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La mattina seguente raccontai,naturalmente,tutto ai miei migliori amici anche se notai Jack molto geloso ma gli feci capire di doversi fidare di Scot.

Scot all'inizio,non conoscendolo,puó sembrare testardo,acido e stronzo ma quando lo conosci senza un perchè,come è successo a me,ti stravolge la vita.

A me mi ha stravolto la vita. Nel vero senso della parola.

Ringrazio quel giorno in cui ero da poco a lavorare nel bar e l'ho visto.È come se la vita,stranamente,mi he fatto un regalo.

Sembra che sia passati milioni di anni da quando ci siamo visti e abbiamo parlato,sembra che lo conosco da tutta la vita invece è una settimana,qualche giorno,non lo so nemmeno io,ma tutto questo mi rende felice,orgogliosa.

Questo regalo è proprio Scot.
Quel ragazzo spensierato,bello da morire e strano.
Si strano è proprio la sua caratteristica che più di tutte mi affascina di lui.
Il mistero,la stranezza,i dubbi...come quella cosa del nostro appuntamento in cui non è potuto venire peró non puó dirmi il perchè,quello è un mistero..che scopriró stando con lui più tempo possibile.

E io è questo che voglio.
Voglio aiutarlo se avrá problemi.
Saró sempre pronta sè avrà bisogno.

Mi sono innamorata di lui dalla prima volta che l'ho visto ubriaco ed è strano pensare che lui per alcuni anni,anche se non lo sapevo,in un certo senso è come se mi ha amata,mi desiderava mentre apparte mia madre,Jack ed Abby che mi volevano bene e mi hanno aiutata tutti gli studenti della scuola mi hanno distrutta facendoni diventare piccola e debole.

Adesso non so che cosa ne sarà di me e Scot se mi amerà io sono qui ad aspettarlo se invece se ne andrá accetteró la sua scelta.
***

"Cloè vieni con me e Jack a prendere una pizza al ristorante qui vicino" disse Abby
"Certamente si! Dopo un otto a matematica dobbiamo festeggiare" urlai e Jack sorrise

Quel giorno di scuola passó velocemente e tutto andó per il meglio.

Quest'anno la scuola non ci poteva offrire la mensa quindi tutti i giorni o quasi eravamo a pranzare fuori.

Dopo mezz'ora avevamo mangiato la pizza,regnava il silenzio...non capivo cosa stava succedendo,Jack mi fissava con uno sguardo serio ed Abby era confusa.

Il silenzio fu interrotto proprio da Jack,prese un grosso respiro e disse: "senti non voglio farti incazzare ma devi dirmi-e mi indicó-cosa cazzo sta succedendo? oggi a scuola sei stata tutto il tempo a parlare di quel tipo schifoso. Io quel nome non voglio nemmeno sentirlo pronunciare. Capito?"

Non riuscivo a credere ció che aveva appena detto speravo fosse solo un maledetto sogno ma era pura verità.

Mi alzai incazzata e corsi via.

Sentii Jack urlare chiedendomi scusa ma lasciai stare e continuai a correre.

Poi sentii anche Abby venirmi dietro,ma in quel momento volevo solo tornare a casa e chiamare Scot. Volevo vederlo,amavo vederlo,quel sorriso,quei capelli e quegli occhi di ghiaccio in chi ti ci perdi.

***

Digitai il numero e dopo tre squilli rispose.

'Ei cloè come stai?'

Non volevo dirgli ció che era accaduto quindi annuii senza dare troppe spiegazioni.

'Scot che ne dici se tra dieci minuti ci vediamo nel parco vicino la scuola?'

'Vabbenissimo. A tra poco'

Lo salutaii e riattaccai.

Mi truccai velocemente e uscii.

Appena arrivai al parco lui era già li.
Meraviglioso come sempre!

Appena mi vide corse verso di me e disse:

"Piccola anche se ci siamo visti ieri mi sei mancata tantissimo.
In ogni luogo sono mi manchi.
Non posso più stare un minuto senza di te. Sei speciale. Che ne dici se questa sera andiamo a mangiare fuori insieme?"

Annuii. Quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio mi aveva fatto impazzire.
Mandai velocemente un messaggio a mia madre per avvisarla che la sera sarei tornata tardi. Ma come previsto non mi rispose perchè ormai fissa a casa del suo nuovo compagno George.

Il pomeriggio parlammo per tutto il tempo.
Ci guardavamo e ridevamo.

La sera mi portó a mangiare in un ristorante super romantico e devo dire che mi sorprendeva continuamente.
Dopo un po' ,improvvisamente, mi bendó gli occhi e mi diede un bacio a stampo poi chiese l'accesso picchiettando con la lingua il mio labbro inferiore e non esitai un momento a consentirglielo.
Aveva un sapore di tabacco e menta il quale mi provocó le farfalle nello stomaco e brividi, aveva la lingua morbida e calda.

Mi mise le mani sui fianchi e unii i nostri corpi in una cosa sola.
Non so cosa gli stesse passando nella mente ma amavo tutto ció.

Poi improvvisamente si staccó e mi chiese scusa ma lo baciai nuovamente da far diventare i nostri respiri affannosi.

Poi ci staccammo ancora una volta,mi guardó negli occhi e mi abbracció.

"Piccola,è stato meraviglioso. Adesso sei mia. Per sempre"

A quelle parole rimasi senza fiato e mi strinsi a lui.

Poi sfioró le sue labbra con le mie e mi disse che era troppo tardi e che dovevamo andare.

Prendemmo un taxi. Durante il tragitto,anche se molto breve,restammo tutto il tempo abbracciati e quando arrivammo davanti casa mia mi salutó baciandomi.

Ricambiai il dolce bacio e scesi.


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