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Somedays the sun will shine down
Somedays the moon will cry

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Roseraie, France - [25 novembre 1879]

«Dovrà pur esserci qualcosa» mormorò Jungkook rovistando in ogni singolo scaffale della cucina. Apriva sportelli, li richiudeva. Osservava le tazze, se ci fosse qualcosa al loro interno e poi allo stesso modo qualsiasi tipo di stoviglia. Era notte, cercava di fare il più piano possibile, sia per non svegliare nessuno, sia per non farsi scoprire. Non che fosse un problema l'essere scoperto, magari più un fastidio. Clare e Vincent l'avrebbero guardato con un cipiglio di sospetto in volto e gli sarebbe immensamente dispiaciuto il dover mentire ad entrambi... perché nessuno sapeva, perché solo lui sapeva il vero motivo per cui suo padre fosse morto.
Un infarto, un malore improvviso, ecco la verità arrivata a tutti. Jungkook aveva -per quanto il metodo non fosse stato nobile- pagato il medico che venne a constatare il decesso, chiedendogli di tenersi per sé il fatto che suo padre fosse stato avvelenato.

Taehyung sospirò, nascosto dietro quel velo invisibile, mentre l'osservava cercare anche la minima prova che testimoniasse il fatto che Jungkook non avesse ucciso suo padre. Dopo aver ascoltato le parole dei suoi angeli custodi, si era deciso a fare qualcosa. Anche il solo essere venuto a conoscenza che vi fosse la minima possibilità di scrollarsi quella responsabilità di dosso, sembrava un sogno realizzato. Ma Taehyung sapeva che quella fosse una ricerca insensata, anche se vi fossero state delle prove, sarebbero state già cancellate tempo fa «Penso proprio che non ci sia niente» mormorò così tra sé e sé.

«E dai, esci fuori, anche il minimo indizio. Ti prego» ma Jungkook continuava senza sosta, fin troppo speranzoso, alla ricerca di qualche erba particolare e dagli effetti indesiderati o magari una bustina contenente qualche composto chimico dannoso. La teoria era quella basata sul fatto che qualcuno avesse avvelenato la tisana che Jungkook aveva preparato quella sera per suo padre. E partendo dal presupposto che quella notte in cucina l'unico ad essersi fatto vedere era stato zio Dorian, i sospetti ricadevano su di lui. O almeno, tutto riconduceva lì, anche se Jungkook faticava a capacitarsene.

«Quanto è stupido. Una ricerca inutile» mormorò Taehyung con l'impeto di volersi divertire, di volerlo prendere in giro. Non capiva il perché, in fondo non era quello il suo modo di approcciarsi alle persone. Ma Jungkook, lui, gli faceva venire una voglia innata di ottenere una qualche reazione da parte sua, era come se volesse le sue attenzioni. Così allungò il braccio e con un semplice tocco fece scivolare un calice di vetro fino al bordo del mobile. Ed infine lo lasciò cadere giù.

𝙍𝙊𝙎𝙀𝙍𝘼𝙄𝙀 // ⱽᵐⁱⁿᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora