Lettera ad un migliore amico

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|Simone scrive una lettera al suo migliore amico mettendo nero su bianco le sue fragilità e parla anche di Manuel|

Caro Daniele, amico mio

sono triste, triste da esserne sopraffatto.
Il peso che sento all'altezza del petto non mi da tregua neanche adesso che sono passate ore da quando ci siamo salutati oggi pomeriggio.
Lo stomaco brontola e la mia espressione si acciglia di continuo.

Non posso farne a meno e in questi momenti desidero solo sparire; mi sento piccolo piccolo a confronto con gli altri tuttavia allo stesso tempo mi sento grande, maturo per uno della mia età.

22 anni, eh, chi lo avrebbe mai detto.

Quando accade è difficile riuscire ad estirpare il problema alla radice e il pensiero di quest'impotenza mi fa quasi piangere. Il mio viso si sfigura assumendo lineamenti fragili e modellabili dai continui tremolii.

Io desidero solo il meglio per me e i miei amici eppure questa iper sensibilità non rende affatto semplici le cose. Mi sento diverso, quasi sbagliato per ciò che provo, per i sentimenti che mi investono e che sgorgano come incessanti rivoli fuori dagli angoli degli occhi.

Odio trovarmi davanti ad un passo compiuto da altri per me e soprattutto odio non essere interpellato nelle conversazioni, nei sentimenti d'amore e negli incontri effimeri di una notte.

La mia parola non conta affatto, non ho mai avuto quelle esperienze e non posso dare opinioni e consigli a chi le ha vissute, spesso neanche a te.

Io sono visto come un essere puro, pudico che di certo non pensa e non fa certe cose.
Sono il cosiddetto "Simone casa e chiesa", perché non ho mai avuto un rapporto sessuale con una persona.

In realtà, devi sapere che mi masturbo come te e faccio pensieri erotici esattamente come te. Il mio corpo funziona come il tuo e il mio cuore scalpita e trema forse anche più del tuo.

Solo perché non te l'ho detto direttamente non significa che non abbia impulsi e fanrasie sessuali da soddisfare.

Tu sei vergine, non hai mai avuto una relazione che cosa vuoi saperne tu?

Sono io che strasera rimorchio, che scopo; tu puoi solo rimanere fermo ad osservare cosa c'è intorno senza partecipare.

A te non interessa il sesso, l'amore, a te interessa solo studiare e pensare ad un ipotetico lavoro, non vivi la vita appieno amico.

Non ti diverti abbastanza; fatela una scopata ogni tanto.

Queste parole mi feriscono, ultimamente poi ci faccio caso sempre più spesso.
Rimugino su ciò che tu e altri hanno detto fino a lacerarmi.

So che la tua non è cattiveria, non lo fai per fermirmi eppure io ne rimango ferito come un cucciolo abbandonato dalla propria madre.

Ne abbiamo parlato più volte eppure il tuo atteggiamento comprensivo verso di me è svanito nel nulla da quando ci siamo allontanati a causa di terze persone.

L'idea che ti sei fatto di me e che io ti ho aiutato in qualche modo a creare non corrisponde alla realtà.

Io voglio amare, sono disposto a tutto pur di trovare finalmente il ragazzo che fa per me.
Voglio una storia seria, un amore per cui valga la pena donarsi anima e corpo.

Io però non sono come te, non cerco a tutti i costi gli affetti di qualcuno, non esco con la prima persona che mi capita pur di non rimanere da solo anche per un solo istante.
Non chiamo in continuazione qualcuno per passare il pomeriggio, perchè altrimenti non so come gestire il tempo.
Non prendo il treno e vado a 200km di distanza da una vista su tinder o con cui ho scambiato due parole alle due di notte, perchè non avevo sonno e mi annoiavo.

Fire on fire - Simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora