17. Anche lei mi chiamava così

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DIMITRI'S POV

E sono qui ad ammirarla come un fottuto ragazzino mentre mi perdo nei miei pensieri che quasi sempre sono rivolti a lei. Ciò che siamo detti ieri è stato, per quanto mi riguarda, un punto di partenza. Non so dove ci porterà tutto ciò ma non possiamo mai sapere cosa ci aspetta al traguardo se non iniziamo a correre la maratona. 

"B-buongiorno" - le sento dire appena apre gli occhi

"Buongiorno Wolf"

"E' questo il risveglio che riservi alla tua ipotetica fidanzata? Dimmelo perchè faccio ancora in tempo a scappare" - dice con quel sarcasmo nella voce che mi fa uscire pazzo

Lei è così, è come me dice la verità velata dallo scherzo ma dice sempre e comunque quello che pensa.

"Dopo il servizio di ieri sera hai il coraggio di parlare di ipotetica ragazza?" 

"Non mi sembra di vedere tutto questo affiatamento stamattina, ti sei già rammollito Stuart?" 

"Fidati Wolf, con te accanto non potrei avere nemmeno l'unghia del piede rammollita" 

"Ah quindi è questo l'effetto che ho su di te" - dice e si mette a cavalcioni su di me

Fottuta ragazza. Io faccio di tutto per controllarmi ma lei mi rende tutto più difficile. Non è che non voglia arrivare fino in fondo con lei, anzi, è solo che penso che prima dobbiamo entrambi aprirci del tutto l'uno con l'altra e conoscere le nostre storie per intero. Ammetto però, che se continua così non durerà a lungo questa mia razionalità e buona volontà.

"Stanotte ho sognato Amanda" - dico di getto perchè sento il bisogno di raccontarglielo e svelarle alcune cose

"Un bel sogno?" - mi chiede interessata mentre osserva i tatuaggi sulle mie mani

"Era in un campo di girasoli, il suo fiore preferito, e correva, correva e rideva a squarciagola" - dico ma mi fermo perchè vedo lei che mi osserva

"Continua" 

"Io cercavo di raggiungerla ma non ero disperato, correvo ma sapevo che non stavo correndo al massimo delle mie possibilità, era come se mi stessi rassegnando a lasciarla andare"

"Pensi sia dovuto a quello che ci siamo detti ieri sera?" 

"E' quello a cui ho pensato appena sveglio. E' stato un sogno diverso da tutti gli altri, è stata la prima volta che l'ho vista felice e in 9 anni confesso di averla sognata spesso"

"Com'erano gli altri sogni invece?" 

"Una volta ho sognato che, mentre mi stava parlando del nostro futuro, sveniva e non riuscivo a svegliarla. Facevo di tutto per svegliarla ma lei non apriva gli occhi, fino a quando non ho visto nella sua mano un bigliettino e c'erano scritte le tue iniziali. E' questo che ho sognato quando..."

"Quando mi hai cacciata alle 5 del mattino" - conclude

"Si e sono stato un grandissimo stronzo ma risvegliarmi da quel sogno e averti così vicina mentre mi chiedevi di parlartene non è stato di grande aiuto. Nella mia testa eri l'artefice del male di Amanda in quel momento"

"Posso capirlo Dim" - mi dice e mi accarezza la testa

"Anche lei mi chiamava così" - ammetto

"Lo so, me l'ha detto tuo padre" - dice sorridendomi

"Ah, così parlate di me e non ne so niente" 

"E non saprai molto altro" - dice

"Mi sento più leggero dopo averti spiegato cosa è successo quella mattina"

Love into the moonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora