LANA'S POV
Una cosa che odio fare? Interrompere lo shopping, o meglio, che qualcuno o qualcosa lo interrompa. Dovrei presentarmi? Sono Lana Wolf e sono venuta al centro commerciale più grande di Bradford per non pensare al fatto che le cose con Louis, il mio ragazzo, non stanno andando alla grande, ma mio padre ha ben pensato di ordinarmi di raggiungerlo al Moon. Vi starete chiedendo cos'è, giustamente. Il Moon è il locale più famoso della città di cui, ovviamente, mio padre ne è il proprietario. Sarò onesta con voi, non farò la finta umile, so che posso permettermi certe cose solo perchè sono la figlia di mio padre, ma questo non toglie il fatto che posso permettermi altre cose grazie alle mie capacità.
Parcheggio la mia Maserati ed entro. Devo dire che il pomeriggio sembra un altro locale. E' tutto così tranquillo. Salgo al piano superiore e percorro il grande corridoio per ritrovarmi di fronte l'ufficio di mio padre.
"Avanti" - sento dire da mio padre ma sento anche altre voci
Apro la porta e mi ritrovo davanti Arthur Stuart, il socio di papà e un ragazzo seduto che non ho mai visto prima.
"Lana, siediti per favore." - direi che c'è un po' di preoccupazione nella voce di mio padre
"E' successo qualcosa?" - chiedo
"Si e no, ma prima lascia che ti presenti mio figlio." - dice Arthur spostando la mia attenzione sul ragazzo.
E' muscoloso, ha la barba, ha gli occhi verdi di un verde mai visto. Sicuramente sarà più alto di me, anche se non è difficile come cosa.
"Piacere io sono Lana" - dico porgendo la mia mano
"Dimitri" - dice ignorando del tutto il mio gesto
Ma che problemi ha?
"Lana, c'è una cosa che devo dirti. Dimitri ne è già al corrente."
"Per questo è scontroso? O è un difetto di fabbrica?" - dico
"Lasciali parlare e poi vedremo tutti i tuoi difetti di fabbrica, bambolina." - dice sempre con lo sguardo fisso sulle sue mani tatuate. Ha le mani tatuate? Ok, non ci avevo fatto caso.
"Bene. Come sai io e Arthur siamo soci da tanti anni ormai e siamo le due famiglie più potenti di Bradford. Il locale ha sempre fruttato bene, la clientela cresce di giorno in giorno, forse fin troppo. Abbiamo investito tanto qui dentro, probabilmente tutto ciò che avevamo da investire, ma c'è bisogno di una ventata d'aria nuova qui, una ventata giovanile. Per questo abbiamo deciso di cedere tutto a voi due, i nostri eredi." - spiega mio padre
"Tutto molto bello e convincente, dov'è la fregatura?" - chiedo e vedo il ragazzo accanto a me alzare lo sguardo e sorridere quasi sorpreso. Che c'è bello? Pensi sia stupida? Sono pur sempre figlia di mio padre.
"Tu e Dimitri dovrete ufficializzare il vostro fidanzamento." - dice Arthur
"Il nostro che? Voi siete pazzi" - dico ridendo
"Lana, ascoltami, voi giovani d'oggi siete così volubili, cambiate idea in continuazione e non possiamo permettere che salti all'aria tutto il lavoro di una vita." - dice mio padre
"Il lavoro di una vita, davvero papà? Pagare 4 cubiste e ufficializzate serate che vanno a finirà solo Dio sa come, me lo chiami lavoro? Non sai nemmeno cosa vuol dire la parola lavoro."
"Lana, capisco che tu sia arrabbiata in questo momento, ma non avete scampo. Vi fidanzerete, diventerete soci e porterete avanti questo locale."
"Sto con Louis papà, te lo sei dimenticato?"
"Non prendermi in giro, sono fin troppe sere che ti sento piangere dalla mia stanza."
Che stronzo. Che. Stronzo.
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Love into the moon
ChickLitSe vi dicessi semplicemente luna? A cosa pensereste? A qualcosa di bello ma tenebroso, a qualcosa di chiaro ma scuro allo stesso tempo. Un po' come lo yin e lo yang, immagino. Immaginate ora due ragazzi che ricevono un'eredità. Due famiglie unite ma...