Jazmyn, where are you?

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 Sento i miei muscoli rigidi ed inermi e il mio corpo paralizzato, inghiottito nel buio della stanza.
Un peso astratto e inesistente realmente, preme sulle mie tempie causandomi un forte mal di testa.

Provo a muovere la mano per massaggiarmi la testa, ma nel momento in cui compio il movimento, un forte stridio giunge alle mie orecchie.
Apro immediatamente gli occhi spaventata e un urlo straziante e di pura sorpresa e paura scappa dalle mie labbra che rimangono spalancate da reazione.
Il cuore pompa nelle vene solo paura mentre il mio respiro si affanna e il mio petto si abbassa e alza furiosamente.
Solo adesso mi accorgo di una forte e glaciale stretta ai polsi e alle caviglie. Giro lentamente la testa verso il polso e noto un laccio di ferro attorno ad esso. Cerco di alzare la testa per controllare anche le caviglie, ma nel farlo sento un dolore lancinante sulla fronte.
Sento un liquido caldo scendermi lungo la tempia: sangue.

Un brivido mi percorre la spina dorsale mentre i miei occhi guardano cos'è che mi ha ferito.
Ad un palmo da me si trova una piattaforma completamente ricoperta di spuntoni appuntiti e ben affilati che luccicano alla luce della luna, ormai alta in cielo.
Il terrore mi assale più di prima arrivando a pulsare nella testa e nelle orecchie. Cerco di muovere la gamba per liberarmi dalla stretta in ferro, ma quello che segue è solo un rumore stridulo.
Non capisco cosa succede, ma poi un dolore lancinante inizia ad irradiarsi dalla gamba. La piattaforma si è abbassata sulla gamba con il movimento di quest'ultima e uno spuntone si è conficcato nella gamba coperta solo da un paio di leggere calze, ora lacerate e impregnate di sangue.
Serro gli occhi e cerco di trattenere un urlo di dolore.

Perché mi sto trattenendo?

Così comincio ad urlare. Urlo il nome di Hunter chiedendo aiuto, impreco, supplico Dio di far diminuire il dolore ma, sono sola. Sola come non mai.
E mi ritrovo a pensare perché mi stia succedendo tutto questo.

Che ho fatto per meritarlo?

Perché a me?

Involontariamente muovo un braccio stringendo il pugno e una lama mi graffia il braccio mentre un'altra riesce ad infilarsi nel pugno chiuso provocando una gran fuoriuscita di sangue.

Molteplici urla escono liberatori dalla mia bocca mentre spero con tutto il cuore che qualcuno venga a salvarmi, pur consapevole che non arriverà nessuno.
Probabilmente Hunter sarà messo peggio di me, sottoposto ad una tortura che non merita.

Come può una persona conservare un odio così profondo per una persona a cui ha inflitto già del dolore. Non comprendo come con così tanto odio qualcuno possa provare un sentimento come l'amore, che è l'esatto contrario. O forse no, forse è da quell'odio così profondo e viscerale che scaturisce un amore con le stesse caratteristiche, che porta la persona alla totale follia che vede come protagonisti due dei sentimenti più potenti. Forse sono questi due sentimenti contrastanti a muovere lo stalker, come se fosse una marionetta.

I mie pensieri deliranti vengono interrotti da un rumore. Stringo le palpebre aspettando che una lama mi trafigga ma non succede niente. Effettivamente non ho messo nemmeno un muscolo.
Forse c'è qualcuno in casa. Hunter è riuscito a scappare ed è venuto a salvarmi.

"Hunter sono qui! Aiutami ti prego!" urlo mentre una piccola speranza comincia a nascere. Aspetto con impazienza che la porta venga abbattuta ma non succede niente. "Aiuto! Sono qui! Per favore!" riprovo cercando di attrarre l'attenzione di chiunque sia al di là della porta. L'unica risposta che arriva ovattata alle mie orecchie è solo il suono di una risata malata.

È lo stalker.

Si sta prendendo gioco di me.

Urlo nuovamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27, 2016 ⏰

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