16.

175 15 9
                                    

 
                          9 Marzo

<<Ecco a lei signor Lee! La cartella di dimissione.>>

L'infermiera mi porse il gruppo di fogli che teneva, li presi e feci un inchino di ringraziamento.
Guardai l orario nel grande orologio che che si trovava su quelle mura color verde acqua della sala d attesa, segnava le 9:30am.
Appena uscì da quell edificio fu come respirare nuovamente aria pulita, finalmente mi liberai il naso da quell odore sterile che per più di una settimana persisteva nelle mie narici.
Per quanto però potessi essere felice dell mia libertà c'era qualcosa ancora che dovuto fare, qualcosa che da tempo continuavo a pensare.
Chiamai un taxi che non arrivo molto più tardi, tornai a casa.
Le cose erano come le avevo lasciate, o meglio quasi, alcune sotto mia richiesta changbin e Felix le avevano iniziate ad imballare in qualche scatola. Questo mi rese un po triste ma in quel momento non avrei potuto pensare a quello, quindi presi le chiavi della mia auto.
Era ancora presto, il giardino della scuola di Jisung doveva sicuramente essere vuoto in quell ora, se i miei calcoli sarebbero stati giusti lui non mi avrebbe potuto vedere .
Presi le mie cose chiusi la porta alle mie spalle e con tutto l autocontrollo del mio corpo partí verso il college.
....
....

<<Salve, come posso aiutarla?>>

<<Si, salve! Sono un collega di Hwang hyunjin>>

Risposi alla vecchia signora della reception, me la tentai in questo modo, sperando che non mi facesse altre domande ma semplicemente che si fidadasse, incrociai le dita.

<<si, perfetto!
Le chiedo gentilmente di attendere all esterno della struttura nel mentre.>>

Così aspettai.
Qualche minuto dopo vidi un ragazzo dai capelli biondi camminare verso me, mi dovetti trattenere dal non fare quello che avrei voluto. Gli andai incontro fino ad incontrarci a metà strada l uno fronte all altro.
Ghignai perfidamente.

<<Hwang Hyunjin?>> parlai deciso, sapendo già al 100% la risposta. Il più giovane annuí

<<Mi hai fatto chiamare ma non credo di sapere chi tu sia.!>> disse altrettanto scorbutico.

<<No, infatti!
Non deve importanti di chi cazzo sono, devo solo dirti alcune cose che ti serviranno per il quieto vivere>> Feci un sorriso beffardo.

Il biondino perse il suo sorriso sicuro di  sé.

--------- skip time

Arrivó velocemente anche il pomeriggio di quella giornata uggiosa.
sfinito ma alleggerito.
Mi trovai di fronte la porta di Han, bussai.. bussai di continuo finché il moro non la aprí, fui così felice di rivederlo! avrei voluto tanto baciarlo ma questo mi fu negato.
Appena provai ad avvivicinarmi a lui si ritrasse ancora più dietro la porta da dove a malapena faceva uscire il corpo, mi bloccai.

<<ah Minho ci sei ancora allora, l'hai rifatto! Sei di nuovo sparito senza avvisare!>>

continuó a parlare mentre la pioggia iniziò a cadere sulla mia testa e sul mazzo di narcisi che tenevo in mano.

<< Te ne sei andato senza nemmeno darmi una spiegazione.>> sputó il più piccolo che fino ad allora non si era mai permesso di mostrarsi in quel modo.

<<Lo so Jisung, ma ci sono delle cose di cui non posso decidere le tempistiche per poterti avvisare.>>

<<Capisco! >> rispose soltanto
<<Allora perché non me ne parli?!>> disse con tono arrabbiato.

Come un cuore che scoppia. || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora