Adam.

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"A volte è meglio continuare , combattere , o forse tornare indietro e dimenticare tutto?"

" Non lo so , Adam cosa sia meglio per quelli come noi , so solo che

a volte , vedi per quanto tu combatta , resista , per quanto tu voglia

qualcosa , vedi quel qualcosa è destinato a non esistere"

"E allora , Ali cosa fai?"

"Niente , Adam , vivi nel dolore , di quello che poteva essere e non è stato.

Ci fai l'abitudine . Vedi io ci convivo da anni,

e credimi , ogni volta per strada rivedo i suoi occhi , ed ancora perdo un pezzo di me , fratello. Lo sai bene che per noi è così."

Disse Alina , mentre stringeva tra le mani quella foto , di lei con Will felici.

"Adam, non colpevolizzarti , lasciala libera di vivere la sua vita. Dalle il tempo per dimenticarti , lasciale pensare che il tuo scopo fosse quello. E' meglio , pensa se venisse a scoprire , chi realmente sei. Non ne uscirebbe , non una come lei".

"Davvero sorella? Per te è tutto così semplice. Non sentire nulla , non avere una parte umana perché è morta. Hai spento ogni parte di te , sei diventata un mostro. E sai perché? Perché hai rinunciato , per paura. E dimmi ora cosa ti ritrovi? Una foto su cui piangi ogni notte? . "

"Adam "-mi disse avvicinandomi con aria minacciosa -"Sai quanto io odi quello che sono. E sai quanto darei per poter tornare ad avere questo " -Urlò indicando Will. "Ma vedi , ogni rinuncia ha una conseguenza. Non saremmo mai come loro. Gli vedremmo invecchiare , mentre noi resteremo per sempre così. Cambieremo capelli , vestiti , indentità , ma resteremo giovani. Loro no. Seguiranno il corso naturale della vita , potranno amare , scegliere quale lavoro fare , avranno dei figli. Invecchieranno , e moriranno. E noi resteremo eternamente giovani. Per noi non ci sarà nulla. Siamo morti , siamo in una tomba. Siamo corpi spenti . Quindi , credimi per me non è semplice per niente."

Mi guardò con quegli occhi azzurri, stanchi e freddi.

Non sapevo cosa rispondere. Così presi il giacchetto ed uscì. Andai nel cimitero di famiglia. Una lunga lastra di marmo era di fronte a me. Benjamin ed Aveln Arnauld.

"genitori amorevoli , figli straordinari , vittime inconsapevoli. Sarete sempre nei nostri pensieri".

Cominciaì a dare calci , addosso a quella lastra. "Madre è davvero questo quello che volevi per noi?" Dissi urlando , con le mani rivolte verso il cielo. "Dimmi , è davvero questa la vita che sognavi per noi? Per me? Non ero io il tuo preferito? Hai distrutto la mia vita. E spero che tu giaccia nell'inferno perché questo è quello che meriti". Me ne andaì , percorrendo quel viale. Intravidi un ombra. "Madre so che siete lì. E' inutile che vi nascondiate , questi giochetti non funzionano più con me".

"Adam". Mi disse , apparendo davanti a me. "Madre , ben tornata."

"Adam , figlio mio non odiarmi , sai che quello che ho fatto , l'ho fatto per voi."

"No madre, voi lo avete fatto , perché eravate una povera pazza , in cerca di una soluzione che non esisteva era accaduto e voi non lo avete mai accettato. E guardate in cosa ci avete trasformati. In perfetti , mostri. Adesso guardate , non potete uscire , siete chiusa in queste quattro recinzioni di ferro battuto. Vi incatenano , perché è questo , che vi meritate. Madre , un'eternità di solitudine , e di eterna infelicità. La stessa condanna , che aspetta a noi , riposate in pace." L'attraversai continuando a camminare. "Adam" urlò , con una voce straziante. Non mi voltaì non provavo pena , per quella donna. Solo odio. Un odio profondo che , si amplificava di giorno in giorno. Di anno in anno. Eravamo tutti morti e con me anche l'amore per mia madre.

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