4,17 Luke e Leia

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Quello stesso pomeriggio, prima del tramonto, si tenne una cerimonia solenne in cui Luke, Han e Chewbacca vennero premiati di fronte a tutte le truppe dell'Alleanza; ci fu anche un momento di silenzio dedicato alla memoria dei caduti, ma fu presto dimenticato nella gioia collettiva. Era stata Padmé a consegnare le medaglie agli eroi della battaglia: tutti l'avevano applaudita e acclamata come si fa con una guida ritornata dopo molto tempo.

La sera si tenne una grande festa: ci furono musica e danze, buon cibo da mangiare - una rarità per i Ribelli - e perfino abiti eleganti, per chi li aveva. Padmé aveva deciso di non partecipare perché impegnata in affari importanti con il generale Dodonna, mentre Luke e Leia, insieme a Han e Chewie, erano stati poco meno che costretti a presenziare al banchetto.

Sedevano tutti insieme su un divanetto, uno a fianco all'altro: a sinistra Leia, impeccabile nel vestito bianco prestatole da sua madre, poi Luke, un po' a disagio nel completo da cerimonia di Han, poi il corelliano stesso, che non si era nemmeno cambiato d'abito, e infine il wokiee, il quale occupava metà dello spazio disponibile. Era da un po' che nessuno parlava: era stata una giornata lunghissima, dura e piena di avvenimenti, ed era difficile superare la stanchezza. Soltanto Han, aiutato da una buona dose di alcol, riusciva di tanto in tanto a scambiare qualche chiacchiera con chi si congratulava con lui, mentre Luke si limitava a sorridere vagamente ai suoi molti, recenti ammiratori.

Quando fu passato qualche minuto privo di festose interruzioni, il ragazzo si sentì autorizzato a allontanarsi un momento.

"Io vado a prendere un po' d'aria" annunciò mentre si alzava e si lisciava la giacca, leggermente a disagio. "Leia, mi accompagni?".

"Certo" rispose sua sorella.

I gemelli si allontanarono insieme mentre Han gli assicurava che avrebbe tenuto loro il posto, ma a loro non importava particolarmente: avevano bisogno di parlare, lo sapevano entrambi. Non avevano voglia di rimanere in una sala gremita solo per farsi presentare e ringraziare.

Nessuno diede loro fastidio mentre uscivano dal grande ambiente in cui si teneva la festa e percorrevano un corridoio deserto, con i tonfi soffici dei loro passi che echeggiavano lugubri tra le pareti.

Finalmente furono fuori, di fronte al tempio Massassi che ospitava la base ribelle, senza nemmeno sapere come fossero riusciti ad arrivarci. Non c'era anima viva.

"Troviamo un posto per sederci?" propose Leia. La fitta umidità dell'aria rendeva quasi difficoltoso parlare ad alta voce, perciò le fu naturale usare un tono più tranquillo.

Luke non rispose e si diresse subito verso gli alberi, che già si innalzavano densi a pochi passi dalla piattaforma di atterraggio che fronteggiava il tempio.

I gemelli oltrepassarono alcune navi parcheggiate e si immersero nella foresta, camminando velocemente, senza badare troppo alle ombre del crepuscolo o al freddo che iniziava a strisciare sotto i loro abiti. Calcarono il sottobosco fin quando non videro più l'edificio in cui si trovava il resto della Ribellione né le torrette di avvistamento, finché non si sentirono completamente soli e in pace.

Solo allora si guardarono intorno. Avevano raggiunto la sommità di una piccola collina; gli alberi erano più radi e si poteva ammirare dall'alto la cappa verde della vegetazione che ricopriva il pianeta. Non sapevano come avessero fatto ad arrivare lì, ma entrambi erano certi che sarebbero riusciti a orientarsi perfettamente sulla via del ritorno.

Decidendo tra sé e sé che il luogo era adatto, Luke si guardò intorno e si sedette ai piedi di un vecchio albero nodoso. Sospirò e si tolse la giacca dorata che Han gli aveva prestato, appoggiandola delicatamente su una radice.

Leia lo imitò subito e si accovacciò al suo fianco, a gambe incrociate, dimentica dell'abito elegante che indossava. Chiuse gli occhi e appoggiò la testa al tronco.

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