Casa dolce casa

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2 anni dopo

"Ehi bellezza!" esclamò Zulema scuotendomi, per cercare di svegliarmi.
"Dai cazzo!" esclamai urlando, ma lei non si volle arrendere così aprì la finestra per fare entrare la luce, per dare fastidio ai miei occhi deboli.
"Dai svegliati, è ora di pranzo!" disse, mentre mi colpiva col cuscino. Allora mi arresi e mi alzai di scatto incazzatissima.
"Finalmente eh." disse ridendo. "Vaffanculo." risposi tenendo il broncio e la spinsi con la poca forza che avevo da appena sveglia. "È inutile essere incazzate, devi mangiare." disse seguendomi con lo sguardo ed io sbuffai, andando in bagno.

"Ti sei calmata?" chiese mantenendo il mio sguardo terrificante, mentre portava alla sua bocca la forchetta che poco fa infilzò le pennette al sugo.
Io non risposi e distolsi lo sguardo andando verso la cucina per afferrare un bicchiere d'acqua che si trovava su uno degli scaffali. Una volta preso mi voltai e mi trovai Zulema di fronte a me, che mi prese il bicchiere dalle mani appoggiandolo sul lavello dietro di me.
Avvicinandosi al mio corpo strinse la sua presa ai miei fianchi. "Vuoi fare la difficile biondina?" chiese sussurrandomi all'orecchio, ed io con le parole morte in gola già da un pezzo, restai immobile con il mio solito sguardo da stronza cercando di nascondere le mie emozioni.
Sentivo il suo fiato caldo sfiorare il mio viso, i brividi cavalcavano sulla mia schiena. Aveva un potere su di me che ancora, dopo anni, non riuscivo ad accettare.
Sfiorava il mio ventre con le sue mani venose. Volevo respirare ma era come se mi stesse soffocando. Senza darmi il tempo di reagire era dentro di me, facendomi provare quel solito effetto paradisiaco. Era fottutamente bella la sensazione che provavo quand'ero con lei e non mi sarei mai stancata di provarla. 

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Dopo la birretta avevamo bisogno di una sigaretta, così uscimmo sul balcone ad ammirare quel fantastico tramonto. "Stasera film horror?" chiese ed io la guardai sconvolta, sapeva benissimo che avevo lo spavento facile. "E se ti tengo la mano?" chiese guardandomi con quegli occhioni da cucciola che usava per i suoi scopi e ovviamente io ci cascavo ogni volta: "Va bene." risposi e lei esultò, venendomi ad abbracciare.


La regina araba, scomparsa e riapparsa come se niente fosse. Io, Macarena Ferreiro, predatrice di una preda molto furba, ma che alla fine ha fatto vincere l'amore. Cosa che mai nessuno si sarebbe aspettato, quella preda aveva sconvolto anche se stessa, e né io, né voi, ma soprattutto lei si sarebbe capita davvero. Non capiva cosa voleva e non riusciva a spiegarsi quello che la sua predatrice le aveva combinato al cuore e al cervello. Ma stava bene così, insieme ai suoi dubbi e alle sue complessità che col tempo riuscirà a risolvere insieme alla sua bionda e ai suoi amici.

-Macarena-

Meglio tardi che maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora