Vite parallele

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Era difficile rinunciare al suo profumo. All'idea che le sue mani non toccassero più la mia pelle. Era difficile dimenticare. Nella mia vita quasi tutto era stato difficile da dimenticare. Amavo i miei ricordi. Le caratteristiche del viso di mio padre , i suoi lineamenti duri , i suoi occhi azzurri. Era difficile dimenticare quei ricordi di una vita semplice e genuina.

Se mi chiedessero qual'è il ricordo più bello che conservo gelosamente , sarebbe sicuramente l'immagine ritratta di mia madre che abbraccia mio padre amorevolmente. Da bambina sognavo sempre , di trovare un amore simile al loro. A quello che i problemi li affronta , che supera le tempeste e non teme rivali. Ma il mio di amore invece era stato solo l'opposto. A ricordarmelo c'era quella parte di ricordi che io chiamo Indelebili. Sono diversi . I primi sono quelli che ricorderai ma che col tempo svaniranno. Perderanno alcuni dettagli. Ma i secondi no. Restano vividi , non sbiadiscono. Ed erano quelli che temevo di più , perché erano quelli che appartenevano ad Adam. Mi svegliai , di colpo. E mi trovai sulla mia panchina. Il sangue pulsava nel mio corpo velocemente , la testa batteva ed il cuore accellerava i suoi battiti pesanti , fino al cervello. Mi guardai intorno. Poi mi accorsi che avevo il manuale tra le mani. Ma vicino a me non c'era nessuno. Così mi alzai di corsa , andai verso l'uscita del Garden , e tutto era come sempre. Nulla era cambiato. Ma una strana sensazione , mi ossessionava. Era come se quel momento lo avessi già vissuto. Presi il cellullare , scorsi la rubrica e trovai Paul. Lo chiamai .

Il telefono squillò , una due volte credo. Poi ad un tratto una voce "Ehi , Eli.."- Quella voce così dolce , quel suo modo di pronunciare il mio nome , mi tranquillizzò. "Ehi.."-"Amore tutto bene?"-"Si , credo.. credo di si"-"Dove sei?"-"Sono al Garden .. Io , io pensavo di venire a trovarti. Passo in caffetteria e ti porto qualcosa."-"Ah... Ok Elì ti aspetto in ufficio"-"Non sei contento?"-"No , amore anzi. E' solo che non mi aspettavo questa chiamata. "-"Beh , ok.. ci vediamo tra poco allora." Paul mi era sembrato un po stranito , ma decisi di non dargli peso. Corsi alla caffetteria , presi due caffè macchiati , scusandomi per la mia assenza. Ma tutti mi guardarono in un modo alquanto strano. Presi un taxi ed arrivai sotto l'ufficio di Paul. Quando andai per aprire la porta mi accorsi dell'anello che portavo al dito. Un bellissimo diamante rifletteva quelle luci . Non ricordavo di essermi fidanzata ufficialmente con Paul. Rimasi come sospesa sulla porta , fissando quell'anello. "Eh già anch'io lo fisserei ,è davvero bellissimo"-Mi disse una donna uscendo dall'ufficio. La guardai andare via a bocca aperta. Ma , grazie a lei tornai alla realtà . Di fronte a me c'era Paul , che mi guardava con un 'aria incuriosità. Corse verso di me , salutandomi con un bacio sulla bocca. "Ciao amore , tutto bene?"-"Si , io credo di si."-"Come mai eri cosi presa dall'anello?"-"Beh , io non avevo notato che fosse così bello." Paul si girò di scatto verso di me . "Elì era il tuo preferito , non ti ricordi? Dalla prima volta che lo hai visto da Clamir , hai detto che se qualcuno ti avesse fatto la proposta , avresti voluto quell'anello."- Tirai un sospiro profondo. Chiusi gli occhi. Qualcosa non andava. Entrai nell'ufficio e feci colazione con Paul. Mi sedei su quel comodo divano di pelle , quando ad un tratto sfogliando frettolosamente la sua agenda lessi un nome Adam Arnauld. "Paul chi è Adam?"-"Oh è un ragazzo che è venuto qui qualche giorno fa. Lo hai conosciuto tu Eli , fa il pittore. Deve presentarsi in tribulane a breve gli hanno fatto causa per alcuni possedimenti non dichiarati robba spiccia. Impiegherò poco , a sbrigarmela. Perché me lo chiedi?"-"No così , avevo letto il suo nome e domandavo. "-"Oggi sei davvero strana Eli , sei sicura che ti senti bene?"-"Mah si certo. Comunque ora scappo che ho lezione. "-"Vabbene ci vediamo più tardi a casa , ah questa sera cosa vuoi per cena?"-"Eh.. qualunque cosa andrà bene."-"Ok , se lo dici tu. Dirò a Shaila di cucinare qualcosa . Sarai stanca. "-"Già.." . Corsi verso la porta "Ah Elì. Visto che ci sei , Adam per ringrarmi mi ha regalato un quadro ma stasera resterò qui fino a tardi. Tieni prendi questo , qui c'è il suo indirizzo di ad Alfred di farti accompagnare , a stasera". Mi venne incontro baciandomi di nuovo. Quel nome mi suonava famigliare , mi allontanai dall'ufficio. C'era qualcosa che non andava. Chiamai Alfred , e mi feci accompagnare alla residenza degli Arnauld. C'era un filo che mi tirava verso quella direzione.

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