4. In fondo non ci conosciamo

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DIMITRI'S POV

"Volevo ringraziarti per prima" - mi dice sedendosi su uno scalino della sala.

Ormai la festa è giunta al termine, tutti hanno creduto a questa farsa e amen. Siamo rimasti solo noi due, Aron, Kate e i nostri padri.

"Esattamente per cosa? Per aver preso a pugni quella sottospecie di uomo che hai avuto al tuo fianco fino ad ora?" - le rispondo

"Non sai niente di lui, di noi" - dice torturandosi le mani

"Prima di tutto guardami in faccia quando ti parlo e poi non c'è nulla da sapere se fa intendere a chiunque che sei una puttana." 

A questa parola alza lo sguardo e mi fissa. Non riesco a decifrarlo. 

"Non ti permettere a chiamarmi in quel modo." - dice rabbiosa

"Non sono io che ti chiamo in quel modo Lana, è quello che ha lasciato intendere il tuo ragazzo"

"Ex"

"Non è stata la prima volta vero?" 

"Cosa?"

"Ho visto come non hai reagito a quelle parole, come se fossi quasi abituata a sentirle."

"Ho detto di smetterla."

"Non è una reazione Lana."

"Cosa vuoi da me Dimitri? Sono sfinita" - ha gli occhi lucidi

"Voglio sapere"

"Come io avrei voluto sapere di Londra ma indovina un po'? Sono cazzi miei." - dice alzandosi

"Non andremo da nessuna parte così."

"Infatti non dobbiamo andare proprio da nessuna parte, è tutta una farsa. Cosa pretendi, che ti racconti tutto di me per darti il potere di ferirmi? Beh, non lo farò. Sono stanca, stanca di tutto. Sono stanca di essere la figlia perfetta solo quando conviene a mio padre, sono stanca di non avere una figura materna al mio fianco, sono stanca di fingere chi non sono davanti a persone che nemmeno conosco e sono stanca, soprattutto, di concedermi a persone che non fanno altro che calpestarmi." - mi urla in faccia.

In altre occasioni sarei andato fuori di testa ma capisco che è più che altro uno sfogo. 

Kate e Aron sentendo tutto ciò si avvicinano ma rimangono comunque a debita distanza. Hanno passato praticamente la serata insieme quei due, dovrò fare una chiacchierata con il mio amico.

Vi sembra strano ma la capisco, più di quanto lei possa immaginare.

"Allora non fingere con me, sii te stessa." - dico solamente

"Li conosco quelli come te Stuart, lascia stare."

"E come sarei? Avanti, sentiamo" 

"Sei rotto." - dice semplicemente e siamo quasi naso a naso, di nuovo.

Ha capito tutto, così come io ho capito lei.

Non è possibile.

"Siamo in due. E non dire che non ti conosco per dire una cosa del genere."

"Come puoi aiutarmi tu se sei il primo ad avere bisogno di aiuto?"

"Possiamo aiutarci a vicenda."

"Ti stai rammollendo Stuart ed è passato poco tempo. Sicuro che non sarai tu a dichiarare il tuo amore per me?" - dice e accenna un sorriso.

E' così bella. 

L'ho pensato anche quando l'ho vista al Moon la prima volta, ma quella è stata solo una prima impressione.

Love into the moonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora