellare con il bordo dei pantaloni che gli fasciavano perfettamente i fianchi e le gambe snelle.

Nell'atto meno pudico si fermò tutt'a un tratto rimanendo sospeso.

Gli occhi da cerbiatto, lo svolazzare innocente delle ciglie e l'atteggiamento segretamente malizioso rapivano provocando nell'altro una miriade di sensazioni contrastanti nello stomaco già in subbuglio. Dopodichè lasciò cadere i ricci all'indietro facendogli vorticare con sinuosità nell'aria di quella stanza dalle tinte rosse e si afferrò il collo sospirando con ardore come se ci fosse qualcun altro lì a pochi centimetri a osservarlo oltre a lui.

Manuel lo guardò catturando ogni dettaglio nella sua iride scura, le mani fremevano dal desiderio di infiammare quella pelle tanto candida e pura, di macchiarla di sesso e sudore fino a trasformarla insiema alla propria in un groviglio inconfondibile e umido.

Con leggerezza il più piccolo prese a danzare in mezzo alla camera accarezzandosi il corpo in punti strategici; teneva le palpebre chiuse, ma avvertiva ugualmente il potente sguardo dell'altro denudarlo senza mai abbandonarlo un solo istante.

Nella propria mente lui stesso era privo di vestiti, l'imbarazzo aveva lasciato spazio alla curiosità e al desiderio di sentirsi guardati senza alcun velo mentre distendeva le braccia e si lasciava ammirare.
Aveva acquisito fiducia in se stesso e voleva spingersi oltre, perché anche se non lo esprimeva ad alta voce il suo corpo gridava dalla voglia di essere guardato, baciato, accarezzato e sporcato.

Dall'altra parte Manuel si morse le labbra e si impedì di avvicinarsi preferendo sedersi sulla prima sedia disponibile. Accavallò le gambe mostrando le scarpe lucide e stese il braccio sul poggia gomito come se fosse intento a guardare un film al cinema.

"Continua" lo incoraggiò a bassa voce, ma nell'orecchio dell'altro rimbombò così tanto fino a scontrarsi con le pareti di quella camera rossa.

I piedi scalzi risuonarono leggiadri sul parquet, con un piccolo balzo diede le spalle al suo osservatore e riprese a dondolare di qua e là su una musica che poteva solo immaginare avvolgerlo con le sue note melodiose.

Gli occhi vispi di Manuel erano alla ricerca di quella sottile volgarità di cui l'altro era capace e presto la intravide dovendo presto remprimere la pulsione in mezzo alle cosce.

Simone alzò le braccia in aria accasciandosi fino a piegarsi sulle ginocchia mettendo in evidenza le gambe e il sedere tonico racchiuso nel morbido tessuto che calzava.
Rimase in quella posizione per una trentina di secondi, in seguito si alzò lentamente e le dita, con altrettanta leggiadria, corsero ai bottoni della propria camicia.

Il suo compagno sorrise alla vista di una spalla scoperta e il suo sorriso divenne immediatamente più ampio quando l'altro si voltò e incrociò il suo sguardo impaziente.

"Te vorrei spoglia' io ma rischerei de fa' un casino" sospirò sconsolato e gli occhi di entrambi si scurirono ancora.

Simone si disfò con estrema lentezza della camicia bianca aprendo con meticolosità ogni asola e minando sempre di più il poco e flebile autocontrollo dell'altro.

Fire on fire - Simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora