Oltrepassato il cancello della villa, Simone parcheggiò la vespa bianca davanti casa.
Il sole aveva già cominciato a tramontare tingendo gli abeti del cortile e il portico di una luce rossastra in contrasto con la rigida temperatura invernale.Il ragazzo era appena tornato dal centro città, aveva passato tutto il pomeriggio fuori a chiacchierare con Laura e a fare cose come pattinare per la prima volta.
Chiaramente non era stata un'idea sua, la ragazza lo aveva trascinato e aveva insistito fin quando lui, anche se poco convinto, aveva ceduto.
Sarà una cosa divertente gli aveva detto strattonandolo per la manica del giubbotto "e smetterai per un attimo di pensare a quel fesso di Manuel"
Già, lei sapeva tutto.
Per qualche ora era riuscito a dimenticarlo e si era perfino divertito nel provare a pattinare seppur non avesse messo in conto le dolorose cadute sul ghiaccio.
Quando entrò in casa Simone si sfilò subito gli scarponcini beige infilando i piedi ghiacciati nelle sue calde e morbide pantofole bianche.
Avvolto da una immediata sensazione di benessere, corse per le scale con l'intento di togliersi i vestiti freddi dalla pelle e nel tragitto non incontrò nessuno.
Era convinto di trovare qualcuno in casa, almeno una persona dato che da qualche mese erano in tanti ad avere la residenza a villa Balestra, invece quel giorno erano tutti usciti a fare chissà cosa.
Non che che gli dispiacesse sia chiaro, in questo modo aveva la villa tutta per sé dopo mesi di trambusti e via vai di persone.
Giunto davanti la porta della sua camera, la spalancò con un piede mentre si sfregava stanco una mano sulle guance gelide.
"Che cazzo di freddo" borbottò tra sé e sé "forse il riscaldamento si è spento"
"Simò" pronunciò l'altro ragazzo lasciando cadere dalle mani il libro che stava leggendo appena lo vide comparire.
Il corvino, in un primo momento, sgranò gli occhi colto di sorpresa dal fatto che Manuel si trovasse lì.
"Pensavo fossi uscito" rispose lui togliendosi il giubbetto di jeans per appoggiarla sulla sedia vicino alla scrivania.
"No, so' rimasto a legge' tutto il giorno in camera nostra" snocciolò in fretta "il riscaldamento sta accesso ma se vuoi lo alzo"
Simone annuì senza dire nulla; non vedeva l'ora di farsi un bagno caldo nella vasca e sciogliere nell'acqua bollente ogni muscolo intorpidito dal freddo.
"Te piuttosto dove sei stato?" chiese l'altro incrociando le gambe sul letto "t'ho aspettato pe' pranzo" alternò lo sguardo tra il viso di Simone e il maglioncino bianco che gli cingeva in maniera divina il collo.
"Sono stato con Laura" rispose tagliando corto, per una volta non voleva dare spiegazioni seguendo i consigli dell'amica.
Hai il diritto di divertirti senza di lui.
"Tutto il giorno?" chiese l'altro ridestandosi un attimo da quel maglione bianco a collo alto che aveva catturato la propria attenzione.
"Sì, è la mia migliore amica" cercò di chiudere in fretta il discorso stanco com'era.
"Mmh" Manuel lo guardò a lungo come a scorgere la verità oltre a quelle parole.
"Che c'è?" reclamò in maniera un po' teatrale "siamo stati alla pista di pattinaggio" e fu come liberarsi di un peso e tornare tranquilli.
"Alla pista de pattinaggio?" ripeté lui aggrottando la fronte.
"Sì" annuì l'altro sistemando i fogli sparsi presenti sulla scrivania che ricordava di aver ordinato quella stessa mattina.
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Fire on fire - Simuel
FanfictionFire on fire, una raccolta di one shots, racconti e tutto ciò che mi passa per la mente riguardanti Simone e Manuel.