Le palpebre sono pesanti, come la testa. Cerco di dare l'impulso dal cervello di aprire gli occhi ma niente. Provo a muovere le pupille e sento una voce ovattata chiamarmi da lontana.
"Genesis" continua a sussurrare. Sento qualcosa di morbido e caldo afferrarmi la mano.
Una mano, grande. Non so di chi sia ma mi trovo a stringerla. La stringo più forte e cerco di muovere la testa.
Un dolore assurdo mi invade le membra, pulsa nella testa come se fosse un martello.
La mia stretta viene ricambiata.
"forza Genesis" sento sussurrare. Già, forza Genesis.
Cerco di farmi forza basandomi su quella voce che continua a ripetere il mio nome.
Piano piano riprendo il controllo del mio corpo. Muovo le dita dei miei piedi e trovo il tessuto di un lenzuolo solleticarmi i piedi. Mi concentro sul braccio che prontamente risponde al comando di muoversi.
Sento un'altra mano sfiorarmi il viso.
è ora di aprire gli occhi.
Sento due soffici labbra posarsi sulla mia fronte mentre il pollice della mano sul mio viso traccia cerchi immaginari sulla mia guancia sinistra.
Percepisco il freddo del metallo di una collana a contatto con il mio mento mentre un profumo tipicamente maschile mischiato con una punta di ... mmh di fragola si! Una strana combinazione quindi pizzica all'interno delle mie narici.
Una strana combinazione si, ma stranamente mi piace.
"Genesis!" sento gridare una voce.
Per la sorpresa sollevo velocemente le palpebre e stringo forte la mano che avvolge la mia. O meglio avvolgeva visto che mi ritrovo con le unghie conficcate nel mio palmo.
È stato un sogno?
No ... insomma, no! Non voglio sia stato un sogno ... è stato tutto così dolce.
"Genesis ti sei svegliata finalmente" Una voce calda e familiare mi risveglia.
Tutto intorno a me è di un bianco candido.
Sono in ospedale. Di fronte a me ci sono due letti vuoti ed in mezzo ad essi si trova un armadietto sull'azzurro chiaro, l'unica cosa che ha un colore diverso dal bianco.
Lentamente mi volta verso la fonte di "rumore" e trovo il fiso di mia madre.
"Mamma" sono le uniche parole che riesco ad emettere. Vedo la figura di mia madre, il più famoso avvocato di Los Angeles, venirmi in contro e stringermi la mano.
"Che è successo?" chiedo flebile mentre un'infermiera ci raggiunge.
"Sei svenuta tesoro" dice l'infermiera precedendo mia madre e lasciandola con le labbra socchiuse pronte per parlare ma interrotte.
Lei lo odia. Odia davvero essere interrotta.
"Si sei svenuta, stavo giusto per dirlo prima di essere interrotta" sputa mia madre con voce velenosa marcando le ultime parole.
Povera infermiera.
"Sei arrivata a casa e nemmeno il tempo di darmi delle spiegazioni che eri svenuta sul pavimento" continua lei, ovviamente non prima di aver lanciato un'occhiata inceneritoria all'infermiera.
Ne ricevo una anche io non appena pronuncia la parola "spiegazioni".
Esige delle spiegazioni. Bene sono fottuta, che gli dico?
STAI LEGGENDO
Insane Love
FanfictionInsane Love Dicono che volere è potere, ma si sbagliano. Ci sono molte persone che vogliono, ma non hanno il coraggio di avere potere e lottare per ciò che desiderano. Ci sono persone che vogliono, ma il loro coraggio di avere potere non è abbastan...