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Minho pov.
      

                       Flashback

<<Sungie non ho nessun appuntamento. Erano solo per un parente, non preoccuparti.>>

<<ora andiamo a letto Han!>>

                    Fine Flashback

Han non rispose ma semplicemente seguí i miei passi poco più dietro ai miei.
Si coricó abbastanza distante da me, talmente tanto che non riuscí a sentire nemmeno un accenno della sua presenza, si addormento così!  Conoscendolo probabilmente con tante domande e girato dal lato opposto al mio.
Mi mancava averlo tra le mie braccia, era la prima volta da quando stavamo insieme che dormivamo nello stesso letto ma separati.
Mentre Jis dormiva io continuavo a rigirarmi pensando a quando sarebbe stato il momento migliore per dirglielo.
Infondo Jisung meritava tutto più di quello che gli stavo offrendo cioè niente. Gli serviva protezione a partire da quel ragazzo Hyunjin che mentre lo stava infastidendo io non l ho saputo comprendere e diffendere scappando come un coniglio, non avergli mostrato prima la mia casa e averla vissuta insieme ed infine avrei dovuto essere vero.
Il forte mal di testa, la tosse ed il sangue che poco a poco diventava sempre di più e di un colore accesso. Stavo cercando di prendere tempo, dell altro, ancora. Cercare di riuscire ad amare come avrei voluto nonostante tutto lo schifo e le bugie che mi portavo dietro.
4:30 provai a chiudere gli occhi e tentare di dormire ignorando il dolore devastante al petto che ogni giorno/ notte bussava alla porta.

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28 febbraio

<<Forzaa!!! Sei lento Hyung!!>> urló Han mentre correva velocemente via da me fermandosi di volta in volta per farmi la linguaccia.

Risi alla vista del piu piccolo con i capelli scuri mossi dalla velocità, la pelle ambrata e quel sorriso che dipingeva il suo viso da farlo sembrare un capolavoro come ogni fottuta volta.
Erano ormai gli sgoccoccioli di febbraio, qui a Seoul si poteva iniziare a sentire l inizio della primavera, Le belle giornate rare ma piacevoli.

<<se ti prendo Sungie! Giuro che non la passerai liscia!>> risposi urlando altrettanto.

Iniziai a correre verso Han mentre Changbin faceva lo stesso al mio fianco. Corsi per qualche metro ancora, quando il mio respiro si fece un pó più pesante del solito, la vista iniziò ad annebbiarsi e la testa girare all impazzata. Persi così per qualche istante l equilibrio notando come la figura di Jisung in lontananza stesse diventando sempre meno nitida. Mi sentí cadere.

<<hey Min tutto ben~
<<Cazzo Minho!>>

Mi prese in tempo il corvino prima che potessi schiantarmi sulla sabbia.
La voce distante

<<stai bene amico?!>> Ribbattè

Cazzo quanto mi odiavo! Quanto odiavo ricordarmi di lei. (La malattia) Era inevitabile, smisi di andare a visita e poco dopo di prendere anche le medicine che l oncologo aveva prescritto, ero stanco di tutto.
Ma questo lo sapevo solo io.

<<Ci sei Min!?>> <<si può sapere che combini? Non stai bene, devi rallentare amico!>>

Tolsi di colpo il braccio di changbin dalle mie spalle che fino a quel momento mi stava sorreggendo.

<<Fatti gli affari tuoi Binnie!>>
<<sto benissimo! >> aggiunsi

Non ribbatè, forse tutti si stavano stancando di starmi dietro.
Cercai di riprendermi, con qualche difficoltà ancora nella camminata. Andai a passo più lento facendo finta di nulla per non allarmare nessuno ed arrivai.
Han si trovava sotto l ombrellone insieme a Felix entrambi ad aspettarci.

Come un cuore che scoppia. || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora