Con l'arrivo degli altri componenti le mie chiacchierate interessanti con Tokyo si interruppero: mi presentarono appunto gli altri: Rio, Julia, Matìas e la famosa Lisbona, una bella donna.
Zulema non si era ancora fatta viva e la festa era iniziata da un po': il mio sguardo vagava in ogni centimetro della sala, soprattutto alle entrate. "Verrà." disse il Professore sorridendomi "Con tutto il rispetto Professore, non mi interessa di quella stronza." risposi bevendo un sorso del mio bicchiere. "Certo. Dicono tutti così." disse prendendomi dalle mani il bicchiere, bevendone un sorso. "Guarda." disse indicando con il suo indice davanti a noi.
Rimasi ferma, impalata. Boccheggiai dalla bellezza che avevo davanti, non riuscivo nemmeno a parlare, ma mi ripresi subito grazie al mio nervoso, che si alterò quando al suo fianco comparve una ragazza che cinse la vita di Zulema con le sue sporche braccia.
Contrassi la mascella e il mio sguardo si perse nel vuoto "Dicevi?" chiese Sergio ridendo ma lo trucidai con lo sguardo. "Va via" dissi a denti stretti: avevo una rabbia disumana addosso che non avrei saputo controllare ancora per molto.
Il Professore mi ridiede il mio mojito e se ne andò per raggiungere la sua bellissima accompagnatrice, Lisbona, mentre io restavo lì come una deficiente da sola, a fissare il vuoto.
"Amica, so chi è il tuo amore della vita." disse Tokyo porgendomi la mano, la quale afferrai per alzarmi da quel divano che ormai aveva preso la forma del mio fondoschiena. "Sta' zitta." dissi ridendo e insieme andammo sulla pista da ballo, dove ci scatenammo per un bel po'. Iniziava a starmi simpatica."Scusa-" mi voltai perché avevo appena dato una gomitata bella forte a qualcuno dietro di me, ma quando mi voltai me la ritrovai davanti, con la sua bellezza mozzafiato.
I nostri sguardi si erano presi, come facevano una volta, ci penetrammo l'anima a vicenda, il mio verde chiaro contro il suo nero pece ma a rovinare tutto fu quella bastarda della sua cagna che prese il suo viso e la baciò davanti ai miei occhi.
Uno schiaffo dalla realtà mi colpi in pieno viso. Mi ricordai che Zulema non era più mia, e non lo sarebbe più stata, così me ne andai sul balcone per stare un po' da sola con le mie sigarette.
Perché continuavo a farmi rovinare la vita da Zulema Zahir? Non era nei miei piani.
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"Ti ho sempre ammirata, sai? Ho sempre amato il tuo essere impulsiva ma allo stesso tempo così determinata da far paura. Hai i tuoi lati oscuri e sai giocare bene le tue carte. Sei sempre stata la mia bionda preferita" mi disse Zulema. "Hai detto bene, la bionda. Perché quella mora è la tua preferita. Dov'è quella rossa? E quella grigia?" chiesi infuriata, spegnendo la terza sigaretta di quella sera. "Gelosa?" chiese con un sorrisetto malizioso, il suo. "Per niente, mi sto solo preoccupando per tutte le ragazze che ti porti a letto. Non augurerò mai a nessuno il male che hai fatto a me. Magari dopo una nottata di sesso, ti svegli e decidi di andartene per 5 fottuti anni, vero?" chiesi innervosendomi, a tal punto di starle per tirare anche un pugno, ma fortunatamente il mio autocontrollo funzionò.
"Ti avevo avvertita che ci sapevo stare senza di te. Io non dipendo da nessuno bionda." rispose lei, facendo spallucce. "Ah no? Allora perché sei qui a rompermi il cazzo? Vattela a scopare almeno non devo sopportare i tuoi giochetti!" esclamai infuriata il doppio. Odiavo Zulema Zahir, adesso e per sempre. "Perfetto." concluse la figlia di puttana ritornandosene dentro.Sapevamo entrambe che ci saremmo uccise a vicenda, lentamente. Nessuna delle due voleva ammettere che ci mancavamo terribilmente e che nessuno, davvero, avrebbe resistito senza l'altra. Eravamo i due gemelli, la benzina e la moto, l'ossigeno e l'uomo, il pane e l'olio, eravamo Zulema e Macarena.
E una volta rientrata dentro, Denver mi accolse a braccetto.
"Voglio dare un benvenuto come si deve a Barcellona, che da ieri ha iniziato a far parte della banda!" esclamò Denver e tutti applaudirono, ma a me non importava perché Zulema mi stava intrappolando nel buio più profondo solo con il suo fottuto sguardo.
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Il viaggio di ritorno fu più straziante del solito. Non volevo vedere quelle due insieme, la stava portando a casa e se la portava nel suo letto era la fine.
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Meglio tardi che mai
FanfictionSequel My professor- Zurena Nessuno alla fine capirà davvero Zulema e le sue intenzioni, ma magari neanche lei stessa si capisce. Non capisce cosa vuole e non riesce a spiegare quello che la bionda le ha combinato al cuore e al cervello. L'unica cos...