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Tu insegnami come si fa
Ad imparare la felicità

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Paris, France - [21 marzo 1880_23:05]

«Dottor Durant, è passata poco più di un'ora» Margaret, l'infermiera, avvisò il suo superiore con la solita professionalità, espressa di continuo dalla rigida e severa postura che ostentava.

Il medico annuì senza smettere di fissare fastidiosamente Jungkook «Perfetto Margaret, grazie per l'avviso. Allora, Jungkook, allo scoccare della mezzanotte vorremmo andare tutti a riposare.» cosa non vera dato il turno di notte che spettava al dottore. Eppure sperò in parte che il paziente si potesse dare veramente una mossa. Non faceva altro che raccontare idiozie e lui si era stufato di aspettarlo.

«Potreste andare anche adesso, non mi offendo, stia tranquillo» accennò un sorrisetto disturbato e scosse il capo per tentare di scansare i propri capelli dal volto.

«La tua sottile ironia è sempre ben accetta, ma sai» il dottor Durant allungò una mano verso il volto di Jungkook e con le dita coperte dal lattice dei guanti, scansò per lui la ciocca incriminata «vorremmo sapere la fine della storia che mi auguro stia arrivando.»

Jungkook lo lasciò fare. Il disgusto represso sul fondo della gola «Ma come? Non era lei stesso a complimentarsi per la mia bravura nell'utilizzo della fantasia? Adesso la mia storia l'annoia? Sarebbe un gran peccato, mi dispiacerebbe... Ma vada, vada se si sente stanco» fece cenno con la testa in direzione della porta. Come per indicargli l'uscita.

Ma il dottor Durant colto da un fastidio improvviso per quelle parole di beffa, strattonò quei capelli corvini. Jungkook represse il dolore e il medico gli intimò «Per piacere, continua a raccontare e stai zitto.»

E poi Jungkook realizzò quanto fosse appagante l'essere riuscito a scalfire la faccia da poker di quel verme. Un sorrisetto si delineò sul suo volto «Non penso di poter fare entrambe le cose insieme, la prima non presuppone la seconda, anzi non la contempla proprio.»

Durant rimase a guardarlo. Come se in parte lo stesse sfidando a colpi di sguardi ed in parte stesse ragionando su come agire. Avrebbe dovuto colpito su un suo punto debole e quella stanza ne possedeva decisamente alcuni.

«Margaret, prendi le forbici sul tavolo e squarcia il quadro.»

«No!» fu la risposta immediata di Jungkook che si agitò sulla sua seduta mentre osservava l'infermiera affondare con violenza la punta fine di quell'oggetto nell'angolo destro del quadro, trapassandolo «Ti prego, fermati! Te ne prego.»

𝙍𝙊𝙎𝙀𝙍𝘼𝙄𝙀 // ⱽᵐⁱⁿᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora