Bollenti ricordi

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|tw: scene di sesso dettagliate e linguaggio volgare.
Racconto collegato a quello precedente intitolato "camicia macchiata in fattoria",
buona lettura|

"A quei tempi non mi avevi detto subito di avere 17 anni"

"Ti eccitavano i ragazzini?" chiese scherzosamente voltandosi a guardare la sua adorabile espressione di disappunto.

"Solo tu, anche se non sei più un ragazzino ormai"

"Mh" mugolò pigramente reggendo il suo sguardo che era immediatamente cambiato e ora svelava di nuovo una punta di malizia. "E poi ero quasi maggiorenne e tu mi hai aspettato"

"Ti ricordi la prima volta qui?" continuò l'altro accarezzandogli un braccio dopo le bellissime fatiche amorose che li avevano trattenuti nel fienile dove tutto era cominciato.

"Certo che me la ricordo"

"Faceva freddissimo e io ti ho riscaldato" era volato tra loro e l'aria calda di fine agosto.

"Seh vabbè"

"Te lo giuro"

"Sono stato io a scaldare te" soffiò catturandogli la bocca in un nuovo assalto erotico.

Inizio flashback

Quando Manuel aveva contattato Simone l'autunno era sceso ufficialmente sulle campagne desolate della Brianza e a poco a poco le foglie degli alberi si erano scurite fino a volteggiare sulla terra battuta esalando l'ultimo respiro.
Il giovane ragazzo si era sentito esattamente come quelle foglie prima di scendere a patto con se stesso e la propria sessualità.

Gli piacevano anche i ragazzi. E quindi? Era sempre lui, non era cambiato nulla.

Aveva faticato ad inviare quel breve messaggio al bellissimo veterinario, ma il desiderio di rivederlo ancora aveva prevalso su ogni dubbio. Non voleva più aspettare.

Non era stato di certo semplice, ma ce l'aveva fatta di nuovo, senza il supporto di nessuno e una punta d'orgoglio si fece largo nel suo palpitante cuore. Presto o tardi aveva l'intenzione di confessarlo anche ai suoi genitori senza più girarci intorno.

Sono bisessuale.

Dopo qualche ora Simone lo aveva informato di essere appena tornato da Zurigo e che in settimana forse sarebbe potuto passare a vedere come stava Brioche.

Un semplice controllo a Brioche poteva andare bene come inizio.

I giorni si erano susseguiti in fretta e il ragazzino scalpitava all'idea di potersi specchiare di nuovo in quegli occhi brillanti che lo avevano smosso fin dal primo sguardo.

"Ti presenti sempre in camicia?" chiese Manuel quando lo vide scendere dalla stessa auto laccata di una settimana fa.

"Ciao anche a te Manuel"

"Ciao Simo"

"Non ti hanno insegnato che prima si saluta sempre?" lo stuzzicó aggiustandosi un ricciolo ribelle che era sfuggito sulla fronte.

"No direi di no"

Simone si morse il labbro e scosse la testa vigorosamente divertito.

Questo ragazzo ha un caratterino tutto suo.

"Sei un uomo d'affari sotto copertura?" domandò sfottendolo ancora e ancora per il suo elegante abbigliamento.

"Dai smettila e fammi vedere la vitellina"

"Con piacere signore" e si beccò un'occhiata a dir poco torva per quell'ultima parola.

Ridacchiando e ritrovando la sua solita spavalderia Manuel entrò nella stalla seguito dal suo affascinante veterinario. Quest'ultimo visitò rapidamente la piccola Brioche che sembrava essersi ripresa alla grande mentre l'altro non riusciva a distogliere un attimo lo sguardo da quel fondoschiena stretto in quei pantaloni scuri e dal taglio morbido.

Fire on fire - Simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora