ᴠɪɪɪ (2/2)

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sᴛʀᴀɴᴏ,ᴍᴀ ᴀᴛᴛᴇsᴏ,ᴇᴠᴇɴᴛᴏ
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Luigi mise in moto e la macchina sfrecciò a tutta velocità tra le strade di una soleggiata Roma, anche la capitale quel giorno sembrava più radiosa del comune. Pronta ad accogliere con silenziosa gioia quella tanto attesa unione.

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La cerimonia ovviamente, seppur breve, fu fantastica.

Christian e Mattia rimasero immobili per dei lunghissimi secondi appena si videro, solo per riuscire a trovare il coraggio di staccare lo sguardo che avevano ancorato l'uno agli occhi dell'altro.

Ovviamente poi, con le iridi luccicanti di gioia, l'occhio gradì i preziosi completi scelti con cura e i piccoli dettagli che contornavano i loro visi rendendo ancora più meraviglioso quel quadro in cui entrambi sembravano essere stati raffigurati da qualche rinomato artista.

Si svolse tutto velocemente, essendo esso un matrimonio civile, con scambi di promesse e firme che sancivano un legame già indissolubile a prescindere dalle formalità.

E, con sottofondo gli applausi gioiosi di quegli unici cari amici e familiari che avevano l'onore di assistere all'evento, si scambiarono un dolce bacio a stampo e osservarono con gli occhi lucidi il sottile filo di oro bianco che portavano al dito.

Avevano scelto insieme quelle fedi e se ne erano letteralmente innamorati alla prima vista. Christian perché il colore tanto si sposava con le iridi del proprio ragazzo e Mattia perché, nonostante tutto, non riusciva a non sciogliersi sentendo quelle constatazioni.

Vennero sommersi dagli abbracci di chiunque, entusiasti di poter finalmente congratularsi con loro per quell'evento che tutti ansiosamente aspettavano. Chi solo per assistervi e chi per liberarsi finalmente dall'ansia dei preparativi.

Christian, che in un momento di lucidità si era finalmente allontanato da quella calca di gente per prendere un po' d'aria, sentì il braccio di Alex avvolgergli le spalle.

Alessandro Rina aveva la meravigliosa capacità di saper rivolgere una parola giusta a tutti, indipendentemente dalla situazione in cui essi si trovavano. Ma quando vide le mani del suo amico che non accennavano a smettere di tremare per l'emozione si limitò semplicemente a rivolgergli un caloroso sorriso.

«Il neosposo è pronto a fuggire con la carrozza di cristallo?» Luca comparve davanti a loro esclamando quella che doveva essere solo una delle sue solite battute, ma che nascondeva un tono dolce e comprensivo.

Alex però non poter fare a meno di ridacchiare contagiando anche il festeggiato.
«Luca non era la carrozza ad essere fatta di cristallo, ma la scarpetta»

«Beh se dobbiamo essere precisi di certo non era anche Cenerentola ad avere il cazzo, ma solo il principe» ribadì Luca con tranquillità «A noi le favole tradizionali non piacciono mio caro Malinconia, le rivisitiamo» continuò ridendo.

Christian gli lasciò un pugnetto scherzoso sulla spalla «Vada per la carrozza di cristallo e i tacchetti da latino allora» stese al gioco, grato ai propri amici per aver alleggerito la tensione del momento. 

Mattia intanto sentiva le guance andare a fuoco e doloranti per tutto il tempo che Carola stava passando a stritolargliele.

«Mi stai facendo male» continuava a borbottare infatti il biondino con la voce ovattata.

Sembrava un incrocio tra una di quelle zie leggermente fastidiose che si vedono una volta l'anno al cenone di Natale e una mamma premurosa che vede il proprio bambino finalmente cresciuto.

𝑪𝒆𝒓𝒄𝒂𝒎𝒊 𝒏𝒆𝒍 𝒃𝒖𝒊𝒐 •𝒁𝒆𝒏𝒛𝒐𝒏𝒆𝒍𝒍𝒊•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora