Epilogo

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Izuku avvolto da una bellissima luce d'orata s'issò fuori dall'acqua per atterrare accanto al suo amore che non aveva occhi che per lui.

«Izuku, amore mio.» sibilò Katsuki sollevando una mano verso il volto della bella divinità che poco alla volta stava riacquistando il suo aspetto dalle fattezze umane.

«Katsuki, mia ragione di vita.» bisbigliò accarezzandogli il volto sporco di sangue.

Gli occhi del biondo cominciarono a chiudersi e la mano che aveva sollevato per toccare il volto del verdino ricadde accanto a sé, il corpo ormai privo di vita.

«Mi dispiace figlio mio.» disse una voce alle spalle di Izuku che però non si voltò per guardare il volto del padre, preferendo continuare a fissare il volto sempre più pallido del suo amore.

«Lo avevo ri trovato finalmente.» sussurrò chinandosi in avanti per posare le sue labbra sulla fronte dell'uomo che amava.

Gli uomini ancora dentro la cabina capirono subito il loro errore e tentarono la fuga spintonandosi a vicenda e cercando di buttarsi in mare, ma a nulla valsero i loro sforzi, l'ira di Izuku li raggiunse maledendoli con la peggiore delle sorti.

«Figlio mio,» lo richiamò il padre degli dei avvolto in una luce così abbagliante che i pochi umani lì attorno si ritrovarono con le retini bruciate, «Non si può fare più nulla per lui, ormai è morto.» sentenziò posando una delle sue enormi mani sulla spalla del figlio.

«Cosa posso fare io? Non ha più senso per me vivere senza di lui.» urlò con il cuore spezzato.

«Forse una soluzione ci sarebbe.» disse il dio dai capelli biondi triste per la sorte del suo figlio prediletto.

«E quale sarebbe?» chiese Izuku con gli occhi colmi di lacrime.

«Rinunceresti all'immortalità pur di stare con lui? Vivresti una vita mortale, anche una soltanto per stare insieme a lui, anche senza la certezza della felicità?» chiese gonfiando il petto e facendo un passo indietro conoscendo già la risposta del figlio.

«Qualunque cosa pur di stare di nuovo con lui. Anche se fosse solo per una vita mortale, anche se dovesse durare quanto un battito di ciglio, qualunque cosa pur di stare con lui.» rispose sollevando da terra il corpo del suo unico amore e porgendolo al padre degli dei.

Una luce accecante invase quella porzione di mondo, investendo i due ragazzi davanti a lui e facendoli scomparire da quella nave che li aveva riuniti.

Dall'altra parte del mondo e qualche secolo dopo nacque un bambino dai capelli biondi come il grano al sole e due occhi rossi come i papaveri.

Qualche casa più in là, nacque un bambino dai capelli verdi come un prato in primavera e due occhi del colore degli smeraldi.

Si sarebbero incontrati di lì a pochi anni e finalmente avrebbero potuto incontrarsi fin da piccoli, così da amarsi per più tempo possibile.

E noi speriamo con tutto il cuore che la bella divinità che era stata maledetta per il suo amore, adesso lo possa vivere appieno come è giusto che sia.

Fine.

Fine

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Angolo Ice:

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Angolo Ice:

Devo dire che riscrivere questa storia mi ha riportato a galla le stesse emozioni che avevo provato quando l'avevo scritta la prima volta e ho potuto sviluppare meglio alcune parti che rileggendola ho trovato banali.

Quindi grazie per chi ha voluto rivivere questa storia e grazie a chi l'ha letta per la prima volta.

Alla prossima.

La bella divinità che venne maledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora