L'inizio.

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L'aria è fredda oggi , più fredda di altri giorni . Oggi è una giornata particolare , e quel freddo sembra mi sia entrato nelle ossa , bloccandomi. L'aria è fredda e pesante come dieci anni fa , perché vedi mio caro diario , mentre scrivo l'ennesima pagina bianca che si riempie di parole , mi torna in mente una scena. E' una di quelle scene , che non vorresti mai rivivere , una di quelle che ti restano impresse , e ti cambiano . Qualcuno una volta mi disse "Elì sei cambiata". E sai pensandoci aveva ragione , sono cambiata . Non sono più la stessa , e credo che da quel giorno si sia rotto qualcosa dentro di me.

A quest'ora di dieci anni fa , ero sommersa dalla neve che cadeva cosi delicata su di me , e su coloro che mi erano intorno . Ero vestita di nero , avevo sciarpa ,cappello , e un bel cappotto , a palloncino , le uniche cose che staccavano erano le mie guance ed il mio naso completamente rossi a causa del freddo.

Sono pochi i dettagli di quel giorno , è tutto cosi veloce nella mia mente che a stento riesco a raccontarti chi c'era accanto a me. Ricordo solo , tante voci , tanto rumore , e tante persone. Ma alla perfezione ricordo che c'eravamo io mia madre , ed i miei nonni. Qualche giorno prima eravamo la classica famiglia felice , giocavamo a palle di neve , facevamo un pupazzo che ogni anno cambiava nome , e ridevamo . Eravamo felici nella nostra tranquillità. Poi di colpo una chiamata , mio padre non c'era più. Un incidente stradale , e la nostra tranquillità , si sciolse proprio come quei fiocchi. Dieci anni fa , ero in una stanza con una luce cosi bianca , da accecarmi . Accanto ad un dottore che mi ripeteva , che mio padre era volato in cielo , e che sarebbe stato un angelo , forse il miglior angelo del cielo e che io un giorno lo avrei rivisto. Sai quando sei una bambina , e ti ritrovi senza un padre è sempre una domanda costante domandarsi quando lo rivedrai. Per mia madre fu un duro colpo , piangeva continuamente , e mentre lo faceva mi guardava e mi diceva "ehi bet , mi è andato qualcosa nell'occhio torno subito". Ma sapevo che invece andava a chiudersi in bagno e si sfogava. La sentivo piangere ed invocare il nome di mio padre. Ma io ero rimasta attaccata alle parole del dottore , così le dicevo mamma perché piangi? Un giorno rivedremo papà , ora serviva in cielo. Vedrai che tornerà. E mia madre , non poteva spiegarmi cosa volesse dire morire.

L'ho dovuto scoprire , da sola.

Da quel giorno , sono cambiata , e con me tante altre cose. Non ho avuto più un padre . Ed ogni anno fino a quando non ho capito cosa volesse dire morire , lo aspettavo dietro quella porta , chiedendomi quando sarebbe tornato a prendermi. Ho costruito pupazzi di neve da sola, giocato a palle di neve con mio nonno , e fatto l'albero. Ma ogni natale , lo finivo affacciandomi alla finestra e aspettando mio padre. Poi mi addormentavo lì , e la mattina mi svegliavo nel mio letto. Scendevo di nuovo e mi sedevo sulle scale. Ma in dieci anni non è mai cambiato nulla , e mio padre da quella porta non è mai rientrato.

Non so perché ti scrivo queste cose , di solito sei pieno di scontrini, di foto di me e di Paul , o di quella matta di Amaliè. Oggi invece sei come me , spento e perso in miliardi di pensieri che ci affollano. Mi accompagni da una vita , e rileggendoti a volte mi vengono i brividi a pensare a quanta vita dentro di te sia passata. Dalla mia prima sbronza , alla prima volta che ho marinato la scuola , alle litigate con mia madre , c'è tutta la mia vita dentro di te. E sai quando ho nostalgia di quello che è stato , ti rileggo , e continuo a scrivere. Come se tu potessi ascoltarmi . Sei stato il mio migliore amico e continuii ad esserlo.

Ho ancora molto da scrivere sai?.

A proposito oggi è capitata una cosa davvero , assurda. Ogni mattina prima di attaccare a quella maledetta tavola calda , vado a farmi una passeggiata , mi prendo il solito caffè , macchiatto , il mio libro , la mia panchina e passo quell'ora prima di incominciare nuovamente la giornata. Quell'ora per me è fondamentale , sono ferma mentre tutti corrono , sono tranquilla mentre tutti vanno di corsa. Esisto solo io ed il mondo intorno a me continua a vivere.

Senza esistere però. Ma questa mattina è capitato qualcosa di davvero,assurdo che a stento posso raccontarti. Sono corsa , verso la panchina e seduto c'era un ragazzo. Di solito è la mia panchina perché vedo il lago , il sole sorgere e perché non c'è mai nessuno seduto lì. E' un po come il mio posto speciale.

Continuo a studiare nel mio mondo grazie ad essa. E pure , c'era lui. Non so perché ne chi fosse ma è stato uno di quelli incontri strani , come se mi sentissi che in qualche modo eravamo destinati ad incontrarci.


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